Donna straniera stuprata e abbandonata per strada

CAPRITurista francese di diciassette anniviolentata e abbandonata in stradaL’ha trovata un operatore ecologico, era in strada, in stato di incoscienza.

Una notte di terrore per una ragazza francese di diciassette anni in vacanza a Capri, violentata e poi abbandonata. L’uomo che l’ha soccorsa l’ha poi condotta in ospedale dove i medici hanno confermato l’avvenuta violenza.La ragazza è in vacanza sull’isola con alcune amiche. Era in via Ignazio Cerio, nei pressi di via Camerelle, la strada delle boutiques non lontana dalla celebre Piazzetta. Le analisi effettuate nell’ospedale Capilupi di Capri avrebbero evidenziato un elevato tasso alcolemico nel sangue della giovane.Sull’aggressione stanno indagando gli agenti del commissariato di Capri, diretto dal vicequestore Stefano Iuorio.La polizia sta ascoltando le amiche della ragazza e sta visionando i filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza esistenti in zona.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/08/07/news/stupro_capri-6132453/?ref=HREC1-1 

TROVATA ALLE PRIME LUCI DEL GIORNO IN STATO D’INCOSCIENZA

Stupri, 17enne francese violentata a CapriFermato un 17enne della Napoli bene. A far cadere i sospetti su di lui le immagini delle telecamere

CAPRI – Violentata, a diciassette anni, da un suo coetaneo, a Capri, in un vicolo a due passi dalla Piazzetta nota in tutto il mondo. Una serata, nel cuore dell’estate, che per una giovane turista francese che aveva scelto l’isola azzurra per le sue vacanze, si è trasformata in un incubo. Secondo l’accusa, ad incastrare il 17enne, ragazzo della "Napoli bene", figlio di un noto professionista, sono state le telecamere di videosorveglianza. Nelle immagini i volti e il "racconto" della notte di violenza.

LA SERATA PRIMA DELL’INCUBO – Inizia tutto venerdì sera. È allora che la vittima insieme ad altre due amiche – che erano ospitate in un albergo da un altro ragazzo, anche lui di una famiglia facoltosa di Napoli – escono in giro per locali con coetanei, tutti napoletani, tutti ricchi. Drink, risate, il consueto giro nella movida di Capri. Poi, la turista francese e il 17enne si allontanano. Gli amici non vanno a cercarli quando i due dopo un bel po’ di tempo non tornano. Pensano che si siano appartati, che stiano vivendo un flirt d’estate, fatto d’amore e non certo di violenza.IL

RITROVAMENTO DELLA RAGAZZA – Sabato mattino, invece, la terribile scoperta. Non era neanche giorno quando un operatore ecologico ha trovato la 17enne in via Ignazio Cerio, nei pressi di via Camerelle, lì dove l’una dopo l’altra fanno bella mostra di sè le boutique delle griffe extra lusso. La ragazza era in stato di incoscienza, non parlava neanche. Poi, all’ospedale Capilupi, la conferma della violenza sessuale: per lei cinque punti di sutura. Ai medici ha detto di non ricordare nulla, stessa versione fornita poco dopo anche alla polizia. Lo choc, ma forse anche il livello elevato di alcol ingerito, come segnalato anche dai test alcolemici, hanno almeno per ora cancellato i momenti dello stupro. Momenti che, invece, sono rimasti impressi nelle immagini delle telecamere che nel cuore di Capri sono tantissime.

IL FERMO DEL 17ENNE – È così che gli agenti diretti dal vice questore Stefano Iuorio sono arrivati al 17enne. Era in una villa di Anacapri, il minorenne, componente di una famiglia molto nota di Napoli, quando gli agenti hanno fortemente sospettato di lui. Alla polizia il 17enne ha detto di non ricordare nulla. Forse anche sui suoi ricordi ha inciso l’alcol. Prima un lungo interrogatorio, poi la visione delle immagini. E così è scattato il provvedimento di fermo con l’accusa di violenza sessuale. È la prima volta che Capri vive la brutta avventura di uno stupro dove la vittima e il carnefice sono entrambi minorenni. Amareggiato e colpito dalla macchia che ha segnato l’estate dell’isola, l’assessore comunale agli Interventi strategici, Roberto Russo. Chiede maggiori controlli, «soprattutto ad agosto quando siamo assediati dai turisti». E annuncia: «Nel momento in cui sarà accertato il responsabile dell’autore dello stupro, ci costituiremo parte civile per il danno subito dall’isola di Capri che in questa triste vicenda non c’entra nulla».;

http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_07/stupri-francese-capri_2910ee00-a21d-11df-91b6-00144f02aabe.shtml 

