Caserta, ferisce la moglie con 30 coltellate poi si toglie la vita lanciandosi dal balcone
Caserta – (Adnkronos) – L’episodio ad Aversa. In casa erano presenti i due figli della coppia, da poco separata, di due e cinque anni. L’uomo era passato a prenderli quando è scoppiata una lite. Dopo essersi tagliato le vene, si è gettato dal quarto piano. Latina, uccide la madre e un’altra donna. Arrestato 35enne
Caserta, 22 dic. (Adnkronos) – Ferisce a coltellate la moglie e poi si suicida ad Aversa, in provincia di Caserta. La donna è ricoverata all’ospedale ‘Moscati’ con ferite di 30 fendenti al volto, al torace e all’addome. E’ fuori pericolo dopo essere arrivata in gravi condizioni. Il marito P. P., 39 anni, insegnante, dopo aver ferito la consorte, ha tentato verosimilmente di tagliarsi le vene dei propri polsi per poi lanciarsi dal quarto piano dell’abitazione nella quale la donna viveva con i due figli minori, 2 e 5 anni, che erano presenti in casa al momento del fatto.
I coniugi erano separati da circa un mese. Il litigio è avvenuto intorno alle 10 di questa mattina. L’uomo si era recato presso l’abitazione della moglie per prelevare i figli, quando è scoppiato un litigio per motivi al momento sconosciuti. Durante la lite i coniugi si sono chiusi all’interno di una stanza, ma quando la discussione si è accesa eccessivamente la donna è riuscita ad aprire la porta per avvertire uno dei figli al fine di poter chiedere aiuto. L’uomo già in passato si era reso responsabile di altri episodi di aggressione nei confronti della moglie, la quale non aveva mai denunciato.
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/Caserta-ferisce-la-moglie-con-30-coltellate-poi-si-toglie-la-vita-lanciandosi-dal-balcone_321026107979.html
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Caserta, ferisce la moglie con 30 coltellate Poi si toglie la vita lanciandosi dal balcone
Caserta – (Adnkronos) – L’episodio ad Aversa. In casa erano presenti i due figli della coppia, da poco separata, di due e cinque anni. L’uomo era passato a prenderli quando è scoppiata una lite. Dopo essersi tagliato le vene, si è gettato dal quarto piano. Latina, uccide la madre e un’altra donna. Arrestato 35enne
Caserta, 22 dic. (Adnkronos) – Ferisce a coltellate la moglie e poi si suicida ad Aversa, in provincia di Caserta. La donna è ricoverata all’ospedale ‘Moscati’ con ferite di 30 fendenti al volto, al torace e all’addome. E’ fuori pericolo dopo essere arrivata in gravi condizioni. Il marito P. P., 39 anni, insegnante, dopo aver ferito la consorte, ha tentato verosimilmente di tagliarsi le vene dei propri polsi per poi lanciarsi dal quarto piano dell’abitazione nella quale la donna viveva con i due figli minori, 2 e 5 anni, che erano presenti in casa al momento del fatto.
I coniugi erano separati da circa un mese. Il litigio è avvenuto intorno alle 10 di questa mattina. L’uomo si era recato presso l’abitazione della moglie per prelevare i figli, quando è scoppiato un litigio per motivi al momento sconosciuti. Durante la lite i coniugi si sono chiusi all’interno di una stanza, ma quando la discussione si è accesa eccessivamente la donna è riuscita ad aprire la porta per avvertire uno dei figli al fine di poter chiedere aiuto. L’uomo già in passato si era reso responsabile di altri episodi di aggressione nei confronti della moglie, la quale non aveva mai denunciato.
http://www.liberoquotidiano.it/news/1376343/Caserta-ferisce-la-moglie-con-30-coltellate-Poi-si-toglie-la-vita-lanciandosi-dal-balcone—.html
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Cento coltellate alla moglie: il prof di religione insegnava a Castiglione
L’ultimo incarico del trentanovenne era stato al tecnico commerciale Caduti della Direttissima
Castiglione dei Pepoli (Bologna), 23 dicembre 2013 – Insegnava religione all’istituto tecnico commerciale Caduti della Direttissima di Castiglione dei Pepoli il trentanovenne che ieri mattina ad Aversa, in provincia di Caserta, ha colpito la moglie con un coltello decine di volte e poi si è lanciato dal balcone di casa morendo sul colpo. La donna, grave, ma non in pericolo di vita è ricoverata all’ospedale Moscati di Aversa. Lui si chiamava Paolo Prisco. Era un supplente di religione precario, costretto ad accettare supplenze in giro per l’Italia.
