#26 – Italiano, uccide il figlio per vendicarsi della moglie

La moglie lo lascia, lui uccide
il figlio poi si toglie la vita

Giovedì sarebbero iniziate
le pratiche di separazione
Ha colpito il 17enne
con un martello e si è accoltellato

La tv accesa con il volume al minimo. Il telecomando sul tavolino. Due libri di scuola abbandonati sul pavimento. Sangue ovunque.

William Gabriele, 17 anni, è morto nel suo letto, nella stanza della mansarda, colpito alla testa con un martello da carpentiere. Ucciso dal padre, Adriano Maero, commerciante ambulante di 48 anni. Dopo averlo sorpreso nel sonno, ieri mattina all’alba, l’uomo è sceso in cucina e si è abbandonato su una poltrona di pelle. Si è sfilato la canottiera imbrattata di sangue, si è stordito con una boccetta di etere e poi si è tolto la vita con nove coltellate allo stomaco.

Omicidio e suicidio. E’ accaduto in una villetta bifamiliare sulle colline di Giaveno, in provincia di Torino. A trovare i cadaveri è stata la moglie, Maria Teresa Chiotti, 47 anni. La donna, uscita di casa alle 6, è tornata verso le 8. «Vado da mia madre, poi torno a fare colazione con Willy, così la smettiamo di discutere», ha detto al marito. Adriano e Maria Teresa stavano attraversando un periodo di crisi. Una coppia avvelenata da rancori coniugali. Parole, ripicche. Il loro matrimonio era al tramonto, per via della presenza di un altro uomo. Un rivale. Un tradimento che Adriano aveva scoperto pochi mesi fa, iniziando a soffrire. E soprattutto ad accusare. Willy sapeva, lo aveva raccontato a qualche amico. Giovedì prossimo la coppia avrebbe incontrato un avvocato per avviare le pratiche di separazione. «Ti lascio la casa, in questo modo resti qui a vivere con Willy, io me ne vado via». Una scelta studiata per il bene del figlio. Adorato da tutt’e due.

Ma ieri la sofferenza si è tramutata in odio, avvelenando la mente di uomo tradito. Il delirio ha preso il sopravvento. Adriano, l’uomo per bene, il papà amorevole che accompagnava sempre Willy e i suoi amici in discoteca e al bowling, e che condivideva col figlio la passione della moto, ha scelto di ferire la moglie. Le ha consegnato il dolore in eredità. Il sangue come ricordo, per punirla di un matrimonio naufragato. Sposati da vent’anni, un solo figlio.

Maria Teresa, entrando in cucina, ha trovato il marito di spalle, seduto in poltrona. Era già morto. Trafitto con un coltello da cucina. È corsa in mansarda, urlando il nome di Willy. Lui non ha risposto. Piombando nella sua stanza, ha visto il corpo riverso sul letto, le mani infilate sotto il cuscino, massacrato dalle martellate. Colpito in testa, più volte. Il martello gettato sulla soglia della porta. In lacrime, è uscita in giardino. «Mi ha ucciso il figlio» ha urlato, attirando l’attenzione dei vicini di casa. Poco dopo sono arrivati i carabinieri e le ambulanze.

Una storia senza indagini. L’assassino si è ucciso, sopraffatto dal rimorso. Adesso la donna è ricoverata in ospedale, a Rivoli, sotto osservazione psichiatrica.

Una fine forse annunciata e magari sottovalutata. «Sto vivendo un momento difficile aveva detto Adriano a un amica commerciante -. Se faccio qualcosa di estremo, spiegherò tutto per iscritto sulla mia e-mail». La donna non aveva dato retta alle sue parole farneticanti. Lo conosceva da anni. Adriano, buono come il pane, che cosa mai avrebbe potuto fare di tanto brutto. Esagerazioni, solo parole. Ieri, quando ha saputo della tragedia, ha contattato i familiari dell’uomo. I carabinieri della compagnia di Rivoli, coordinati dal pm Marina Nuccio, hanno sequestrato il computer. L’email non è accessibile. La moglie, sotto choc, non è stata in grado di fornire la password della casella di posta elettronica del marito. Nella email, forse, la spiegazione di una follia che nessuno, qui, riesce a perdonare.

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/444320/

Uccide con il martello il figlio mentre dorme, poi si pugnala 9 volte

«Me lo ha ucciso», grida va Maria Teresa Chiotti. «Era sconvolta, si è lasciata cadere a terra», raccontano i vicini che abitano in via Vil lanova, nell’altra parte della villa bifamiliare di Giaveno dove si è consumata la trage dia.

Alle otto e mezzo del matti no, appena rincasata, Maria Teresa, 47 anni, ha trovato il marito Adriano Maero, 49 anni, seduto sulla poltrona di pelle marrone del soggior no, un coltello da cucina conficcato nel petto, cada vere.

È corsa al piano di sopra dove il figlio William Ga briele, 17 anni, era letto, a pancia in giù, con le braccia sotto il cuscino. Il cranio era spaccato, il cervello spappo lato un po’ ovunque, colpito più volte dal padre con un martello da muratore che poi i carabinieri hanno tro vato sull’uscio della stanza. Ucciso da Adriano, forse per una malsana vendetta con tro la moglie, così, almeno, raccontano i vicini: «Stava no per separarsi, ma lui non ne voleva sapere. Erano liti continue…». Come quella esplosa nella notte, l’ultima, conclusa con la fuga di Maria Teresa alle sei del mattino, per riparare a casa della madre: «Non ne posso più di lui», le avrebbe detto appena arrivata.

http://www.cronacaqui.it/torino/23006_uccide-con-il-martello-il-figlio-mentre-dorme-poi-si-pugnala-9-volte.html

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