IL RETROSCENA"Uno stupro? Erano ubriachiE’ stato soltanto un gioco"Parlano i ragazzi che erano in compagnia di vittima e carnefice della violenza di Capri. E tentano di minimizzare. "Si sono piaciuti e l´hanno fatto Magari c´è andato un po´ più pesante può succedere" La ginecologa ha prescritto per la giovane francese la "pillola del giorno dopo"

"Uno stupro? Erano ubriachi E’ stato soltanto un gioco" L’ingresso del commissariato della polizia a Capri

CAPRI – Le due ragazze francesi amiche di C. sono sedute sulla panchina nel cortiletto del commissariato di Capri. Shorts, infradito, capelli lunghissimi e sciolti.Sono stanche, spaesate. Una parla al telefono con la madre, le spiega quello che è accaduto. L’altra non esita a riconoscere che C. aveva bevuto, che, insomma, era proprio ubriaca. "Stavano ballando al Number two". Non sa, dice, cosa sia successo. Quel ragazzo si è unito a loro, beveva forte pure lui, spiega. C. si è allontanata con lui fuori dal locale.Intanto una biondina e il suo amico arrivano in commissariato, anche loro vestiti da mare. Sono quelli del gruppo, i ragazzi che si ritrovano ogni sera nei locali dell’isola a ballare e bere tirando l’alba. "Siamo venuti a fare un po’ di compagnia a Luca, che è qui con C.", spiega.

Luca è l’amico napoletano che era ospite al Quisisana delle ragazze francesi. Intanto ecco questi due ragazzi capresi arrivare al commissariato: la biondina saluta le ragazze francesi. Chiede se c’è anche P, il ragazzo che gli agenti hanno portato negli uffici investigativi, il presunto colpevole della violenza.I due giovani minimizzano. "Io ho visto solo l’ambulanza fuori, erano le cinque del mattino", racconta la biondina, "ma che violenza, figuriamoci, è stata una ragazzata, un gioco. Si sono piaciuti e l’hanno fatto. Ecco tutto. Magari lui c’è andato un po’ più pesante, può succedere, erano ubriachi tutti e due. Ma che violenza: P. è uno di noi, è un bravissimo ragazzo. Lo conosciamo benissimo. Assurdo, dai, lui non farebbe male a una mosca. E poi tutti bevono. Le solite cose, che so, vodka lemon, gin lemon, che c’è di male, lo fanno tutti". Ma non sarebbe vietato vendere alcolici ai minorenni?

"Se è per questo è vietato anche entrare nei locali, ma noi ci andiamo lo stesso perché ci accompagnano i nostri genitori, quindi siamo in qualche modo sorvegliati".La ginecologa del Capilupi che l’ha visitata, ha prescritto per la giovane francese vittima della violenza la "pillola del giorno dopo". C’è un via vai di agenti, qualcuno viene mandato a comprare il farmaco. Poi arriva la scientifica, gli agenti con la valigia di metallo si mettono subito al lavoro. Si attende il magistrato di turno del tribunale dei minori.Un altro ragazzino in maglietta e pantaloni corti prende le parti di P.: "Volete smetterla di parlare di violenza? Non è stato quello che voi pensate. Ecco, sui giornali farete i vostri bei titoloni e invece non sapete niente di quello che è successo". Sembra che non sia successo davvero nulla per loro. Che C. sia stata ritrovata esanime in un lago di sangue alle cinque del mattino in una strada di Capri conta poco o nulla. Che in ospedale la ragazza abbia avuto cinque punti di sutura, nemmeno."Noi soli sappiamo la verità, è molto semplice", dice la biondina, il ragazzo le dà un buffo sul braccio e dice "stai zitta, smettila, non dire niente".

Le francesi si chiudono a riccio, non vogliono più parlare. Due amici del papà del ragazzo, che non è ancora arrivato, sostano nella sala d’attesa. Anche loro difendono il ragazzino sotto accusa. "Perché pensare a tutti i costi che ci sia stato uno stupro", dice uno di loro, "se i ragazzi dicono di no, vanno creduti, se hanno detto che è stato un gioco, vuol dire che è stato un gioco. Lo vogliamo criminalizzare per forza?". La biondina incalza: "Bisogna dire che anche a Capri, che è l’isola tranquilla per eccellenza, è successo un fattaccio. Questo fa notizia, è logico".Verso le 19 arriva il papà del ragazzo fermato. E’ un commerciante, vive a via Manzoni. E’ appena sbarcato sull’isola, ha una valigia con sé. Gli amici gli vanno incontro e spiegano a bassa voce la situazione. L’uomo è incredulo, siede sulla sedia con la testa tra le mani, non si capacita. Il corteo degli amici continua, i ragazzi prendono succhi di frutta da una macchinetta, parlano tra di loro, ridono anche, scherzano, come se tutto questo fosse un brutto incubo.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/08/08/news/uno_stupro_erano_ubriachi_e_stato_soltanto_un_gioco-6147138/ 

Questa voce è stata pubblicata in Stupro, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.