L’AMANTE ACCUSA SALVATORE SAVALLI PET L’OMICIDIO DELLA MOGLIE
Trapani, l’amante sul luogo del delitto
«Lui l’ha massacrata a colpi di vanga»
I figli parlano di «un uomo violento, un giorno ci ha portato in casa quella donna»
L’amante avrebbe assistito al delitto a colpi di vanga, a termine di una lite per futili motivi. Emergono nuovi sconcertanti particolari sul delitto di Maria Anastasi massacrata mercoledì scorso dal marito Salvatore Savalli fermato dopo che aveva denunciato la scomparsa della moglie. Ad inchiodarlo anche la testimonianze dei figli che lo hanno descritto come un uomo particolarmente violenta che non faceva mistero della relazione con un’altra. Si tratta di una donna sempre di Trapani, Giovanna P., che dopo 20 ore di interrogatorio ha svelato che quella sera era presente mentre Salvatore Savalli uccideva la moglie.
LUI, LA MOGLIE E L’AMANTE – Mercoledì intorno alle 19, ha messo a verbale Giovanna P., lei, Maria Anastasi e Salvatore Savalli sono usciti a bordo di una Fiat «Punto». Prima hanno fatto un giro in città. Hanno acquistato un decoder per il digitale e poi si sono diretti nelle campagne di Trapani. Ad un certo punto l’uomo ha fermato l’utilitaria e i tre sono scesi. A quel punto tra marito e moglie sarebbe scoppiata una lite per futili. Quindi ha aperto il portabagagli della «Punto», ha preso una vanga, colpendo con violenza la moglie alla testa. Pochi minuti dopo ha tirato fuori dal bagagliaio una tanica con la benzina ed ha dato fuoco al corpo. La testimone oculare ha raccontato di essere rimasta «spettatrice passiva» in quanto «terrorizzata». Dopo la macabra esecuzione, Savalli e Giovanna P. sono risaliti in auto, ma prima di far rientro a casa, hanno effettuato numerose tappe per far sparire il telefonino della vittima, la vanga, la tanica di benzina e ogni altro oggetto che avrebbe potuto attirare sospetti. A quanto pare non era la prima volta che l’uomo si recava in aperta campagna in compagnia della moglie e dell’amante. Giovanna P avrebbe pure confermato che la sera, quando è rincasata con Savalli, è nuovamente uscita in compagnia dei suoi due bambini, con Salvatore ed i suoi figli, per recarsi a Tangi, la località dove l’uomo aveva raccontato di aver perso le tracce della moglie. Ed in quella località che avrebbe occultato un sacchetto di plastica con gli indumenti che indossava nel pomeriggio, presumibilmente sporchi di sangue e di benzina. Fino ad ora comunque non è stato trovato nulla: nè i vestiti, nè la vanga e neppure il telefonino di Maria Anastasi.
IL RACCONTO DEI FIGLI – A conferma quella strana relazione a tre sono stati anche i figli di Savalli che lo hanno descritto come un tipo particolarmente violento. Un uomo violento e privo di scrupoli che avrebbe continuato a picchiare la moglie nonostante fosse incinta al nono mese. Era stato lo stesso Savalli, operaio in una segheria di marmi, a denunciare mercoledì sera la scomparsa della moglie. Un racconto pieno di contraddizioni, che è stato poi smentito punto per punto dal racconto dei figli. Il più piccolo, che ha 13 anni ha raccontato: «Papà è uscito di casa con una tanica di benzina. Gli ho chiesto a cosa servisse, mi ha risposto fatti gli affari tuoì». E la sorella di 16 anni ha aggiunto: «Sono usciti di casa insieme, lui, la mamma e quella…».