Era tornato a casa per Natale. I due coniugi, lei, psicologa di 36 anni, vivevano separati da circa un mese. In quanto insegnate supplente, il trentanovenne era sottoposto a costanti verifiche e valutazioni da parte di via Altabella. Nell’istituto di Castiglione seguiva anche il laboratorio musicale. E ieri fuori dalla scuola è comparso un lenzuolo bianco con la scritta: “Ti ricordiamo per quello che eri… Addio prof”.
“L’ho incontrato poco più di una settimana fa”, dice sconvolto don Raffaele Buono direttore dell’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica (Irc). Prisco era una persona molto legata all’ambiente ecclesiale. “Quando ci siamo visti — aggiunge don Raffaele — mi ha parlato di una sua difficoltà personale e io l’ho incoraggiato e consolato”. Una decina di giorni fa c’è stata una messa per gli insegnanti di religione a Monte Donato e anche il professor Prisco ha partecipato con gli altri colleghi di lavoro. “L’ho visto molto assorto e compreso nella preghiera”, ricorda don Raffaele. Prisco si fermò anche al piccolo rinfresco dopo la funzione. “Nulla lasciava presagire quello che poi è successo”, conclude don Raffaele. Increduli e addolorati i colleghi del professore.
Ieri mattina l’uomo si era recato nell’appartamento dove vive la moglie in via Archeologia 54 ad Aversa per prendere i due figli, di cinque e due anni, con i quali avrebbe dovuto trascorrere la domenica. Tra i due è scoppiata una lite, per motivi al momento sconosciuti, poi degenerata in violenza.
Prisco ha colpito la moglie decine di volte, al viso, al torace e all’addome, mentre la donna chiedeva disperatamente aiuto ai due bambini. Poi l’uomo ha provato con lo stesso coltello a tagliarsi le vene dei polsi e infine si è lanciato dal balcone del quarto piano. È morto sul colpo. Secondo quanto è stato accertato dai carabinieri che sono intervenuti sul posto, l’uomo in passato si era reso responsabile di altri episodi di aggressione nei confronti della moglie che però non lo aveva mai denunciato.
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/12/23/1000714-professore-religione-accoltella-moglie.shtml
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Accoltella la moglie e si uccide
Dramma ad Aversa. L’uomo, insegnante di religione, muore sul colpo.
La donna sopravvive. La tragedia sotto gli occhi dei figli di 2 e di 5 anni
L’ha accoltellata decine di volte, praticamente sotto gli occhi dei figli di due e cinque anni che si trovavano in un’altra stanza e che, udite le grida delle madre, sono usciti per chiedere aiuto ai vicini di casa. Paolo Prisco, 39 anni, insegnante precario di religione, ha ferito gravemente la moglie Paola, dalla quale era separato da alcuni mesi; poi ha tentato di tagliarsi le vene dei polsi e, infine, si è lanciato dal balcone di casa, al quarto piano, morendo sul colpo per l’impatto sull’asfalto.
La tragedia familiare si è svolta questa mattina ad Aversa (Caserta), in un edificio di via dell’Archeologia. Paola Guglielmi, 36 anni, è stata ricoverata in ospedale e sottoposta subito a intervento chirurgico. I medici hanno impiegato due ore per suturarle tutte le ferite: i fendenti del marito l’hanno raggiunta al volto, all’addome, al torace, ma senza causarle lesioni mortali. Per i sanitari è fuori pericolo di vita ma la prognosi resta riservata, con particolare riferimento a due ferite ai polmoni.
