#30 – Ritrovato il corpo di Yara. Accoltellata da chi voleva violentarla!

Sei coltellate: ferite a collo, schiena e polso
Yara ha provato a difendersi dall’assassino
I primi risultati dei rilievi. I genitori e lo strazio del riconoscimento. Accanto al corpo oggetti della ragazza, tra i quali l’iPod e le chiavi di casa. Forse uccisa la sera della scomparsa: i capelli legati con lo stesso elastico rosso che aveva il 26 novembre
BREMBATE (BG) – Sarà l’autopsia attesa nelle prossime ore a fornire le prime risposte certe sulla morte di Yara Gambirasio, trovata ieri in una zona isolata vicino all’area industriale di Chignolo d’Isola, a nove chilometri da Brembate di Sopra, dove il 26 novembre scorso era scomparsa. Il primo riconoscimento del corpo è stato basato sull’apparecchio ortodontico, e i vestiti che erano gli stessi indossati nel giorno della scomparsa: il giubbotto nero di Hello Kitty, la felpa azzurra, i leggins neri. Dalle prime rilevazioni dei medici legali il corpo di Yara presenta almeno sei ferite da arma da taglio, inferte con particolare violenza. La ragazza sarebbe stata colpita prima alla gola, poi avrebbe tentato di difendersi subendo il colpo al polso e alla fine sarebbe stata colpita alla schiena. Quest’ultime ferite, sempre secondo quanto avrebbero accertato gli inquirenti, sarebbero “molto profonde”. Secondo quanto trapelato dagli investigatori, Yara potrebbe essere stata uccisa la stessa sera della sua scomparsa. I capelli, infatti, erano ancora legati con lo stesso elastico rosso che aveva al momento di allontanarsi dal Palazzetto dello Sport di Brembate.

Il riconoscimento formale è venuto dai genitori Maura e Fulvio Gambirasio, all’istituto di Medicina legale di Milano . Era presente anche la dottoressa Cristina Cattaneo, anatomopatologa che in passato si è occupata anche delle vittime delle Bestie di Satana e che è stata sul luogo del ritrovamento di Yara. La madre della ragazzina è uscita sorreggendosi al marito e a un’altra persona. Entrambi i genitori hanno mantenuto il loro totale riserbo e sono rientrati a Brembate di Sopra.

Sul fronte delle indagini, il questore di Bergamo Vincenzo Ricciardi ha dichiarato: “Abbiamo trovato cose importantissime. Da ieri sono al lavoro ininterrottamente gli esperti scientifici dell’Ert (Esperti ricerche tracce) – ha aggiunto il questore – cercano ogni piccolo segno, ma comunque ciò che è stato trovato è importantissimo”. Gli oggetti ritrovati sarebbero l’iPod della ragazza, la sim card e la batteria del del cellulare (mentre il telefonino, un Lg nero, non è stato rintracciato). L’ipotesi che sembra prevalere tra gli investigatori dopo l’esame del corpo è quella che Yara possa essere stata uccisa subito dopo la scomparsa il 26 novembre scorso.

Gli investigatori acquisiranno i dati registrati dalla cella telefonica che ‘copre’ il campo di Chignolo d’Isola, dove ieri è stato trovato il cadavere della tredicenne. E’ questo, secondo quanto si apprende, uno dei primi accertamenti disposti per cercare di risalire all’assassino – o agli assassini – della ragazzina di Brembate Sopra.

L’accertamento ha uno scopo preciso: individuare tutti i telefoni che si sono agganciati alla cella di Chignolo sia la sera del 26 novembre, giorno della scomparsa di Yara, sia nei giorni immediatamente successivi. Gli investigatori sono infatti convinti, in base agli elementi a disposizione al momento, che la ragazzina sia stata uccisa nell’immediatezza della sua scomparsa e contestualmente sia stata abbandonata in quel campo nella zona industriale di Chignolo.

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/02/27/news/yara_2-12980113/?ref=HRER1-1

Uccisa subito dopo la scomparsa
Quel ciuffo d’erba stretto nella mano
Ha tentato di ribellarsi. Gli investigatori: il suo corpo è sempre stato lì

L’ipotesi: a uccidere è stato uno del posto
di Claudio Del Frate
(26 febbraio 2011)
Il cadavere di Yara Gambirasio trovato in un campo nel Bergamasco già controllato
(26 febbraio 2011)

Un ciuffo d’erba stretto in una mano come disperato tentativo di difendersi e di aggrapparsi alla vita. Spezza il cuore il pensiero che l’ultimo gesto di Yara Gambirasio sia stato proprio quello e sono esattamente dei fili d’erba che gli investigatori hanno trovato nel piccolo pugno della ragazza scoperta senza vita dopo tre mesi di mistero nello spiazzo di Chignolo d’Isola.
Ventiquattro ore dopo la svolta nel mistero della ginnasta di Brembate Sopra, si può disegnare l’estremo scampolo di vita della ragazzina in base ai pochi elementi certi racimolati in tre mesi d’indagini.