PRESENTATA COME UN’AMICA – La donna da qualche tempo si era trasferita a casa dell’operaio, presenta come una «amica». «In realtà era la sua amante – dice la figlia – e aveva ingannato anche mia madre, che era troppo buona. Si voleva prendere anche la mia cameretta, era diventata lei la padrona della casa e mia mamma era costretta a subire». La ragazza ha inoltre raccontato che il padre, una volta rientrato a casa con l’amante, le avrebbe raccomandato di mentire ai carabinieri: «Devi dire che eri con me quando la mamma è scomparsa». La sorella maggiore, che ha 17 anni e vive con i nonni, ha detto che il padre si era perfino mostrato «infastidito» dalla gravidanza della moglie, che avrebbe dovuto partorire tra qualche giorno. Anche gli altri familiari puntano il dito contro Savalle: «È sempre stato un uomo violento – dice Rita Ricevuto, madre della vittima – ma mia figlia gli voleva bene e continuava a difenderlo. Subiva in silenzio». E una zia della donna, Anna Maria Ricevuto, rincara la dose: «Avevamo il mostro in casa e non ce ne siamo accorti». Intanto Salvatore Savalli, interrogato in carcere, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. «Non era nelle condizioni di sopportare un interrogatorio» ha detto il suo legale.
http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_06/trapani-delitto-amante_fbeedd84-c79e-11e1-96dc-1183a294894f.shtml
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Fermato il marito della donna uccisa
L’amante: “Ho assistito al delitto”
Giovanna P. lo ha confessato ai magistrati rendendo sempre più delicata la posizione di Salvatore Savalli. Molte le contraddizioni nel suo racconto e sugli ultimi istanti di vita della moglie, trovata con il cranio fracassato e semi-carbonizzata. I figli della coppia: “Papà era uscito con mamma, l’altra e una tanica di benzina”
TUTTO SUFemminicidio “Si, ho assistito al delitto”. Dopo 20 ore di interrogatorio Giovanna P., amante di Salvatore Savalli, è crollata ed ha ammesso di essere stata testimone del brutale omicidio di Maria Anastasi, la donna trovata bruciata e con il cranio fracassato nelle campagne di Trapani. Un racconto che inchioda il marito della vittima, fermato con l’accusa di avere ucciso la moglie. A puntare il dito contro di lui erano stati i suoi figli, che hanno descritto i particolari di un ‘menage a trois’ sfociato in tragedia. E’ il ritratto di un uomo violento e privo di scrupoli quello che emerge dalla testimonianza dei familiari di Savalli, 39 anni.
Il cadavere della donna semi carbonizzato e con il cranio fracassato è stato trovato ieri in provincia di Trapani.
Incinta al nono mese e madre di altri tre figli, Maria Anastasi proprio ieri avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno. E invece è stata massacrata a colpi di bastone, prima che il corpo venisse bruciato. Era stato proprio Savalli, operaio in una segheria di marmi, a denunciare mercoledì sera la scomparsa della moglie ai carabinieri.
Un racconto lacunoso e pieno di contraddizioni. La sua amante ha adesso raccontato agli investigatori che mercoledì intorno alle 19 lei, Maria Anastasi e Savalli sono usciti a bordo della “Punto”. Prima hanno fatto un giro in città e poi tutti e tre si sono diretti verso la campagna. Ad un certo punto, in località Zafarana (dove è stato trovato il cadavere), l’uomo, ha raccontato Giovanna P., ha fermato
l’utilitaria. Tra marito e moglie vi è stata una discussione per motivi futili e, comunque, non legati a problemi di gelosia. Ad un tratto Savalli avrebbe aperto il portabagagli dell’automobile, preso una vanga e colpito, di spalle e al capo, la moglie, che è stramazzata al suolo. Poi, dopo aver preso dal bagagliaio una tanica con la benzina, avrebbe cosparso il corpo e appiccato il fuoco.
La testimone oculare ha sostenuto di essere rimasta pietrificata dal terrore. Dopo la macabra esecuzione, Savalli e Giovanna P. sono risaliti in auto, ma prima di far rientro a casa hanno effettuato numerose tappe lungo il percorso. Tappe che sono servite per occultare il telefonino della vittima (l’uomo aveva lasciato a casa, spenti, il suo e quello dell’amante), la vanga, la tanica di benzina e ogni altro oggetto che avrebbe potuto attirare sospetti. Un alibi e una messinscena che però erano già stati messi in dubbio dai familiari del fermato.
