Schiavizzata da padre e maritola denuncia di 19enne marocchina
Alla fine fine ha trovato il coraggio ed è andata dalla polizia. Per anni una ragazza marocchina, 19 anni e residente nel parmense, è stata schiavizzata e picchiata brutalmente dal padre. La madre sapeva ma non ha mai mosso un dito per difenderla. La giovane era inoltre obbligata ad occuparsi dei suoi cinque fratelli. Nel luglio scorso, poi, la nuova imposizione: sposare un uomo di 20 anni più vecchio. Il marito continuerà a brutalizzarla e violentarla per mesi. Nel gennaio scorso la fuga della giovane e la denuncia. Per il padre e il marito sono scattate le manette
Diciannove anni e un destino da schiava. Fatima (nome di fantasia) è riuscita a sfuggirgli. A differenza di Hina, di Sanaa, e di tante altre donne – straniere ma anche italiane – costrette a scegliere tra una vita di violenze e la morte. Tra le mura di una casa del parmense la giovane Fatima, nata in Marocco ma cresciuta in Italia, deve occuparsi di cinque fratellini più piccoli. Fare le faccende domestiche, preparare il pranzo. Niente svaghi, niente possibilità di uscire con le amiche. Niente scuola. E per il padre, operaio regolare, qualsiasi pretesto è buono per picchiarla brutalmente con una cinghia o con cavi elettrici. Vuole una figlia sottomessa, che si comporti da perfetta donna di casa. La madre non muove un dito per difendere la figlia maggiore. Nel luglio scorso il padre annuncia a Fatima che dovrà sposarsi. Lo sposo è stato scelto: è un connazionale di 20 anni più vecchio, che lei non ha mai visto. Anche la data di nozze è stata fissata: due giorni dopo. La ragazza rifiuta, non vuole piegarsi a quell’imposizione. E sono ancora botte. Il matrimonio viene celebrato con rito islamico in una casa del parmense, davanti a numerosi ospiti. Per la sposa inizia un nuovo calvario. Viene portata dal marito in un paese della provincia di Como. Lei è vergine, non vuole avere rapporti sessuali con lui. L’uomo la picchia e la violenta per mesi. La costringe a rimanere sempre in casa, la porta fuori raramente ed esclusivamente accompagnata da lui. L’ennesimo pestaggio lascia un braccio di Fatina pieno di lividi. Lui teme che con quella prova lei possa denunciarlo e decide di riportarla per qualche tempo a casa dei genitori. "La picchio perché non si comporta da brava moglie" spiega ai suoceri. E loro gli danno ragione. Tengono la figlia nel parmense finché non scompaiono i segni delle botte, poi la riconsegnano al suo aguzzino. A quel punto, lei trova il coraggio di fuggire. Nel gennaio scorso approfitta di un’assenza del marito per uscire di casa e rivolgersi alla questura di Como. Denuncia tutto: le vessazioni del padre, le violenze del marito. L’uomo decide di cambiare aria e trova rifugio nella casa dei suoceri. E’ un clandestino, di professione carpentiere. Sabato scorso, dopo un’indagine congiunta della polizia di Como e di Parma, per i due marocchini sono scattate le manette. Il padre di Fatima è accusato di percosse e lesioni, il marito anche di violenza sessuale. Fatima adesso vive in una casa protetta e può guardare a un futuro degno di questo nome.
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/04/12/news/schiavizzata_da_padre_e_marito_la_denuncia_di_19enne_marocchina-3289239/?ref=rephp