Italiano, litiga con la moglie e poi strangola il figlioletto di due anni

Strangola il figlio di due anni e tenta il suicidio dopo una liteUn litigio con la moglie, poi il raptus. A Torre San Giovanni di Ugento un 25enne ha ucciso il bimbo, poi ha cercato a sua volta di togliersi la vita tagliandosi le vene. Sul posto i carabinieri

di ALESSANDRA BIANCO

La caserma dei carabinieri di UgentoTragedia a Torre San Giovanni, marina di Ugento. G.M., un giovane di 25 anni, ora ricoverato in ospedale e piantonato, ha ucciso il figlio di soli 2 anni, strangolandolo. Un raptus d’ira, secondo quanto ricostruito al momento, nato da un litigio con la sua compagna, e culminato nell’omicidio del bimbo.Sconvolto da quanto accaduto, il giovane ha poi tentato il suicidio, tagliandosi le vene, ed al momento è ricoverato presso il “Ferrari” di Casarano. Il fatto è avvenuto in via Monte Pollino, strada alla periferia nord della marina. Sul posto carabinieri della stazione di Ugento e della compagnia di Casarano ed i sanitari del 118."Vieni, ho ucciso tuo figlio".

Così il giovane omicida di 25 anni ha avvisato al telefono la convivente, ventitreenne, di aver ammazzato il loro piccolo di due anni. Da tempo, secondo quanto accertato dai carabinieri, c’erano incomprensioni nella coppia e anche tra le rispettive famiglie. Nella casa in cui è avvenuta la tragedia i carabinieri avrebbero trovato anche una lettera scritta dall’omicida.Prima che fosse preda di un raptus, il giovane, laureatosi nel marzo scorso e con un lavoro saltuario, aveva avuto un battibecco al telefono con la convivente. La coppia viveva insieme da due anni e mezzo circa, ma le incomprensioni non si erano sopite neppure dopo la nascita del piccolo. Così, dopo aver riposto la cornetta del telefono, il giovane, ormai fuori di sè, è andato in camera da letto ed ha stretto le mani al collo del figlioletto. Non è ancora chiaro se il piccolo stesse dormendo. Poi il padre ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene con una lama. Ha anche ingerito dell’acido e si è cosparso il corpo di liquido infiammabile, con l’intento di darsi fuoco.E’ stato lui stesso, telefonando alla convivente che era al lavoro, a far scattare l’allarme, ma ormai per il bimbo non c’era più nulla da fare. Il giovane omicida, ricoverato nell’ospedale di Casarano (Lecce), sta per essere trasferito per ulteriori accertamenti al ‘Vito Fazzi’ di Lecce. E’ in stato di arresto, piantonato dai carabinieri, con l’accusa di omicidio volontario. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Casarano sono dirette dal sostituto procuratore presso il tribunale di Lecce Guglielmo Cataldi.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/06/30/news/strangola_il_figlio_di_2_anni_e_tenta_il_suicidio_dopo_una_lite-5280056/?ref=HREC1-9 

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