La violenza su donne e minori
La violenza sulle donne e i minori è da sempre esistita, ma di dimensioni fortemente preoccupanti è diventata, negli ultimi tempi, un problema sociale grave, tale da costringere le istituzioni a programmare interventi immediati che vadano a contrastare tale fenomeno in crescita. I soprusi contro le donne avvengono ovunque, per strada, negli uffici, all’interno del nucleo familiare dove si strutturano i rapporti di potere e di dipendenza.
E’ allarmante un’inchiesta dall’ONU che ha stabilito che l’aggressività maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne in tutto il mondo. Questo tipo di violenza non conosce differenze di classe, etnia, cultura, religione, appartenenza politica. Altrettanto preoccupante è un altro recente rapporto della stessa istituzione, reso pubblico dopo quattro anni di ricerca, che evidenzia la presenza di violenza sessuale e psicologica sui minori, fenomeno che esiste in ogni paese, società o gruppo. La ricerca evidenzia un dato sconvolgente: ogni anno vengono stuprate 150 milioni di bambine, cioè il 14% delle bambine esistenti nel mondo! Gli stupri perpetrati a danno dei bambini (maschi) è pari, invece, a 73 milioni. Anche il dato relativo alle punizioni corporali inflitte tra le mura domestiche è impressionante: coinvolge il 90% dei bambini. Sono 6 milioni 743 mila le donne che nel corso della vita sono state vittime di violenza fisica o sessuale. C’è un omicidio in famiglia ogni 2 giorni, in 7 casi su 10 la vittima è una donna. La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 70% degli stupri) o dall’ambito familiare. Solo nel 25 % dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto. Oltre il 90% delle violenze non è mai stata denunciata. L’età media delle vittime si abbassa: un milione e 400mila (il 6,5% del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni. Solo il 18, % delle donne è consapevole che quello che ha subito è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente ‘qualcosa di sbagliato e ben il 36% solo ‘qualcosa che è accaduto. Sensibilizzare, prevenire, tutelare, progettare sono i verbi che le associazioni antiviolenza scelgono per dire come l’azione pubblica debba rispondere a esigenze molteplici che riguardano la sfera dell’educazione, della formazione, della socialità, del diritto, e avere, insieme, l’ambizione di un nuovo disegno di convivenza. E’ preoccupante infatti che i recenti dati evidenzino come l’aver subito una violenza in tenera età, sia il fattore principale del futuro stato di salute mentale del soggetto. È indispensabile da subito contrastare questo micidiale fenomeno che ormai dilaga nelle case, nelle scuole, per la strada, sui mezzi pubblici, negli uffici, praticamente ovunque. Un fenomeno capace di ledere e de-strutturare psicologicamente i soggetti coinvolti che, se non aiutati e sostenuti, rischiano di perdere la propria integrità psico-fisica”.
http://www.step1.it/tribu_di_zammu.php?sez=post&id=36120
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grazie per le informazioni che date, le utilizzerò per il mio prossimo scritto.
Essendo stata vittima per decenni di gravi episodi di violenza psicologia che mi hanno costretta a far uso di altrettanti psicofarmaci pesanti, vorrei poneste l’attenzione maggiormente su questa piaga che se come nel mio caso comincia fin dalla tenera età e si protra negli anni è come ben sapete fortemente destabilizzante per la futura salute psico-fisica. Sembra quasi che sia meno importante di quella fisica, ma di certo si sa e (innanzitutto gli specialisti del settore) ne si riconoscono la gravità!
Grazie!
Cordiali saluti