Violenze domestiche: a Zelarino arrestato 50enne per stalking e maltrattamenti nei confronti della moglie
Cronaca
E’ finito in manette L.M. , 50enne residente in provincia di Treviso, colpito da Ordine di Carcerazione emessa dal Tribunale di Venezia perché colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori perpetrati nei confronti della moglie, residente nel mestrino e dalla quale è in fase di separazione.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile lo hanno rintracciato e arrestato dopo aver accertato i numerosi atti minacciosi ed a volte violenti – anche sul piano psicologico – che hanno portato all’emissione del provvedimento prima ed alla sua esecuzione con la traduzione in carcere dell’uomo.
La donna aveva più volte chiesto l’aiuto dei Carabinieri, proprio perché temeva gli scatti d’ira del marito , il quale non curante della presenza anche dei figlioli, da mesi minacciava, anche di morte, la povera consorte.
Da qui i Carabinieri del Nucleo Operativo, in collaborazione della Stazione CC di Mestre hanno redatto una richiesta circostanziata e minuziosa per una valutazione da parte del P.M. di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il soggetto.
L‘altro pomeriggio militari in borghese del Nucleo Operativo, mentre operavano in zona Zelarino, presso il domicilio della donna minacciata, nell’ambito dei controlli discreti ma puntuali in favore di tutte le vittime di stalking e maltrattamenti, proprio sotto casa della vittima hanno visto arrivare l’ex marito.
L’uomo era in preda ad evidente stato di alterazione psico-fisica ed aveva cominciato a prendere a calci il cancello di casa. E’ stata richiesta una Gazzella del Nucleo Radiomobile che ha dovuto intervenire sul posto per “prelevare“ di peso il soggetto e portarlo in Caserma.
Qui, a sorpresa, i militari venivano, per un singolare caso di coincidenza, contattati da un Cancelliere della Procura che dava notizia dell’arrivo dell’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per il soggetto appena fermato.
Nonostante sia stato accompagnato in Carcere l’uomo non ha mostrato il minimo segno di ravvedimento.
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