#3 (Donna) – Uomo uccide una sex worker

Cadavere di donna in un pozzo
forse di una prostituta ucraina
Il corpo in avanzato stato di decomposizione è stato trovato nelle campagne di Troia, nel Foggiano. A dicembre scorso in zona fu segnalata da alcune amiche la scomparsa di una prostituta ucraina

FOGGIA – E’ di una donna, probabilmente dell’Est europeo, e di età compresa tra i 30 e 40 anni, il corpo in avanzato stato di saponificazione recuperato dai vigili del fuoco in un pozzo artesiano profondo circa 15 metri nelle campagne di Troia. Indossava pantaloni, un giubbotto e stivali.

Le condizioni del cadavere, a quanto si è appreso, hanno reso per ora impossibile al medico legale formulare qualsiasi ipotesi sulle cause della morte e pertanto l’esame proseguirà nella Medicina legale degli Ospedali Riuniti di Foggia dove il corpo sarà trasportato.

Tra le ipotesi avanzate dai carabinieri è che si possa trattare di una prostituta ucraina della quale era stata segnalata la scomparsa nel dicembre scorso da alcune amiche. Si è saputo che sono stati alcuni operai che lavoravano nei pressi del pozzo a sentire un odore nauseabondo e a dare l’allarme. Il 24 dicembre 2012 il cadavere di una prostituta dell’Est, con mani e piedi legati, fu trovato in un pozzo artesiano nelle campagne di Castelnuovo della Daunia.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/02/01/news/trovato_cadavere_in_un_pozzo_giallo_nelle_campagne_di_troia-77472151/

Foggia, uccisa prostituta residenta a Napoli: trovata in un pozzo

Si sarebbe invaghito della donna e ,dopo un rapporto sessuale consumato nel suo casolare, forse per uno scatto d’ira durante un litigio per motivi economici, l’ha uccisa con due colpi di un fucile da caccia detenuto legalmente dal padre.
Sarebbe questa la dinamica, secondo le ricostruzioni dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia, della morte di Zhanna Hashenko, la prostituta ucraina di 42 anni, trovata senza vita sabato scorso in un pozzo in contrada «Staffio» nelle campagne di Troja.

A ucciderla sarebbe stato un agricoltore di 41 anni. L’uomo, sabato mattina, al termine di un drammatico interrogatorio ha confessato di averla soppressa la sera stessa della scomparsa, agli inizi di dicembre nella sua masseria, dove si erano appartati per consumare un rapporto sessuale.

Dopo alcune ore dall’omicidio, ha nascosto il corpo della vittima gettandolo nel pozzo, poco distante. Non si è trattato, dunque, di un rinvenimento casuale come è stato fatto credere all’inizio, evidentemente per ragioni investigative.

Dopo la confessione lo stesso agricoltore ha condotto gli investigatori sul posto facendo ritrovare il corpo, recuperato poi grazie all’intervento dei vigili del fuoco, in avanzato stato di decomposizione. Nei confronti di Mandara è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto.

La donna, residente a Qualiano, si prostituiva nel tratto foggiano della statale 16. Il 30 novembre scorso una sua connazionale ne denunciò la scomparsa. Già da allora i carabinieri accertarono che la donna non si era allontanata volontariamente poichè la sua amica aveva trovato tutti i suoi effetti personali nella sua casa. L’ipotesi più accreditata era che potesse essere rimasta vittima di uno dei suoi clienti. Dalla denuncia di scomparsa risultava che l’ultimo era stato l’agricoltore di Troja, che è poi stato sentito, come tutti i componenti della sua famiglia, nei primi giorni di dicembre. Dalle dichiarazioni emersero una serie di contraddizioni circa i suoi movimenti e i suoi rapporti con la donna. Le indagini si sono presto concentrate su di lui. I militari trovarono indizi sul fatto che l’uomo si era invaghito della prostituta. La lite finale avrebbe avuto un esito tragico quando l’agricoltore aveva chiesto alla donna la restituzione della somma di 4mila euro che le aveva prestato nei mesi precedenti, ma la vittima avrebbe opposto un rifiuto.

http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/donna-rapporto-sessuale-contrada-foggia-ucraina-agricoltore/notizie/495679.shtml

Il cadavere di una prostituta nel pozzo
Foggia, agricoltore confessa l’omicidio
A fine dicembre la scomparsa della donna ucraina residente a Napoli.
Il 41enne Michele Mandara l’avrebbe uccisa dopo una lite per un prestito

Si sarebbe invaghito della donna e dopo un rapporto sessuale consumato nel suo casolare, forse a causa di uno scatto d’ira nel corso di un litigio per motivi economici, l’ha uccisa con due colpi di un fucile da caccia detenuto legalmente dal padre. Sarebbe questa la dinamica, secondo le ricostruzioni dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia, della morte di Zhanna Hashenko, la prostituta ucraina di 42 anni, trovata senza vita sabato scorso in un pozzo in contrada “Staffio” nelle campagne di Troia. A ucciderla sarebbe stato Michele Mandara, agricoltore di 41 anni. L’uomo, proprio sabato mattina, al termine di un drammatico interrogatorio ha confessato di averla uccisa la sera stessa della scomparsa, agli inizi di dicembre nella sua masseria, dove si erano appartati per consumare un rapporto sessuale. Dopo alcune ore dall’omicidio, ha nascosto il corpo della vittima gettandolo nel pozzo, poco distante. Non si è trattato, dunque, di un rinvenimento casuale come è stato fatto credere all’inizio, evidentemente per ragioni investigative.

Dopo la confessione lo stesso Mandara ha condotto gli investigatori sul posto facendo ritrovare il corpo recuperato grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, in avanzato stato di decomposizione. Nei confronti di Mandara è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto.

La vittima, residente a Qualiano, in provincia di Napoli, si prostituiva nel tratto foggiano della statale 16. Lo scorso 30 novembre una sua connazionale ne denunciò la scomparsa. Già da allora i carabinieri accertarono che la donna non si era allontanata volontariamente poiché la sua amica aveva trovato tutti i suoi effetti personali nell’abitazione che utilizzava quando si trovava a Foggia. L’ipotesi più accreditata era che potesse essere rimasta vittima di uno dei suoi clienti. Dalla denuncia di scomparsa risultava che l’ultimo era stato un uomo di nome Michele, residente nella cittadina di Troia, identificato in Michele Mandara, agricoltore di 41 anni.

Questi, quindi, venne sentito unitamente a tutti i componenti della sua famiglia nei primi giorni di dicembre. Dalle dichiarazioni emersero una serie di contraddizioni circa i suoi movimenti e i suoi rapporti con la donna. Le indagini si sono presto concentrate su di lui. I militari trovarono indizi sul fatto che l’uomo si era invaghito della prostituta. La lite finale avrebbe avuto un esito tragico quando Mandara chiese alla donna la restituzione della somma di 4.000 euro che le aveva prestato nei mesi precedenti, ma la vittima avrebbe opposto un rifiuto.

http://www.lastampa.it/2014/02/03/italia/cronache/il-cadavere-di-una-prostituta-nel-pozzo-foggia-agricoltore-confessa-lomicidio-xGfIkiZSXPa59ieGlXRGlK/pagina.html

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