Un’altra accusa di violenza per Polanski

Polanski, nuove accuse di violenza:«A 16 anni costretta a rapporti sessuali»L’attrice inglese Charlotte Lewis incontrò il regista nel 1982. I legali del regista: non abbiamo alcuna informazione

ROMA (15 maggio) – Nuove accuse di violenza sessuale a Roman Polanski. Il regista, oggi agli arresti domiciliari in Svizzera, è stato accusato da una sua ex attrice, Charlotte Lewis, di averla costretta ad avere «contatti sessuali» nel 1982, quando lei aveva 16 anni e lui 49. La Lewis, già attrice in Pirates, del 1986, si è rivolta al tribunale di Los Angeles. Nella denuncia delle violenze, avvenute a Parigi, non c’è mai la parola stupro, ma per l’avvocato della donna «è stato un avvenimento drammatico che ha cambiato per sempre la vita della mia assistita».

Il legale della Lewis, Gloria Alled, lo stesso che pochi mesi fa aveva assistito la moglie di Tiger Woods, in un incontro con la stampa ha pregato i giornalisti di non andare oltre i «termini impiegati» dalla presunta vittima, e cioè «contatti sessuali».«Ho deciso di rivelare il mio segreto perchè so che Polanski vuole tornare in America – ha detto la Lewis – Anche se sono passati molti anni è giusto che paghi per i crimini che ha commesso». Il regista polacco naturalizzato francese è ancora agli arresti domiciliari in Svizzera per l’accusa di stupro di una teenager nel 1977.«Polanski sapeva che avevo soltanto 16 anni quando ci siamo incontrati, nel 1982 – ha detto la Lewis – e mi ha costretta ad avere contatti sessuali con lui nel suo appartamento parigino. Voglio soltanto che giustizia sia fatta».I legali di Polanski: non abbiamo nessuna informazione. In una dichiarazione diffusa a Los Angeles, i legali americani di Polanski sostengono di non avere «nessuna informazione sulle dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa».L’appello in difesa del regista. Dal filosofo francese Bernard-Henri Levy, già in passato schierato in difesa di Polanski, è arrivato un nuovo appello di solidarietà. Per Levy le nuove accuse di stupro non cambiano «di una virgola la mia posizione e la mia rabbia contro i metodi della giustizia californiana». Il no di Micheal Douglas. Diversa la posizione di Micheal Douglas, che da Cannes, dove si trova per la presentazione dell’ultimo film di Oliver Stone, ha annunciato ieri che non firmerà la petizione lanciata da Levy in favore di Polanski. «Ammiro infinitamente Roman, che conosco – ha detto Douglas – ma è un problema che deve essere davvero affrontato al suo interno. Credo che non sarebbe giusto per me, che sono americano, firmare una petizione per qualcuno che ha violato la legge». Douglas ha aggiunto che Polanski «si è in qualche modo sottratto» alla legge e si tratta di un tema «giudiziario».La giustizia della California chiede l’estradizione di Polanski per aver avuto relazioni sessuali con l’allora minorenne Samantha Geimer nel 1977. «Abitavo a Los Angeles all’epoca in cui è accaduto tutto questo – ricorda Douglas – e credo che Roman dovrebbe guardare un pò al passato. All’epoca lo consigliarono male».

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=102026&sez=HOME_PERSONE 

Questa voce è stata pubblicata in Stupro, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.