Entra nella casa dell’amica, la violenta e la rapina
UNA VIOLENZA sessuale consumata sotto la minaccia di un coltello a serramanico. Un abuso protrattosi per lunghi, interminabili minuti nell’appartamento della vittima,…
— ALBAVILLA —UNA VIOLENZA sessuale consumata sotto la minaccia di un coltello a serramanico. Un abuso protrattosi per lunghi, interminabili minuti nell’appartamento della vittima, umiliata e poi derubata del cellulare. È accusato di violenza sessuale e rapina Umberto Provenzano, 30 anni, nato nel Trapanese ma residente ad Albavilla da tempo, finito in carcere al Bassone dopo l’intervento dei carabinieri di Erba che l’hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dopo aver perquisito il suo appartamento e avervi trovato sia il coltello che si pensa abbia utilizzato per sopraffare la donna sia il cellulare di lei. Stando a quanto hanno ricostruito i militari, Provenzano,giovedì sera, ma la notizia è trapelata solo nella giornata di ieri, avrebbe fatto visita alla donna, unaquarantenne che conosceva, nell’abitazione di Albavilla.
Qui, dopo i primi convenevoli avrebbe approfittato di lei minacciandola con un coltello a serramanico. Non pago, dopo la violenza si sarebbe anche impossessato del telefono cellulare della sua vittima che ha però trovato la forza per allertare i carabinieri di Erba. INTERVENUTI immediatamente sul posto, i militari dopo i primi riscontri hanno subito individuato il ragazzo e quindi l’arma utilizzata e il telefono rubato. La donna è stata medicata all’ospedale Fatebenefratelli di Erba, ha riportato ferite guaribili insette giorni di prognosi. Provenzano è stato quindi sottoposto a fermo e accompagnato al carcere del Bassone in attesa dell’interrogatorio di convalida.
Il fenomeno della violenza sulle donne anche nel Comasco è in ascesa ed è più esteso di quanto spesso si pensi. Secondo alcuni studi recenti nella sola provincia di Como gli accessi ai pronto soccorsi da parte di donne che hanno dichiarato di avere subìto delle violenze sono stati quasi cinquecento in un anno, un dato considerato dall’assessorato ai Servizi sociali dell’Amministrazione provinciale, impegnato in prima linea con una serie di iniziative volte a contrastare il fenomeno, evidentemente sottostimato poiché la gran parte degli abusi non viene denunciata né arriva in ospedale. Agli sportelli dell’associazione Telefono donna Como, onlus che dal 1991 si occupa di offrire un supporto alle vittime di violenze e abusi, si rivolgono analogamente centinaia di vittime ogni anno, con numeri sempre in crescita: se nel 2005 i casi erano stati 150 ora gli episodi denunciatisuperano i 250. C.Cat.
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