Potendo già ipotizzare una trama sintetica: Yara è morta per aver resistito a un’aggressione, probabilmente di natura sessuale, uccisa a coltellate poche ore se non pochi minuti dopo la sua uscita dalla palestra di Brembate quasi certamente nelle vicinanze del campo di via dei Bedeschi dove sabato è stata rinvenuta. Mettiamoli assieme, dunque, i fragili elementi sul taccuino delle indagini. Yara esce dalla palestra di via Locatelli a Brembate poco dopo le 18.30 di venerdì 26 novembre: ha tempo di scambiarsi un sms con l’amica Martina, alla quale dà appuntamento per una gara di ginnastica la domenica.

Poi il copione della breve vita di Yara deraglia: il suo telefonino aggancia l’antenna di Mapello, il paese accanto a Brembate ma fuori strada rispetto al percorso abituale verso casa Gambirasio. E verso Mapello si indirizzeranno i cani cercapersona incaricati di trovare Yara. Brembate, Mapello, Chignolo sono quasi allineati sulla carta geografica, racchiusi in 9 chilometri di strada. Alle 19 di quella sera Maura Gambirasio chiama la figlia sul telefonino ma l’apparecchio è muto; infatti accanto al cadavere della ragazzina c’erano la batteria e la sim card del telefonino, non il resto dell’apparecchio. Ed eccoci a un primo punto fermo del giallo: l’aggressione avviene poco lontano dalla palestra, l’assassino si dirige verso Mapello ma si preoccupa subito di non rendere rintracciabile il percorso della vittima, dividendo in pezzi il cellulare. Un particolare da brivido, perché significa che l’agguato era stato studiato. Il passo successivo ci porta già a Chignolo: sabato lo scheletro della tredicenne appariva integro ma i tessuti quasi completamente sfaldati; i vestiti però erano tutti al loro posto, persino l’elastico rosso tra i capelli.

Uccisa con almeno sei coltellate

Per gli inquirenti quei resti non erano trasportabili, a meno di ridurli in pezzi. Viene perciò meno l’ipotesi che il cadavere sia stato portato a Chignolo in tempi recenti: vi è arrivato con ogni probabilità già la sera del 26 novembre. E dunque Yara ha resistito in un primo tempo a una violenza (lo dice la ferita sul polso) ma questo ha fatto scattare la furia dell’omicida che ha infierito con fendenti al torace, alla schiena e alla gola. A Yara sono rimaste solo le forze per strappare qualche filo d’erba, quelli che le hanno ritrovato nella manina. Dal momento dell’abbordaggio fuori dalla palestra di Brembate può essere trascorsa meno di un’ora.

C’è da riflettere poi sulla scelta di arrivare nella radura di via Bedeschi: in quanti sapevano che quegli sterpi fitti e alti fino a un metro e mezzo sarebbero stati un riparo ideale sia per un’aggressione che per celare un cadavere? Solo qualcuno che conosce la zona, così come conosceva le abitudini di Yara: ecco perché si rafforza l’ipotesi del «mostro» che si aggira a Brembate o nei paesi immediatamente confinanti.

Tutta questa ricostruzione ha un solo punto debole: le testimonianze, emerse anche ieri, in base alle quali il campo di via Bedeschi era stato perlustrato dai volontari in cerca di Yara. «Ci siamo stati di sicuro il 12 dicembre, alla battuta parteciparono 50 persone», conferma Ennio Bonetti responsabile dei volontari di Filago; e forse dieci giorni fa ci è tornata una squadra di Madone. Pare incredibile che nessuno si sia accordo della presenza del cadavere, ma gli elementi medico legali non lasciano spazio a molti dubbi. Restano poi due domande cruciali, a cui potrà dare risposta (forse) solo l’autopsia: la ragazzina ha subito anche degli abusi sessuali? Sul corpo ci sono tracce del dna dell’assassino? Nella tragedia della famiglia Gambirasio, toccherà dare risposta anche a queste orribili domande.

http://www.corriere.it/cronache/11_febbraio_28/del_frate_uccisa_dopo_scomparsa_1baec83a-4304-11e0-bd8e-86c2288d7465.shtml

Yara, in quel campo effettuate
soltanto ricerche marginali
Gli inquirenti stanno cercando di stabilire chi, quando e come ha controllato l’area di Chignolo
E’ un particolare importante per capire quando il corpo si stato abbandonato in quella zona

Nel campo vicino alla zona industriale di Chignolo d’Isola dove è stato trovato il cadavere di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa il 26 novembre scorso a Brembate di Sopra, le ricerche sono state compiute, ma secondo alcune indiscrezioni non in modo particolarmente approfondito.

Il particolare emerge dagli accertamenti in corso da parte degli inquirenti che devono capire esattamente chi abbia condotto le ricerche nell’area incolta dove sono stati trovati i resti, in quale data e con quale metodologia. “Non si tratta di gettare la croce su nessuno, sia ben chiaro”, dice un investigatore. Ma il particolare è fondamentale per capire se Yara possa essere stata abbandonata lì da tempo o più di recente.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/28/news/yara_in_quel_campo_effettuate_soltanto_ricerche_marginali-13004067/?ref=HRER1-1

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