La stessa Paola, psicologa, è riuscita dopo l’intervento a parlare con i carabinieri, raccontando di essere stata vittima già in passato di aggressioni da parte del marito. Pugni, schiaffi che la donna aveva preferito non denunciare, ma che avevano contribuito fortemente alla scelta della separazione dal marito, insegnante di religione precario, costretto ad accettare supplenze in giro per l’Italia, l’ultima conclusa una settimana fa in Emilia-Romagna. Una difficile condizione lavorativa, forse non estranea allo stress che aveva minato negli ultimi tempi il rapporto tra i due. Con la separazione e la lontananza forzata, comunque, Paola sperava che le violenze da parte del marito fossero ormai archiviate. E invece, stamane, quando l’uomo si reca a casa per incontrare i due bambini, il raptus lo travolge.
Sono trascorse da poco le 10. Tra marito e moglie scoppia l’ennesima lite, a porte chiuse per non spaventare i figli rimasti in una stanza vicina. Poi Paola vede il coltello da cucina nelle mani del marito, e apre l’uscio gridando ai figli di uscire e chiedere aiuto. Lui la colpisce, ripetutamente, e intanto il piccolo di cinque anni bussa alla porta dei vicini di casa, che chiamano i carabinieri. Ma è già troppo tardi: Paolo Prisco vede la moglie sul pavimento in un lago di sangue, probabilmente è convinto di averla uccisa. Prova a tagliarsi le vene con un coltello seghettato, poi esce sul balcone e si lancia nel vuoto.
http://www.lastampa.it/2013/12/22/italia/cronache/accoltella-la-moglie-e-si-lancia-nel-vuoto-vEcIRlTeh8fV4BcyvbWG6I/pagina.html
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Prof di religione litiga con l’ex moglie: 30 coltellate poi si butta dalla finestra
AversaSi erano separati da un mese ma forse lui non si era mai arreso all’idea del fallimento del proprio matrimonio. Ieri mattina Paolo Prisco, 39 anni, insegnante di religione in una scuola di Bologna, si è recato a casa della sua ex per prendere i bambini, 5 e 2 anni, e portarli a tagliare i capelli: erano contesi da entrambi i genitori.
All’improvviso nella casa di via dell’Archeologia ad Aversa (Caserta) è esplosa la lite tra Prisco e la ex moglie, Paola Guglielmi di 36 anni, psicologa. La donna, prima che lo scontro si facesse più acceso ha invitato il più grande dei bimbo ad andare a chiudersi in bagno. Il docente ha aggredito la moglie, impugnato un coltello da cucina e ferita al viso, all’addome, alle braccia: trenta coltellate. Con lo stesso coltello si è tagliato le vene. Voleva morire mentre dal bagno si udivano i pianti disperati dei bimbi. Il docente poi si è diretto verso il balcone, ha scavalcato la ringhiera e si è lanciato nel vuoto, morendo sul colpo.
I vicini hanno avvertito i carabinieri. Sono stati loro a soccorrere Paola Guglielmi, poi portata in ospedale. I bambini sono stati affidati alle assistenti sociali. Le condizioni della psicologa sono gravi, ma non è in pericolo di vita. È stata interrogata dai carabinieri ai quali ha raccontato il film della tragedia.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/prof-religione-litiga-lex-moglie-30-coltellate-poi-si-butta-978030.html
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La tragedia di Aversa: i figli non sanno che il padre è morto
L’uomo ha accoltellato la moglie da cui si era recentemente separato e poi si è lanciato dal quarto piano
AVERSA – Un salto nel vuoto dal quarto piano dopo essersi tagliato le vene. Così si è tolto la vita Paolo Prisco, 39 anni, dopo aver accoltellato la moglie, Paola Guglielmi, di 36 anni. La tragedia si è consumata attorno alle 10 ad Aversa, nel parco dei fiori, in via Archeologia, civico 54. Un parco nato più di vent’anni fa non lontano dalla stazione ferroviaria e abitato soprattutto da famiglie abbienti.
