Verona, strangola la moglie
e si costituisce ai carabinieri
L’ha uccisa con un foulard in un eccesso di gelosia e poi si consegna ai carabinieri. La tragedia a Mozzecane, piccolo centro in provincia di Verona
VERONA – Uccide la moglie in un eccesso di gelosia e poi si consegna ai carabinieri. È successo a Mozzecane, piccolo centro in provincia di Verona. I vicini hanno sentito una violenta litigata, poi nulla. L’uomo, Giovanni Lucchese, ha strangolato la moglie Gabriella con un foulard e poi si è costituito ai carabinieri di Villafranca in serata.
L’uomo è stato arrestato e portato in carcere a Verona. Davanti ai militari ha spiegato il suo gesto dicendo che sospettava che la moglie lo tradisse. L’episodio ha scosso il paese che parla di una coppia tranquilla, senza apparenti problemi.
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/03/05/news/verona_strangola_moglie-30963878/?ref=HRER1-1
—
LA VITTIMA AVEVA 51 ANNI ERA IMPIEGATA IN UN NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO
Delitto nel Veronese, strangola
la moglie con un foulard per gelosia
Un 57enne uccide la consorte dopo un litigio per degli sms e poi si costituisce. I parenti: «Una coppia perfetta»
VERONA – Erano appena rientrati da un bel viaggio in Kenya Giovanni Lucchese e Gabriella Falzoni, marito e moglie, lui 56 anni e lei 51 anni, i protagonisti dell’ennesimo delitto di gelosia delle ultime ore. Giovanni Lucchese ha strangolato la moglie con un foulard domenica nel tardo pomeriggio dopo un litigio, poi si è costituito ai carabinieri. Il delitto ha scosso il piccolo centro di Mozzecane, nel Veronese, dove la coppia abitava in una villetta condivisa con altri parenti. «Ho strangolato mia moglie», ha ammesso Lucchese ai carabinieri. Impiegato in una concessionaria Fiat di Verona, l’uomo aveva litigato violentemente con la moglie tanto da portare sul viso traccia dei graffi di lei che aveva tentato disperatamente di difendersi dall’aggressione omicida.
«UNA COPPIA PERFETTA» – I parenti sono senza parole, oltre che affranti; raccontano che si trattava di una coppia perfetta, conosciuta e stimata da tutti. Ieri è successo qualcosa su cui faranno luce i carabinieri e la Procura di Verona. Le sorelle della vittima, vicine di casa, hanno sentito un litigio. I due erano rientrati nella loro villetta dopo un viaggio in Kenya, uno dei tanti che amavano programmare nel tempo libero. Una casa pulita, ordinata, una vita chiara e senza ombre. Ma questo delitto apre scenari che nessuno sospettava: si parla di sospetti da parte del marito, sospetti di una relazione clandestina della moglie, forse avvalorati dalla scoperta di alcuni sms sul cellulare di lei. Lucchese ha parlato di un movente dettato dalla gelosia, ma i particolari non sono noti. Lei era impiegata in un negozio di abbigliamento.Niente faceva prevedere una fine tanto tragica, ma ieri pomeriggio un marito folle di gelosia, al termine di una aspra lite, ha seguito la moglie in camera da letto e l’ha uccisa con un foulard. Poi ha ricomposto il cadavere sul letto ed è andato a consegnarsi ai carabinieri
http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_05/delitto-verona-gelosia_848315ec-6698-11e1-a7b0-749eb32f5577.shtml
—
Folle di gelosia strangola
la moglie dopo un litigio
MORTE NEL POMERIGGIO. Lui impiegato in concessionaria, lei in una ditta di abbigliamento, erano appena stati in Kenya. Giovanni Lucchese ha ucciso con un foulard Gabriella Falzoni, poi s’è costituito ai carabinieri. Aveva scoperto degli sms che per lui erano la conferma del tradimento
05/03/2012 E-MAILPRINT
A
La salma di Gabriella Falzoni, uccisa dal marito Giovanni Lucchese, viene portata a medicina legale. L’uomo si è costituito dai carabinieri di Villafranca FOTOSERVIZIO DIENNE
Mozzecane. L’ha uccisa perchè non voleva perderla. L’ha uccisa perchè era geloso e perchè lui non voleva che il loro matrimonio finisse o che ci fosse qualcuno tra loro. L’ha strangolata con un foulard, al culmine dell’ennesimo litigio, in camera da letto. Nella loro camera, sopra quel letto in cui per anni si sono accoccolati, raccontati le loro paure, i loro segreti. Giovanni Lucchese, cinquantaseienne impiegato in una concessionaria Fiat di Verona ha ammazzato la moglie Gabriella Falzoni, 51 anni, impiegata nella ditta di abbigliamento Spiller di Pizzoletta, nella loro casa di via Leopardi 6/b, a Mozzecane, ieri pomeriggio.