A raccontare un altro particolare che finirebbe con l’incastrare il presunto assassino è stato il figlio più piccolo, che ha 13 anni: “Papà è uscito di casa con una tanica di benzina. Gli ho chiesto a cosa servisse, mi ha risposto ‘fatti gli affari tuoi'”. E la sorella di 16 anni ha aggiunto: “Erano insieme, lui, la mamma e ‘quella’…”.
Ovvero Giovanna, che da qualche tempo si era trasferita a casa dell’operaio: ai familiari aveva presentato la donna come una sua “amica”. Una versione che non aveva convinto nessuno: “Era la sua amante – dice la figlia – e aveva ingannato anche mia madre, che era troppo buona. Si voleva prendere anche la mia cameretta, era diventata lei la padrona della casa e mia mamma era costretta a subire”.
La sorella maggiore, che ha 17 anni e vive con i nonni, ha detto che il padre si era perfino mostrato “infastidito” dalla gravidanza della moglie. Anche gli altri familiari accusano Savalle: “E’ sempre stato un uomo violento – dice Rita Ricevuto, madre della vittima – ma mia figlia gli voleva bene e continuava a difenderlo. Subiva in silenzio”. E una zia della donna, Anna Maria Ricevuto, rincara la dose: “Avevamo il mostro in casa e non ce ne siamo accorti”.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/06/news/femminicidio_trapani-38632178/
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“Così ho visto uccidere Maria”
la confessione sul delitto di Trapani
Il racconto dell’amante dell’operaio che ha assassinato la moglie incinta. La storia di un ménage a tre a suon di violenze
di LAURA SPANO’
Un torbido ménage condito da violenze fisiche e psicologiche fa da sfondo alla morte di Maria Anastasi, 40 anni, la casalinga di Trapani, incinta al nono mese, uccisa mercoledì con una pala e il cui cadavere è stato dato alle fiamme. Il marito, Salvatore Savalli, 39 anni, operaio di una segheria, è in stato di fermo. Ma dopo venti ore di interrogatorio gli investigatori, i carabinieri, coordinati dal procuratore Marcello Viola, hanno anche in mano una confessione. È quella dell’amante che Savalli aveva imposto a casa della moglie e che ha assistito al delitto.
L’operaio, dopo una infinita serie di contraddizioni e un approssimativo tentativo di depistaggio, durante il quale ha cercato di avvalorare la tesi che fosse la moglie ad avere un amante, è inchiodato dalle testimonianze dei figli e dei parenti della vittima che hanno ricostruito il clima in cui è maturato il delitto. Savalli avrebbe raccomandato a una delle figlie di mentire ai carabinieri:
«Devi dire che eri con me quando la mamma è scomparsa».
La svolta decisiva però è arrivata con l’ammissione di Giovanna P. la donna con la quale aveva intrecciato una relazione e che pretendeva di far vivere sotto lo stesso tetto della sua famiglia.
Mercoledì intorno alle 19, ha raccontato la donna, lei, Maria Anastasi e Salvatore Savalli sono usciti a bordo della «Punto» di lui. Hanno acquistato un decoder per il digitale e poi, tutti e tre, si sono diretti in contrada Zafarana, dove
è stato poi trovato il cadavere. Secondo la donna, marito e moglie avrebbero iniziato a litigare e a quel punto Savalli avrebbe imbracciato una vanga che teneva nel bagaglio uccidendo la moglie. Subito dopo avrebbe tirato fuori una tanica di benzina per dare fuoco al corpo. Giovanna P. sostiene di avere solo assistito. Ma il suo racconto presenta ancora molte lacune, nonostante gli investigatori definiscano «collaborativo» il suo atteggiamento.
Dalle sue stesse parole emerge comunque che Savalli aveva progettato l’omicidio tanto da portarsi dietro l’occorrente e i carabinieri vogliono adesso verificare se la sua amante fosse consapevole.
