IL GIALLO MANCA
Lucia, soffocata con un oggetto in bocca
I denti sono scheggiati, qualcosa di ruvido ha graffiato l’arcata dentaria. La relazione consegnata al pm Crupi conferma che la donna è stata uccisa non con un’arma o il veleno
Consegnata l’autopsia Le risposte in cento pagine
Lucia Manca, per il perito sarebbe morta soffocata
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MARCON – Ormai non c’è più alcun dubbio: Lucia Manca è morta soffocata. La perizia del medico legale vicentino Andrea Galassi, arrivata in questi giorni sulla scrivania del pm veneziano Francesca Crupi, conferma i sospetti dell’ultimo periodo. L’autopsia sul corpo della donna ha dato i risultati tanto attesi. Sul contenuto della perizia vige il più stretto riserbo. L’autopsia su una salma ormai ridotta a poco più di uno scheletro, occultata per mesi sotto un ponte di Cogollo del Cengio, nel Vicentino, è tutt’altro che un’impresa semplice. Alla conclusione dell’omicidio per soffocamento ci si è arrivati quasi per esclusione. Nessuna ferita, nessuna lesione che facesse pensare a una violenta colluttazione. A quanto pare, non sarebbero nemmeno state trovate tracce di veleno o sostanze tossiche di sorta. L’unico indizio, i denti scheggiati e rovinati forse da un corpo infilato a forza nella gola della 53 enne bancaria. L’assassino avrebbe soffocato Lucia con qualcosa in grado di rovinarle i denti.
Di cosa si tratti, è ancora un mistero. Un panno o un cuscino, verrebbe da pensare. Ma quanta forza si deve imprimere per riuscire a rigare l’arcata dentaria con un qualcosa di così soffice e morbido? Che cosa ancora può aver utilizzato l’omicida per soffocarla? Interrogativi a cui i carabinieri della compagnia di Mestre, insieme ai colleghi del nucleo investigativo, cercheranno di dare una risposta. A questo punto, però, confermato ufficialmente che la morte di Lucia è avvenuta per mano di qualcuno, il fascicolo della pm dovrebbe cambiare titolo. Per il momento, infatti, si procede ancora per sequestro di persona contro ignoti e occultamento di cadavere. Ormai è chiaro che si tratta di omicidio e il sostituto procuratore Francesca Crupi presto agirà di conseguenza. Probabile che il pubblico ministero aspetti di avere in mano il quadro completo degli elementi a disposizione. Come, ad esempio, l’esame delle tracce biologiche trovate nel bagagliaio dell’auto del marito, Renzo Dekleva.
L’uomo, informatore farmaceutico, fin dall’inizio è il principale indiziato. Mai finito nel registro degli indagati (se non per tutt’altro, cioè aver dichiarato sulla propria carta d’indentità di essere medico laureato senza esserlo), questo è bene ricordarlo, ma i sospetti su di lui, impossibile negarlo, ci sono. Sospetti che, però, evidentemente, fino ad ora non hanno avuto riscontri sufficienti nelle prove a disposizione per convincere gli inquirenti a procedere nei suoi confronti. La perizia di Galassi, con ogni probabilità, fornisce anche altri elementi utili al proseguo delle indagini. Dalla procura, però, non esce una parola. Bocche sigillate e massima attenzione ad evitare anche la minima fuga di notizie. Forse, l’autopsia del medico vicentino ha rilevato molto di più. Forse, il giallo più intricato di questi mesi si avvicina a una svolta.
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/17-gennaio-2012/lucia-soffocata-un-oggetto-bocca-1902897569731.shtml