Uccide moglie e figlio e si costituisce

Uccide la moglie e il figlio disabile, arrestato un anziano a Roma
E’ accaduto nel quartiere Trionfale. Dopo il duplice omicidio l’uomo si è costituito alla polizia. Ileana Argentin (Pd): “Abitavano vicino a casa mia, lasciati troppo soli”

Roma, pensionato uccide moglie e figlio disabile. Poi

Ha ucciso la moglie e il figlio costretto sulla sedia a rotelle e poi ha chiamato la polizia per costituirsi. Il duplice omicidio è avvenuto nella notte in un appartamento di via Maria Pezze Pascolato, nella zona del Trionfale.

Una tragedia agghiacciante. L’uomo, un pensionato di 76 anni, Sergio Ruggero, ha prima soffocato nel letto con un cuscino il figlio portatore di handicap della coppia, Alessandro, di 36 anni, poi ha tentato di fare lo stesso con la moglie di 64 anni, Maria Teresa Faravelli, senza però riuscire a ucciderla. Per questo le ha sparato un colpo di pistola alla testa. Dopo il duplice omicidio l’uomo, intorno ale 7 di questa mattina, ha chiamato il 113 e si è fatto arrestare. Sul caso indaga la polizia.

Il gesto sarebbe legato alla disperazione per una situazione ormai insostenibile, a causa della malattia della moglie e della disabilità.

Il duplice omicidio è avvenuto a poche decine di metri di distanza dalla casa della deputata del Pd Ileana Argentin che ogni giorno vedeva l’anziano spingere la carrozzina del figlio: “Ho appena letto la terribile notizia della morte di Alessandro e Maria Teresa. Mamma e figlio uccisi dal marito Sergio” ha commentato. “La famiglia abitava a 300 metri da casa mia – prosegue la parlamentare- tutti i giorni vedevo Sergio che spingeva la carrozzina di Alessandro per fare una passeggiata e trovare un momento di socializzazione con l’esterno. Una famiglia come tante altre con l’unica differenza di avere un figlio disabile. Questi genitori si sono battuti molto per l’inserimento del ragazzo che veniva supportato dalla cooperativa di assistenza del Municipio. Erano comunque troppo soli”.

“Il gesto del padre- ha sottolineato Argentin- non trova giustificazione, ma mai dire mai. La disabilità, a volte, fa la differenza quando nessuno ti tende la mano. La mamma del ragazzo era fortemente depressa e la loro solitudine accompagnata da malinconia non gli ha permesso di farcela. Un omicidio non si giustifica mai, tanto meno due, ma non mi sento di indicare a dito quell’uomo come un assassino. C’è chi ci poteva pensare prima, soprattutto i servizi territoriali e il quartiere. Eravamo veramente in pochi a parlare e condividere qualche minuto con questo ragazzo”. “Ognuno di noi oggi dovrebbe pensarci un po’ di più e rendersi conto che la diversità a volte è preludio di tragedia, se non c’è solidarietà”, ha concluso la deputata.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/04/09/news/uccide_la_moglie_e_il_figlio_disabile-83115022/

Questa voce è stata pubblicata in Delitto nell'ambito del ruolo di cura, Delitto per cause da accertare, Delitto per motivi psichiatrici, Violenza commessa da uomini. Contrassegna il permalink.