I due coniugi si erano trasferiti ad Aversa da Secondigliano. Lui, insegnante di religione a tempo determinato, aveva terminato il suo incarico in una scuola in provincia di Bologna da circa un mese. Lei, psicologa, lavorava per un consorzio di cooperative sociali di Napoli, il Core. Da un po’ i rapporti tra i due coniugi si erano deteriorati. Paolo Prisco un mese fa era stato visto dai vicini uscire con delle valigie. Se n’era andato di casa. Con la mamma erano rimasti i due figli piccoli di 2 e 5 anni.
Stamane Prisco si è recato nell’abitazione di via Archeologia per prendere i due bambini, con i quali avrebbe dovuto trascorrere la domenica. Ma è scoppiata una lite tra i coniugi. Si sono appartati nel bagno per non far sentire la discussione ai figli: “Mamma e papà devono parlare – hanno detto ai ragazzi – andate in camera vostra, noi ci chiudiamo nel bagno”.
I due coniugi, da anni nel mondo della formazione e della intermediazione sociale, sapevano che i figli devono essere sempre tenuti lontani dai momenti di tensione familiare. Ma la discussione ha preso una brutta piega. Paolo Prisco ha cominciato a colpire la moglie con un coltello.
Non ha risparmiato quasi nessuna parte del corpo, l’ha colpita al volto, al viso, al torace, all’addome, alle gambe. Poi l’uomo ha provato con lo stesso coltello a tagliarsi le vene dei polsi. Era deciso ad ammazzarsi. La moglie non ha mai perso conoscenza ed è rimasta sempre lucida. Paolo Prisco è salito sul balcone, al quarto piano dell’abitazione, con il sangue che è schizzato dappertutto, persino sulla parte alta del ballatoio. Si è lanciato per farla finita.
La moglie, con le forze residue che le erano rimaste, è andata nella cameretta dei bambini: “Andate dai vicini – ha detto rivolgendosi ai figli – e ditegli di chiedere aiuto”. Sono stati loro a chiamare prima il 118 e poi i carabinieri. I bambini, nonostante il trambusto, non si sono accorti che il padre è volato di sotto. Hanno visto solo la madre ferita e poi trasportata in ospedale e non sanno ancora che il padre è morto.
Paola Guglielmi è stata trasportata in pochi minuti all’ospedale “Moscati” di Aversa dove è stata operata d’urgenza e non è più in pericolo di vita. “Il chirurgo che ha operato la donna ha contato molte più coltellate: non sono 30, ma vanno dalle 80 alle 100 ferite da taglio e lacero-contuse – ha detto il direttore dell’ospedale Moscati di Aversa, Giuseppe Tatavitto – fortunatamente le ferite non sono state profonde. Le più gravi sono due, entrambe al polmone destro e sinistro, ma la situazione è sotto controllo. Resta in prognosi riservata, ma non dovrebbero esserci complicazioni”.
Secondo il tenente colonnello della compagnia dei carabinieri di Aversa, Gianluca Vitagliano, “In passato c’erano già stati episodi di violenza in famiglia, ma la signora non aveva mai sporto denuncia. Neanche i vicini si sono mai accorti delle loro liti. Hanno solo visto che qualche mese fa il marito è andato via con delle valigie. Ma per loro è stato un fulmine a ciel sereno”.
Anche per chi conosce i due coniugi, gli amici del mondo del volontariato che nel pomeriggio si sono recati tutti presso l’ospedale di Aversa per accertarsi dellecondizioni di Paola Guglielmi, quello che è accaduto “è una cosa che non si può credere. I due sono da anni impegnati nel mondo del volontariato e nella formazione sociale. Fanno entrambi volontariato in chiesa e sono state sempre due persone a modo”.
Il corpo di Paolo Prisco, intanto, è stato trasportato presso l’istituto di medicina legale di Caserta per l’autopsia. Solo dopo verrà fissata la data dei funerali.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/12/22/news/la_tragedia_di_aversa_i_figli_non_sanno_che_il_padre_morto-74284238/