Sempre secondo Giovanna P., prima di rientrare a casa, i due si sarebbero disfatti della vanga, della tanica e del telefonino della vittima, mentre quello dell’operaio e quello dell’amante erano stati lasciati a casa e spenti. Questo avvalora la tesi della premeditazione.
In nottata, poi Giovanna P. con i suoi due bambini e i figli di Savalli sarebbero nuovamente usciti di casa per recarsi a Tangi, la località che nella prima denuncia dell’operaio era il luogo in cui sosteneva di aver perso le tracce della moglie dopo essersi fermato per un bisogno fisiologico. A Tangi, Savalli si sarebbe disfatto degli indumenti che aveva al momento di compiere il delitto. I militari stanno ora perlustrando i luoghi indicati dalla donna alla ricerca di tutti i riscontri.
La madre della vittima, Rita Ricevuto non si dà pace: «Mia figlia viveva nella violenza — ha raccontato tra le lacrime — ma lei lo difendeva sempre, nonostante le violenze subite. Quel mostro l’aveva anche costretta a tenere quella donna in casa».
La coppia aveva tre figli e un quarto in arrivo. La maggiore, 17 anni, vive in casa dei nonni e ha confermato il quadro drammatico di quella famiglia che versava in condizioni economiche disastrose con un marito padrone che controllava ogni mossa della moglie impedendole contatti con i suoi parenti. «Un calvario durato 18 anni», sintetizza la zia della vittima, Anna Maria Ricevuto. La figlia di Savalli non ha dubbi: «Lui voleva salvare se stesso e la sua amante perché anche lei è complice».
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/07/news/cos_ho_visto_uccidere_maria_la_confessione_sul_delitto_di_trapani-38665512/
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Fermato il marito della donna uccisa
La suocera: “L’amante viveva in casa”
Sempre più delicata la posizione di Salvatore Savalli. Molte le contraddizioni nel suo racconto e sugli ultimi istanti di vita della moglie, trovata con il cranio fracassato e semi-carbonizzata. I figli della coppia: “Papà era uscito con mamma, l’altra e una tanica di benzina”
Emergono nuovi particolari sull’uccisione di Maria Anastasi, 39 anni, incinta al nono mese. Il corpo della donna è stato trovato semi carbonizzato ieri nelle campagne di Trapani. La procura ha disposto il fermo, con l’accusa di omicidio, del marito della donna, Salvatore Savalli. Secondo quanto hanno dichiarato i tre figli della coppia, che hanno smentito la versione iniziale del padre, i genitori si sarebbero allontanati insieme all’amante dell’uomo che era andata a vivere nella loro casa.
L’interrogatorio. I carabinieri hanno fermato Salvatore Savalli, anche lui di 39 anni, a conclusione di un interrogatorio durato diverse ore. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe assassinato la moglie con una bastonata in testa e poi ne avrebbe bruciato il cadavere. I rapporti tra i due erano tesi da tempo, visto che, sempre secondo gli investigatori, Savalli avrebbe imposto alla donna la convivenza con l’amante.
La ricostruzione del marito. L’uomo ha dato versioni contrastanti sulla scomparsa della moglie, da lui stesso denunciata. Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice, in provincia di Trapani, con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi
e, tornato dov’era parcheggiata, non avrebbe più trovato né l’auto né la moglie.
La versione dei figli. Diversa la versione dei figli della coppia. Secondo i ragazzi – che hanno 16, 15 e 13 anni – i genitori si sarebbero allontanati dalla loro abitazione insieme all’amante dell’uomo. Uno dei figli ha aggiunto inoltre che il padre aveva con sé una tanica di benzina. Il racconto è attualmente al vaglio degli inquirenti, così come la posizione dell’amante del presunto assassino. La donna, interrogata dai carabinieri, ha confermato la relazione con Savelli, che ieri aveva invece accusato a sua volta la moglie di avere una relazione extraconiugale e di essere uscito con lei per avere un “chiarimento” con il presunto amante.
