Uccide il presunto aggressore
della figlia minorenne: arrestato
Tragedia a San Marco di Castellabate. L’autore del delitto aveva denunciato poche ore prima la violenza sessuale subita dalla figlia sedicenne. Ha poi deciso di farsi giustizia da solo, accoltellando un 66enne del posto che è spirato mentre raggiungeva la caserma dei carabinieri
I carabinieri indagano sul delitto Otto coltellate per vendicare il tentato stupro della figlia. Sarebbe questo il movente dell’assassinio di Giuseppe Niglio, il 66enne ucciso questo pomeriggio davanti al portone d’ingresso della stazione dei carabinieri di Santa Maria, frazione di Castellabate, nel Cilento. Sembra ormai non vi siano infatti piu’ dubbi sulle cause che hanno armato la mano di M. R., tunisino di 49 anni.
Tutto sarebbe iniziato questa mattina, quando la figlia del cittadino extracomunitario, una 16enne, sarebbe stata fatta salire a bordo della propria auto da Niglio con la scusa di accompagnarla a scuola a Vallo della Lucania, comune distante una trentina di chilometri da Castellabate. Ma durante il tragitto, l’uomo avrebbe improvvisamente svoltato in un’area isolata, nei pressi della diga artificiale dell’Alento, tentando di abusare della ragazzina. Dieci minuti di autentico terrore, durante i quali la minorenne si sarebbe opposta con tutte le forze, al punto da spingere Giuseppe Niglio a desistere.
Accompagnata a scuola, la ragazza avrebbe informato dell’accaduto i genitori che si sono precipitati da lei accompagnandola all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Qui, i sanitari hanno riscontrato alcune piccole lacerazioni nelle zone intime. Decisi a denunciare la tentata violenza, i tre si sarebbero quindi recati alla stazione di Santa Maria, dove non è giunto però il padre della ragazza.
M. R. si è infatti messo alla ricerca di Niglio che ha incrociato a circa duecento metri dalla caserma, in piazza Padre Pio. Dopo averlo aggredito, l’uomo ha estratto un coltello colpendolo ripetutamente fino al colpo di grazia, inferto proprio davanti alla stazione dei carabinieri, dove Niglio si era diretto in un disperato tentativo di salvarsi. Arrestato sul posto, il cittadino tunisino è stato interrogato e, quindi, trasferito nel carcere di Vallo della Lucania. Fissato a venerdì dal sostituto procuratore di Vallo della Lucania Valeria Palmieri l’esame autoptico sul corpo di Niglio.
Intanto a Castellabate l’episodio ha profondamente turbato la gente del posto, per niente abituata a episodi tanti cruenti, specie dopo la popolarità della pellicola ”Benvenuti al Sud”, girata tutta nel piccolo centro della costa cilentana. Giuseppe Niglio era molto conosciuto tra i compaesani. Pescatore, padre di due figli, avrebbe dovuto assistere domani al matrimonio del figlio 28enne.
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