#50 – Trovato il corpo di una donna uccisa in un parco

Ascoli, trovata morta la donna sparita
La 29enne Carmela Rea si era allontanata dal marito
e dalla figlia durante una visita al Colle San Marco

MILANO – È stata trovata morta Carmela Rea, la donna di 29 anni scomparsa due giorni fa sul Colle San Marco di Ascoli Piceno, dopo essersi allontanata per qualche minuto dal marito e dalla figlia di 18 mesi in un parco giochi. Il cadavere è stato rinvenuto a Ripe di Civitella (Teramo), a pochi chilometri dal luogo della scomparsa. Sul corpo, secondo le prime informazioni, ci sarebbero i segni di una morte violenta.

L’ALLONTANAMENTO – Carmela Rea era salita sul pianoro che sovrasta Ascoli con il coniuge, Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’Esercito in servizio presso il 235° Reggimento Piceno, e la loro bambina di 18 mesi. La presenza della famigliola è stata confermata dal gestore di un chiosco bar nei pressi di alcuni campi da tennis in disuso. «Devo andare in bagno, torno subito» avrebbe detto Carmela al coniuge, prima di allontanarsi dal parco dove la bimba giocava in altalena. La donna però non è mai tornata indietro, né è stata vista dai gestori del bar-ristorante «Il Cacciatore», distante non più di 200 metri dal parco giochi.

COINCIDENZA MACABRA – E c’è anche una macabra coincidenza: il luogo in cui Carmela è scomparsa è poco distante dal Bosco dell’Impero, dove il 5 gennaio scorso fu rinvenuto il cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona per l’omicidio della quale è indagato un amico della donna, Alvaro Binni, che si dichiara innocente.

http://www.corriere.it/cronache/11_aprile_20/ascoli-trovata-morta-ragazza-scomparsa_e16964be-6b67-11e0-b852-b4a6122a06f0.shtml

IL CASO
Trovata morta la donna
scomparsa ad Ascoli Piceno
Dopo due giorni di ricerche fatte da carabinieri, agenti di polizia, vigili del fuoco, speleologi del Cai e Protezione civile, la 29enne è stata trovata con una siringa conficcata in un braccio e il volto sfiguratoASCOLI PICENO – È stata trovata morta, grazie alla segnalazione di una telefonata anonima, Carmela Rea, la donna di 29 anni, originaria di Napoli, scomparsa due giorni fa a Colle San Marco (Ascoli Piceno) dove era andata in gita con il marito, Salvatore Parolisi, caporal maggiore dell’esercito in servizio presso il 235esimo Reggimento Piceno, e la loro bambina di 18 mesi. Il cadavere è stato trovato a Ripe di Civitella (Teramo), a pochi chilometri da dove Carmela era scomparsa, con una siringa conficcata in un braccio e il volto sfigurato.

“Devo andare in bagno, torno subito”, avrebbe detto Carmela Rea, detta Melania, al marito, prima di allontanarsi dal parco dove la bimba giocava in altalena. La donna però non è mai tornata indietro, né è stata vista dai gestori del bar-ristorante ‘Il Cacciatore’, distante non più di 200 metri dal parco giochi.
Carabinieri, agenti di polizia, vigili del fuoco, speleologi del Cai, Protezione civile e anche un cane molecolare proveniente da Jesi l’hanno cercata senza sosta. L’animale aveva fiutato una traccia che portava a un sentiero al termine del quale c’è un ruscello in forte pendenza, che gli speleologi hanno risalito palmo a palmo.

Ieri il marito aveva dichiarato che in famiglia va tutto bene, e dunque non ci sarebbero stati motivi per un allontanamento volontario della compagna. “Melania ti aspettiamo, hai una bambina che ti cerca…”, era stato l’appello lanciato dal padre della donna attraverso il Tg Marche. L’uomo
aveva fatto cenno anche ad una visita medica fatta dalla donna nelle ultime ore: “è un piccolo problema, lo risolviamo”, aveva detto.