L’altra donna. La presenza dell’amante di Savalli della sua amante, è stata riferita agli investigatori dalla madre della vittima, Maria Ricevuto, e da una zia. La donna è stata rintracciata dai militari e avrebbe confermato la sua relazione con Savalli. L’indagato, che comunque continua a negare l’omicidio, avrebbe ammesso di conoscerla e frequentarla.
Un marito violento. Maria Anastasi e Salvatore Savalli erano sposati da 18 anni. La donna era in attesa del quarto figlio, una bambina, che sarebbe dovuta nascere tra un paio di settimane. Ieri era il giorno del compleanno di Maria.
Savalli aveva denunciato la scomparsa della moglie mercoledì sera e quanto aveva riferito ai carabinieri era apparso subito contraddittorio e poco verosimile. Fra le incongruenze anche il ritrovamento del corpo della donna in un viottolo di contrada Zafferana, tutt’altra zona rispetto a quella indicata da Savalli nel suo racconto
I familiari di Maria Anastasi hanno affermato che il marito la teneva in uno stato di soggezione e non di rado la picchiava. La famiglia avrebbe avuto anche difficoltà economiche, tanto che la figlia maggiore si era trasferita a vivere con la nonna.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/06/news/femminicidio_trapani-38632178/?ref=HREC1-4
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TRAPANI, VOLEVA ACCETTASSE L’AMANTE IN CASA
Uccide la moglie e la brucia
La zia: “Avevamo il mostro in casa”
Giovedì 05 Luglio 2012 15:34
Il procuratore di Trapani Marcello Viola (nella foto) ha disposto il fermo di Salvatore Savelli, 39 anni, sospettato di avere assassinato la moglie, Maria Anastasi, incinta al nono mese, spaccandole la testa e dandole fuoco. Avrebbe provato ad imporle la presenza, in casa, dell’amante.
Dopo molte ore di racconti pieni di contraddizioni e mezze verità poco credibili è stato disposto il fermo, con l’accusa di omicidio, di Salvatore Savelli, 39 anni, sospettato di avere assassinato la moglie, Maria Anastasi, incinta al nono mese, spaccandole la testa e dandole fuoco. L’uomo, interrogato per ore dai magistrati, coordinati dal procuratore Marcello Viola, ha fornito versioni contrastanti, mentre le indagini svelavano inquietanti episodi di sopraffazione, quali l’aver imposto alla moglie incinta e ai loro tre figli la presenza in casa della sua amante.
Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice (Trapani) con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, tornato dov’era parcheggiata, non avrebbe più trovato né l’auto né la moglie. La versione dell’uomo è stata smentita dai figli, che il padre aveva convinti a confermare il suo racconto, ma che, in realtà, non erano con i genitori al momento della scomparsa della madre. Di fronte alla contestazione degli inquirenti, l’uomo ha cambiato versione e ha detto di essere andato nella campagna insieme alla moglie, che doveva incontrare il suo amante per interrompere la relazione extraconiugale che la donna aveva da tempo.