Erano le 17.10 quando l’uomo ha suonato il campanello della caserma dei carabinieri di Villafranca con alcuni graffi sul volto, quelli che la moglie gli ha fatto nel disperato tentativo di fermarlo: «Sono Giovanni Lucchese, ho strangolato mia moglie», ha detto l’uomo.
I carabinieri del radiomobile sono andati subito in quel quartiere elegante, che circonda un giardinetto con le panchine. In quella villetta quadrifamiliare colorata di giallo e arancione abitava Gabriella, ma anche le sue sorelle e altri parenti. Erano una famiglia perfetta a sentire i vicini. Non c’era niente che non quadrasse. La bella casetta ordinata, perchè Giovanni era una persona «ordinata, pulita, disponibile», e perchè Gabriella teneva tanto alla sua casa. La teneva a posto e anche per due volte alla settimana aveva un’amica che andava a riassettare, «a pulire sul pulito», diceva ieri sera la signora sconsolata. La famiglia era appena tornata da una vacanza in Kenya. facevano tante vacanze, amavano viaggiare, dicono i vicini, e stavano «economicamente benissimo». Non si facevano mancare nulla, lavorando entrambi. Una posizione consolidata che permetteva loro di fare una vita gradevole, senza privazioni.
Eppure il tarlo della gelosia s’era insinuato nella testa di Giovanni. Aveva trovato degli sms che per lui erano la conferma che nella vita della moglie potesse esserci qualcun altro.
Ieri pomeriggio una delle sorelle ha ammesso con i carabinieri di averli sentiti litigare. E tra quelle pareti è impossibile non sentire, passa tutto. E passano anche le urla. Ma non c’è stata colluttazione, non ci sono state botte. Secondo una prima ricostruzione Gabriella a un certo punto, durante il litigio, avrebbe detto che si sentiva poco bene e si sarebbe ritirata in camera da letto. Ma Giovanni l’ha seguita. Ha preso un foulard, o forse ha semplicemente stretto uno di quelli che Gabriella era solita portare al collo e ha stretto.
Ha stretto con tutta la forza che aveva in corpo. Ha stretto con tutta la rabbia e il rancore che gli avevano dilaniato l’anima. Ha stretto con tutta la potenza che ha un amore trasformato in odio, in delusione. Ha tirato fino a quando Gabriella non ha sbarrato gli occhi e ha smesso di dimenarsi. Poi Giovanni ha ricomposto il corpo sul letto, per l’ultima volta, loro. Ed è andato dai carabinieri. «Era un uomo d’oro», dice una vicina, «da quando un tumore s’è portato via mio marito mi dava una mano quando c’era da fare qualcosa in casa. Gli avevo acquistato apposta la Sambuca per corregergli il caffè. L’altro giorno li ho visti ai carri di Carnevale. A me sembravano felici. Vede quella panchina lì?», continua la signora, «l’abbiamo consumata a forza di starci seduti tutti insieme a raccontarci cose. Qui ci conosciamo tutti, siamo come una grande famiglia. Si pensa sempre che queste cose accadano ad altri. Le vedi in televisione e non pensi che potresti viverle anche tu. E poi ecco accade anche a te, ai tuoi amici e diventa tutto irreale», ha concluso la donna.
