Italiano, già condannato per tentato omicidio, ora accusato di stalking nei confronti dell’ex moglie e dei figli

Molesta l’ex che cercò di uccidere Arresto-bis
INDAGINE. Ingegnere ammanettato dai Cc
È stato accompagnato in carcere per stalking: da mesi tormentava la donna, da cui si è separato, e anche i due figli. Preso ad Arezzo

Poco più di due anni fa aveva tentato di uccidere sua moglie perchè non accettava di separarsi da lei. Era stato arrestato dai carabinieri, era stato riconosciuto seminfermo di mente ma non pericoloso socialmente, e – condannato a due anni e 28 giorni di reclusione – aveva scontato poco più di un anno. Ieri mattina l’ingegner Fabrizio Condò, 43 anni, residente in città in via Monte Novegno, è tornato in carcere.

I carabinieri lo hanno rintracciato ad Arezzo, dove si era recato per qualche giorno di vacanza, per consegnargli l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice Eloisa Pesenti. Il professionista è stato arrestato per stalking: da mesi, secondo l’accusa, tormentava quella che nel frattempo è diventata la sua ex moglie e i suoi figli minorenni.
IL DRAMMA. Era il novembre del 2008 quando, nella notte, Condò aggredì sua moglie Alessandra Veronese, 45, in camera da letto. La donna stava dormendo quando il marito, in preda a una crisi psichiatrica, le infilò un limone in bocca e la colpì con un coltellaccio alla gola. In base a quanto venne ricostruito dai carabinieri del radiomobile, coordinati dal pubblico ministero Marco Peraro, non la uccise perché la poveretta, destandosi dal sonno, reagì con grande veemenza tanto da scoraggiarlo. L’uomo si arrestò come inebetito e sconvolto per quanto aveva messo in atto. L’esame psichiatrico ha accertato che Condò era seminfermo di mente, come ha stabilito il perito del tribunale Diego Arsiè, e pertanto aveva beneficiato di una riduzione sostanziale della pena. Fu un tentato omicidio, ma l’avv. Paolo Mele senior riuscì a ridurre molto la pena. Condò si disse sconvolto per quello che aveva fatto e pentito, e risarcì la donna, che era assistita dall’avv. Enrico Ambrosetti.
LA SEPARAZIONE. Già all’epoca dell’aggressione la storia d’amore fra Fabrizio e Alessandra era agli sgoccioli. Dopo quell’episodio, i due coniugi trovarono l’accordo in tribunale nel maggio successivo. I due figli restarono con la mamma, e la famiglia si trasferì dall’appartamento nella palazzina vicina a viale Trento.
LO STALKING. Gli atti persecutori di Condò sarebbero iniziati nel luglio scorso, in base a quanto ha denunciato la moglie che si è rivolta ai carabinieri della stazione di Vicenza, comandata dal luogotenente Olive. La donna ha spiegato che nonostante il trasferimento l’ex marito l’aveva trovata, e aveva iniziato a tormentarla. Come? Passando spessissimo in macchina davanti a casa, a velocità ridotta, parcheggiando nei paraggi per osservare i movimenti della donna e dei figli, infilando nella cassetta della posta numerosi bigliettini, messaggi e piccoli regali. In base agli accordi dopo la separazione, infatti, Condò avrebbe potuto vedere i figli solo in presenza di una terza persona, ma le visite sono state sospese perchè l’ingegnere ha ricusato la professionista incaricata della mediazione. Per questo, per vedere i figli ha iniziato a cercarli.
A SCUOLA E IN PISCINA. In più occasioni il padre si sarebbe presentato a scuola, pretendendo di parlare con gli insegnanti dei figli, o cercandoli all’uscita, talvolta chiamandoli per nome per farsi vedere. In un’occasione, nel luglio scorso, si sarebbe presentato in piscina ad Altavilla quando la mamma e i figli stavano facendo il bagno. Tutti comportamenti che hanno ingenerato nella donna il timore che potesse far loro del male, anche perchè non assumerebbe i farmaci prescritti in maniera regolare.
L’ARRESTO. Per questo i carabinieri hanno segnalato il comportamento di Condò in procura, dopo aver verificato la fondatezza delle denunce di Alessandra e dopo aver raccolto varie testimonianze. Il magistrato ha chiesto e ottenuto l’emissione della misura cautelare in carcere, visti anche i precedenti dell’ingegnere, che è stato cercato a lungo, nelle ultime settimane. I militari hanno scoperto che si era trasferito in Toscana, ed hanno indicato ai colleghi aretini il temporaneo domicilio, dove ieri mattina Condò è stato arrestato. A breve l’interrogatorio.

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