L’ennesima menzogna, secondo gli inquirenti, che hanno accertato che ad avere una storia parallela era l’uomo, che da mesi aveva imposto alla moglie e ai figli la convivenza con l’ amante, che era andata a vivere nella loro casa. Secondo quanto ricostruito dai pm, dunque, l’assassino si sarebbe allontanato in auto con la moglie (tra i due i rapporti erano molto tesi proprio per la presenza in casa dell’amante dell’uomo) e dopo l’ennesima lite l’avrebbe colpita verosimilmente con un bastone alla testa, l’avrebbe tramortita e poi avrebbe dato fuoco al corpo. Il cadavere è stato ritrovato ad una ventina di chilometri di distanza dal luogo indicato dal fermato come quello dell’ultimo incontro con la moglie. A confermare l’esistenza del rapporto extraconiugale del presunto assassino è stata la stessa amante, sentita dai carabinieri. Il provvedimento di fermo, disposto dal procuratore Marcello Viola, dovrà essere convalidato nelle prossime ore dal gip di Trapani. (Ansa)
AGGIORNAMENTO
Emergono nuovi particolari sull’uccisione di Maria Anastasi. Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice (Trapani) con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, tornato dov’era parcheggiata, non avrebbe più trovato né l’auto né la moglie. Secondo quanto hanno dichiarato i figli della coppia, che hanno smentito la versione iniziale del padre, i genitori si sarebbero invece allontanati dalla loro abitazione insieme all’amante dell’uomo che da qualche tempo era andata a vivere nella loro casa. Proprio a causa di questo motivo i rapporti tra i due coniugi erano molto tesi. Uno dei figli ha aggiunto inoltre che il padre aveva con sé una tanica di benzina. Il racconto dei tre ragazzi – che hanno 16, 15 e 13 anni – è attualmente al vaglio degli inquirenti, così come la posizione dell’amante del presunto assassino. La donna, interrogata dai carabinieri, ha confermato la relazione con Savelli, che ieri aveva invece accusato a sua volta la moglie di avere una relazione extraconiugale e di essere uscito con lei per avere un “chiarimento” con il presunto amante.
Nel frattempo, ad essere interrogata è la zia di Maria Anastasi, Anna Maria Ricevuto: “Avevamo il mostro in casa e non ce ne siamo accorti. Non siamo riusciti a proteggerla”, dice la donna tra le lacrime. “Sapevamo che il marito è un violento, ma non immaginavamo che potesse arrivare a questo”. La figlia della vittima, 16 anni, studentessa, racconta ai cronisti che il padre, quando è rincasato, senza la moglie, assieme all’amante gli avrebbe raccomandato di mentire ai carabinieri: “Devi dire che eri con me quando la mamma è scomparsa”. La ragazza, piangendo, esclama: “Lui voleva salvare se stesso e la sua amante perché anche lei è complice. Ne sono sicura”. “Mia madre – aggiunge – era troppo buona: lui se l’era portata anche a casa l’amante”. E sempre secondo il racconto della ragazza, la donna avrebbe carpito la buona fede di Maria Anastasi, raccontandole che con il marito c’era solo un rapporto di amicizia: “Lei ingannava mia madre raccontandole bugie: si voleva prendere anche la mia cameretta; era diventata lei la padrona di casa e mia mamma era costretta a subire”. La posizione della donna, è adesso al vaglio degli inquirenti. Finora è stata interrogata come persona informata sui fatti. L’indagine, coordinata dal procuratore capo di Trapani, Marcello Viola, è in evoluzione. Nelle prossime ore, mentre si attende la convalida del gip sul fermo eseguito ieri sera a carico di Salvatore Savalli, potrebbero esserci nuovi sviluppi.
http://livesicilia.it/2012/07/05/trapani-trovata-morta-la-donna-scomparsa
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Follia a Trapani: uccide la moglie incinta di nove mesi e le dà fuoco TRAPANI – I pm della procura di Trapani sembrano avere ormai la certezza che ad uccidere Maria Anastasi, incinta al nono mese, sia stato il marito Salvatore Savelli, 39 anni. Dopo diverse ore di interrogatorio l’uomo ha fornito diverse e contrastanti versioni agli inquirenti, prima raccontando che la donna fosse scomparsa all’improvviso, poi inventando una relazione extraconiugale della donna. Ma ad avere l’amante era proprio il marito, che da mesi aveva imposto alla moglie e ai figli la convivenza con l’amante, che era andata a vivere nella loro casa.Secondo quanto ricostruito dai pm, dunque, l’assassino si sarebbe allontanato in auto con la moglie e dopo l’ennesima lite l’avrebbe colpita verosimilmente con un bastone alla testa, l’avrebbe tramortita e poi avrebbe dato fuoco al corpo. A confermare l’esistenza del rapporto extraconiugale del presunto assassino è stata la stessa amante, sentita a lungo dai carabinieri.