Una coincidenza: il luogo in cui Carmela era scomparsa è poco distante dal Bosco dell’Impero dove il 5 gennaio scorso fu rinvenuto il cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona per l’omicidio della quale è indagato un amico della donna, Alvaro Binni, che si dichiara innocente.

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/20/news/donna_ascoli-15187513/?ref=HRER2-1

La gola squarciata e una svastica sul corpo
La morte di Melania fra giallo e orrore
Si indaga sulla scomparsa e l’omicidio della donna di 29 anni trovata cadavere ieri in un bosco del Teramano. L’assassino ha infierito con violenza: una siringa sul petto, segni di percosse, il volto sfigurato. E quel simbolo inciso nella carne. Nelle prossime ore l’autopsia
Carmela Rea
ASCOLI PICENO – Due giorni di ricerche disperate, poi la paura, poi l’orrore. E’ un giallo dalle tinte macabre quello della morte di Carmela Rea, detta Melania. Chi l’ha uccisa si è anche accanito sul suo corpo con brutalità. Ventinove anni, un marito, una bambina, una gita nel bosco a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno. “Ho bisogno di una toilette”, aveva detto, prima di sparire per sempre. E’ stata ritrovata ieri pomeriggio 1. A indirizzare gli investigatori, una telefonata anonima al 113 di Teramo. Una zona boscosa a Ripe di Civitella, nel Teramano, a qualche centinaio di metri da una deviazione lungo la strada provinciale 35 che conduce verso un chiosco. E a una ventina di chilometri dal luogo della scomparsa. Troppo lontano per arrivarci da sola. La gola squarciata, sul corpo lividi e segni di percosse, una siringa infilata sul collo. Chi l’ha uccisa ha anche infierito sul cadavere incidendo segni e simboli. Compresa una svastica.

E’ sconvolto il marito, Salvatore Parolisi, sottufficiale dell’esercito in servizio al 235/o Reggimento Piceno. Ma deve occuparsi della loro figlia, una bambina di 18 mesi. le esercitazioni di tiro. Non si dà pace il fratello di Carmela, Michele Rea. “E’ inspiegabile, è inspiegabile”, continua a ripetere. Secondo i familiari, la vita di Carmela non aveva ombre. Era riuscita anche a superare un periodo di depressione di cui aveva sofferto dopo il parto.

Il
corpo è stato trasportato nella notte presso l’obitorio dell’ospedale di Teramo dove sarà effettuata l’autopsia. Gli investigatori sono al lavoro per capire cosa sia successo: se in quel luogo la donna ci sia arrivata in auto, magari con qualcuno che conosceva e di cui si fidava, oppure se sia stata stordita e uccisa altrove e poi trasportata. Tutte le ipotesi sono aperte, dal raptus di follia a possibili vendette dai contorni tutti da accertare.

Oggi sono previsti i rilievi del Ris sul luogo del ritrovamento. Esami che si configurano come piuttosto complessi, anche perché con il passare delle ore aumentano le segnalazioni sulle quali occorre comunque lavorare per stabilirne l’attendibilità. Al momento, non sembrano esserci zone grigie nella vita della coppia o in quella della vittima. E non si sa se i segni, oltre alle ferite mortali, trovati sul suo corpo siano legati a particolari riti oppure siano stati fatti per depistare le indagini. In mattinata riunione in Procura a Teramo tra il sostituto procuratore Greta Aloisi e gli investigatori, per fare il punto su quanto emerso finora e stabilire un programma di indagini. Intanto sono stati ascoltati i parenti della vittima, il padre, la madre e il fratello, arrivati ieri sera dal Napoletano.

A rendere la vicenda ancora più sinistra c’è anche una singolare coincidenza: il punto in cui della donna si sono perse le tracce è poco distante dal Bosco dell’Impero dove il 5 gennaio scorso fu rinvenuto il cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona, anche lei scomparsa mesi prima. Un caso per il quale, tuttavia, un indagato c’è: l’operatore della questura di Ascoli Alvaro Binni, che da tre mesi proclama la propria innocenza.

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/21/news/donna_ascoli-15201666/?ref=HREC1-6

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