Italiano, carabiniere, condannato per violenza sessuale e minacce

Violenza sessuale e minacce. Tre anni a un carabiniere
Il Cc oggi è a Codroipo. Caduta l’accusa di ingiurie: querela presentata tardi Interdetto per cinque anni dai pubblici uffici. La difesa: faremo appello
violenza sessuale carabinieri processo

CODROIPO. Violenza sessuale, ingiuria e minaccia aggravata: per queste ipotesi di reato un carabiniere, già in servizio a Cordovado e ora a Codroipo, è stato condannato a 3 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per 5; assolto, invece, per un altro episodio di minaccia, mentre una seconda accusa di ingiuria è caduta per tardività della querela.

E’ questa la sentenza pronunciata dal tribunale di Pordenone in composizione collegiale che ha ritenuto la violenza il fatto più grave, in continuazione con gli altri; il pm Federico Facchin aveva chiesto la condanna a 3 anni per tutte le ipotesi di reato. A una parte offesa, assistita dall’avvocato Paolo Dell’Agnolo, è stato riconosciuto un risarcimento di 3 mila euro.
L’appuntato Andrea Minguzzi, 44 anni, ora in servizio alla stazione carabinieri di Codroipo, secondo il capo di imputazione, il 15 dicembre 2008 avrebbe offeso l’onore e il decoro di una barista proferendo nei suoi confronti affermazioni ingiuriose e a sfondo erotico; l’accusa era aggravata dall’abuso di potere derivante dalla pubblica funzione.
Alla stessa barista, secondo l’imputazione configurata come minaccia, il 22 gennaio 2009 avrebbe intimato di non vendere sigarette a un giovane avventore, chiedendo a quest’ultimo di mostrare la carta di identità; senza nulla aggiungergli, si sarebbe rivolto nuovamente alla donna con affermazioni piuttosto forti.
L’imputazione più pesante, quella di violenza sessuale, fa riferimento al settembre 2008: all’interno di un bar di Cordovado l’uomo avrebbe palpeggiato nel sedere la barista alla presenza di altre persone, non lesinando commenti sulle forme fisiche della donna. E’ caduta, invece, per tardività della querela, l’accusa di ingiurie alla stessa barista.
Tra il 14 novembre 2008 e il 30 gennaio 2009, un altro episodio di minaccia, nei confronti di una barista straniera sia all’interno del locale dove lavorava sia in un altro bar. La donna, anche in questo caso, sarebbe stata apostrofata con pesanti allusioni a sfondo sessuale.
Assolto «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di minaccia nei confronti di un uomo che aveva parcheggiato lo scooter senza targa davanti a un bar di Cordovado, che sarebbe stato anche strattonato. Lo scooterista si era giustificato sostenendo che la targa era caduta ed era custodita nel vano sotto la sella. Il militare avrebbe preannunciato, in quella occasione, l’intervento dei colleghi.
Il militare era assistito dall’avvocato Cristiano Leone, che ha annunciato appello contro la sentenza di condanna.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/04/21/news/violenza-sessuale-e-minacce-tre-anni-a-un-carabiniere-1.4398358

Questa voce è stata pubblicata in Minacce, Molestie, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.