http://www.direttanews.it/2012/07/06/follia-a-trapani-uccide-la-moglie-incinta-di-nove-mesi-e-le-da-fuoco/
Donna incinta uccisa e bruciata
Fermato il marito: «Non è credibile»
di Lucio Galluzzo
TRAPANI – Occorre molto «coraggio» – o piuttosto un odio senza limite – per uccidere una donna di 39 anni incinta di 8 mesi e mezzo e già madre di 3 figli. Ma non solo ucciderla, trascinarsi dietro il cadavere per20 km e darlo alle fiamme. Uccidere una donna 14 giorni prima del parto, già prenotato in ospedale, sembra quasi suggerire una volontà di duplice omicidio. Il nascituro, cioè, obiettivo dell’assassino proprio come la donna che lo porta in grembo.
Chi ha avuto tanto coraggio? Per trovare l’assassino di Maria Nastasi e del figlio non nato i carabinieri hanno torchiato per 24 ore suo marito, Salvatore Savelli, 42 anni, operaio marmista. L’uomo è stato poi fermato, con l’accusa di omicidio. Avrebbe dato versioni poco credibili sulla scomparsa della donna. I sospetti su Savelli sono affiorati a mezzanotte, proprio mentre l’operaio denunciava all’Arma la «scomparsa» della moglie avvenuta – così sosteneva – mentre in auto facevano una passeggiata nelle campagne fra Trapani ed Alcamo. Savelli ha detto di essere sceso dalla macchina addentrandosi in un boschetto per un impellente bisogno fisiologico e di non avere più trovato la moglie al ritorno. Già tutto questo appariva piuttosto confuso, ma è apparso inaccettabile quando i militari hanno ascoltato i tre figli della coppia, un maschio e 2 femmine, di 13, 15 e 16 anni. Hanno così appreso che solo dietro insistenza dei suoi figli il padre si era deciso a denunciare, con 8 ore di ritardo la «scomparsa» della moglie, che, per le sue oggettive condizioni fisiche non sarebbe stata in grado di fare molta strada a piedi in campagna. Allora le domande sono diventate sempre più stringenti e le risposte sempre meno convincenti. E da quel momento gli investigatori hanno cominciato a temere il peggio.
Un timore rivelatosi più che fondato quando, nella tarda mattina di ieri, un contadino ha notato sul ciglio di un viottolo di campagna, in territorio di Alcamo, resti umani tra gli anneriti tizzoni di un rogo recente ed ha informato i carabinieri. L’ispezione del medico legale ha confermato, incrociata ad altri dettagli sull’abbigliamento di Maria Nastasi, i primi sospetti e l’identificazione della vittima. Il corpo della donna era stato dato alle fiamme in contrada Zafarana, distante 20 km da quello del presunto luogo di scomparsa – contrada Tangi – denunciato dal marmista.
Savelli non ha precedenti penali. Conosciuto come esperto marmista lavorava in una cava di Custonaci e soltanto la sera rientrava a casa, in via Dell’Angelo, a Trapani. In pratica metà della sua vita la trascorreva in un altro Comune, a 20 km dall’abitazione.
La Procura ha intanto disposto l’esame autoptico sui resti della donna uccisa, per accertare soprattutto la causa della morte. Inoltre la scientifica sta esaminando l’auto dell’operaio, mentre l’abitazione dei Savelli è stata sigillata in attesa di una perquisizione che verrà eseguita oggi. Lunga la lista delle persone convocate in caserma per essere interrogate. Oltre ai tre figli della coppia anche i parenti Savelli e Nastasi ed alcuni vicini di casa. Questi ultimi hanno detto ai cronisti di non avere avuto modo di osservare comportamenti conflittuali di coppia. Ma ciò nonostante gli investigatori sembrano orientati ad individuare nella gelosia la causa scatenante del brutale omicidio.
