Ragazza somala assassinata
trovato il corpo a Pellegrino
Guesh Woldmichel Gebreiwhot, scomparsa martedì scorso a Baganzola, è stata uccisa con due colpi di pistola da un uomo di Varano de Melegari. Ancora ignoto il movente
Ragazza somala assassinata trovato il corpo a Pellegrino L’edificio in cui viveva Guesh a Baganzola
E’ stato ritrovato in aperta campagna, in un terreno agricolo a Mariano di Pellegrino Parmense, il corpo senza vita di Guesh Woldmichel Gebreiwhot, la 24enne di origini somale scomparsa da martedì scorso. La svolta nelle ricerche dopo alcuni interrogatori.
L’assassino, reo confesso, è Enrico Croci, un 40enne di Varano de Melagari che ha ucciso la ragazza domenica scorsa con due colpi di pistola in una casa colonica a Mariano di Pellegrino Parmense, per poi seppellire il cadavere in un terreno agricolo a 300 metri di distanza. Ancora ignoto il movente. E’ stato lo stesso omicida a indicare agli inquirenti il luogo in cui si trovava Guesh.
Una vicina del presunto omicida ha commentato: “Sembrava una persona normale. Ci si diceva buongiorno e buonasera, ma vai a sapere cosa si nasconde nell’animo di una persona”.
LE RICERCHE – E’ stato il fidanzato di Guesh, un 40enne parmigiano, a denunciarne la scomparsa giovedì. La ragazza martedì non si sarebbe presentata a un colloquio. Dopo anni di lavoro nei locali notturni, infatti, la giovane sperava di trovare un impiego in un bar. Ma l’incontro non è mai avvenuto. Le forze dell’ordine hanno perquisito la sua casa in via Baganzola 41, senza trovare particolari elementi. I vicini hanno descritto la giovane come bellissima e molto riservata. Le indagini si sono concentrate sui tabulati telefonici: il ritrovamento del cellulare e della borsa della ragazza ha fatto escludere l’ipotesi di allontanamento volontario.
http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/04/09/news/ragazza_somala_assassinata_le_ricerche_del_corpo_a_pellegrino-14713300/
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La vittima e il carnefice: Gouesh uccisa e gettata in una buca a Pellegrino da Enrico Croci
Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, aveva 24 anni ed era bellissima. Per tutti quelli che a Parma la conoscevano, la giovane etiope dal nome difficile da pronunciare, era ‘Elsa’. Elsa è morta sotto i colpi di pistola sparati da Enrico Croci, operaio della Barilla, residente a Varano dè Melegari che a 46 anni vive a casa con mamma e fratello. Ha ammesso il delitto, ed ha indicato dove aveva nascosto il corpo, sotterrato a Pellegrino Parmense. È stato posto in stato di fermo.
Non è ancora chiaro il movente, si ipotizza un delitto passionale d’impeto forse l’epilogo drammatico di una frequentazione finita. Giovedì era stato il fidanzato della ragazza di origine etiope, un parmigiano di 40 anni, a denunciare che lei era scomparsa da martedì. Gli investigatori hanno capito subito che non era un allontanamento volontario. A casa erano rimasti il cellulare e la borsa. È scattata l’inchiesta, l’analisi dei tabulati, i controlli e gli accertamenti sulle conoscenze del passato, anche di quando la ragazza lavorava nei locali notturni. Ad un certo punto l’interesse degli inquirenti si è fermato su Croci. È stato sentito ieri sera e stamattina. Alla fine è crollato: ha ammesso il delitto, indicato dove era il corpo, dove la pistola. «Ho ucciso Elsa e ho nascosto il corpo» ha detto ai poliziotti. Nella mattina così sono partite le ricerche a Mariano, frazione di Pellegrino Parmense, sull’appennino, 50 chilometri dal capoluogo.