E mentre il capannello di amici e residenti stava attonito a chiedersi il perchè, sul posto è arrivato il sostituto procuratore Giulia Labia. Ha fatto un sopralluogo nell’abitazione e ha autorizzato la rimozione della salma, quindi la casa è stata sigillata con il nastro. Posta sotto sequestro. Il magistrato ha poi raggiunto la caserma dei carabinieri per ascoltare il reo confesso. E sentita la sua versione, la sua folle gelosia, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.
http://www.larena.it/stories/dalla_home/339712_folle_di_gelosia_strangola_la_moglie_dopo_un_litigio/
—
Mosso dalla gelosia strangola la moglie nel veronese
Impiegato dopo aver ucciso la compagna si costituisce a cc
MOZZECANE (VERONA) – Ha strangolato la moglie con un foulard sorprendendola in camera da letto nella loro casa di Mozzecane, tra Verona e Mantova, durante l’ennesimo litigio e poi e’ andato a costituirsi ai carabinieri. E’ accaduto nel tardo pomeriggio di ieri. L’omicida, 56 anni, impiegato in una concesionaria d’auto e la vittima, come indica oggi l’Arena, 51 anni, impiegata in una ditta di abbigliamento. Al’origine del gesto ci sarebbero motivi di gelosia.
La coppia occupava un appartamento di una quadrifamiliare dove, nelle rimanenti abitazioni, risiedono altri parenti. Secondo le prime ricostruzioni tutto sarebbe avvenuto all’improvviso, verso le 17.30, dopo una giornata relativamente tranquilla. La coppia, come ha riferito il parroco don Pietro Salvetti, si era recata a messa alla mattina assieme al figlio. Una vita tranquilla di persone benestanti appena rientrate da uno dei tanti viaggi a cui si dedicavano, questa volta in Kenya, ma con la minaccia a orologeria della gelosia dell’uomo, innescata probabilmente, secondo gli inquirenti, da alcuni sms trovati nel telefono della moglie.
Tra le prime testimonianze raccolte dai carabinieri quella della sorella di lei, che avrebbe riferito di aver udito, attraverso le pareti sottili della villetta una forte discussione prima che sulla vicenda calasse un sinistro silenzio. Raggiunto in caserma dal pm Giulia Labia l’uomo è stato interrogato: il magistrato ne ha quindi disposto la custodia in carcere.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/05/visualizza_new.html_127376235.html
—
STRANGOLA LA MOGLIE ACCECATO DALLA GELOSIA
Ennesimo caso di violenza domestica a Mozzecane, in provincia di Verona: un uomo ha tolto la vita alla moglie e poi si è costituito ai carabinieri. La donna aveva 51 anni.
Violenza domestica
MOZZECANE (Verona) – Ha strangolato la moglie con un foulard sorprendendola in camera da letto nella loro casa di Mozzecane, tra Verona e Mantova, durante l’ennesimo litigio e poi è andato a costituirsi a carabinieri.
L’OMICIDIO. L’ennesimo caso di violenza domestica è accaduto nel tardo pomeriggio di ieri. La coppia occupava un appartamento di una villa quadrifamiliare dove vivono anche altri parenti. Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe avvenuto all’improvviso, verso le
17.30, dopo una giornata relativamente tranquilla. La coppia viveva una vita apparentemente normale e da poco era tornata da un viaggio in Kenya. Ma l’uomo, riferiscono i vicini, era accecato dalla gelosia: dopo aver trovato alcuni messaggi nel cellulare della moglie, ci sarebbe stata una lite e poi l’aggressione. L’omicida era un impiegato in una concessionaria d’auto. La donna aveva 51 anni e lavorava in un’azienda di abbigliamento.
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-d3d6cb6d-5ca7-483b-870c-b872581d5dd1.html