Il corpo, hanno scoperto gli investigatori, non è stato sepolto subito ma con ogni probabilità nascosto prima in una vasca vicino ad una casa colonica, e poi, successivamente, sotterrato nei pressi.
Ora saranno disposti tutti gli accertamenti medico legali di rito che serviranno a capire anche quando Elsa è morta con esattezza: gli investigatori sono propensi a credere che il delitto risalga al giorno della scomparsa. Analisi saranno fatte anche dalla polizia sulla presunta arma del delitto. Accertamenti delicati per stabilire con certezza chi abbia potuto esplodere i colpi. Croci è stato nuovamente sentito nel pomeriggio, in questura, dal pm che ha coordinato tutta l’ inchiesta, Alfredo Viola. Un interrogatorio in cui l’uomo ha confessato per ‘blindare’ quanto dichiarato dall’indiziato. E per disporre il fermo di polizia giudiziaria per l’omicidio di Elsa.
LA CRONACA DI OGGI “MINUTO PER MINUTO”
Gouesh è stata uccisa.
Poco dopo le 13,30 è arrivata la conferma del finale tragico, nella vicenda della ragazza scomparsa martedì a Baganzola, che in realtà era conosciuta con il nome di Elsa. Le ricerche nella zona di Mariano di Pellegrino Parmense, hanno portato al rivenimento del cadavere della ragazza. .
FERMATO L’ASSASSINO – Un uomo, Enrico Croci, 45 anni di Varano dei Melegari, è stato fermato con l’accusa dell’omicidio di Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, la donna etiope di 24 anni il cui corpo è stato trovato nella mattina, sepolto in una frazione di Pellegrino Parmense, sull’Appennino.
L’uomo, operaio della Barilla, vive con la madre e il fratello. Oltre a fornire indicazioni su dove trovare il cadavere, l’uomo ha fatto le prime ammissioni sul delitto, indicando dove trovare la pistola usata per uccidere la ragazza.
A quanto si è appreso, Croci aveva conosciuto la donna in passato, ma la frequentazione tra i due si era interrotta. (Ansa)
La svolta – L’indicazione della zona in cui fare le ricerche è arrivata nella notte durante un interrogatorio. Gouesh Woldmichael Gebrehiwot., 24 anni, vive a Baganzola. Dopo la denuncia della scomparsa sono scattate le indagini della squadra mobile coordinate dal pm Alfredo Viola. Nell’appartamento in affitto dove la ragazza vive non sono stati trovati apparenti segni di violenza. Ma la giovane ha lasciato a casa cellulare e borsa, dettagli che hanno portato ad escludere l’allontanamento volontario e ad avviare indagini approfondite. La giovane, descritta come avvenente e riservata, in passato aveva lavorato in locali notturni.
La vicenda – Laura Frugoni (Gazzetta di Parma 9 aprile)
In casa c’è tutta la sua roba, compreso il cellulare e il passaporto. Ma da un po’ di giorni, troppi giorni, lei non c’è e questa storia ha già preso una piega buia. A denunciare la scomparsa di Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, una ragazza somala di 24 anni, è stato il suo fidanzato, un quarantenne parmigiano contitolare di una ditta di trasporti.
Giovedì sera si era presentato in questura, ha parlato a lungo con gli uomini della Squadra mobile che ora seguono i fili dell’indagine, coordinata dal pm Alfredo Viola. Agli agenti il fidanzato ha raccontato che martedì la ragazza si sarebbe dovuta incontrare con il titolare di un bar: voleva rilevare la sua licenza, buttarsi in una nuova attività. Un appuntamento a cui doveva tenere parecchio, al quale però non si è presentata. Dunque da martedì almeno nessuno sa più nulla di lei.
http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/interna/1/Parma/primapagina/dettaglio/1/82105/La_vittima_e_il_carnefice%3A_Gouesh_uccisa_e_gettata_in_una_buca_a_Pellegrino_da_Enrico_Croci.html