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/donna_incinta_uccisa_e_bruciata_fermato_il_marito_non_credibile/notizie/206695.shtml
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AVEVA DETTO DI NON AVERLE PIÙ TROVATO LA MOGLIE IN AUTO DOPO ESSERSI ALLONTANATO
Trapani, donna incinta uccisa: fermato marito
Salvatore Savalli è sospettato di omicidio. Avrebbe dato versioni poco credibili sulla scomparsa della donna
I pm della procura di Trapani hanno disposto il fermo, con l’accusa di omicidio, di Salvatore Savalli, 39 anni, sospettato di avere assassinato la moglie, Maria Anastasi, incinta al nono mese, spaccandole la testa e dandole fuoco. L’uomo, interrogato per ore dai magistrati, coordinati dal procuratore Marcello Viola, ha dato versioni, secondo gli inquirenti, poco credibili sulla scomparsa della donna, che lui stesso aveva denunciato mercoledì.
L’INTERROGATORIO- Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice (Trapani) con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, tornato dov’era parcheggiata, non avrebbe più trovato né‚ l’auto né‚ la moglie. La versione dell’uomo è stata smentita dai figli, che il padre aveva convinti a confermare il suo racconto, ma che, in realtà, non erano con i genitori al momento della scomparsa della madre. Di fronte alla contestazione degli inquirenti, l’uomo ha cambiato versione e ha detto di essere andato nella campagna insieme alla moglie, che doveva incontrare il suo amante per interrompere la relazione extraconiugale che la donna aveva da tempo. L’ennesima menzogna, secondo gli inquirenti, che hanno accertato che ad avere una storia parallela era l’uomo, che da mesi aveva imposto alla moglie e ai figli la convivenza con l’ amante, che era andata a vivere nella loro casa.
LA RICOSTRUZIONE- Secondo quanto ricostruito dai pm, dunque, l’assassino si sarebbe allontanato in auto con la moglie (tra i due i rapporti erano molto tesi proprio per la presenza in casa dell’amante dell’uomo) e dopo l’ennesima lite l’avrebbe colpita verosimilmente con un bastone alla testa, l’avrebbe tramortita e poi avrebbe dato fuoco al corpo. Il cadavere è stato ritrovato ad una ventina di chilometri di distanza dal luogo indicato dal fermato come quello dell’ultimo incontro con la moglie. A confermare l’esistenza del rapporto extraconiugale del presunto assassino è stata la stessa amante, sentita dai carabinieri. Il provvedimento di fermo, disposto dal procuratore Marcello Viola, dovrà essere convalidato nelle prossime ore dal gip di Trapani.
http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_05/trapani-fermato-marito-donna-uccisa_74e48898-c6e0-11e1-8ab7-67e552429064.shtml
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Fermato il marito della donna uccisa
La suocera: “L’amante viveva in casa”
Sempre più delicata la posizione di Salvatore Savalli. Molte le contraddizioni nel suo racconto e sugli ultimi istanti di vita della moglie, trovata con il cranio fracassato e semi-carbonizzata. I figli della coppia: “Papà era uscito con mamma, l’altra e una tanica di benzina”
TUTTO SUFemminicidioEmergono nuovi particolari sull’uccisione di Maria Anastasi, 39 anni, incinta al nono mese. Il corpo della donna è stato trovato semi carbonizzato ieri nelle campagne di Trapani. La procura ha disposto il fermo, con l’accusa di omicidio, del marito della donna, Salvatore Savalli. Secondo quanto hanno dichiarato i tre figli della coppia, che hanno smentito la versione iniziale del padre, i genitori si sarebbero allontanati insieme all’amante dell’uomo che era andata a vivere nella loro casa.
L’interrogatorio. I carabinieri hanno fermato Salvatore Savalli, anche lui di 39 anni, a conclusione di un interrogatorio durato diverse ore. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe assassinato la moglie con una bastonata in testa e poi ne avrebbe bruciato il cadavere. I rapporti tra i due erano tesi da tempo, visto che, sempre secondo gli investigatori, Savalli avrebbe imposto alla donna la convivenza con l’amante.
La ricostruzione del marito. L’uomo ha dato versioni contrastanti sulla scomparsa della moglie, da lui stesso denunciata. Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice, in provincia di Trapani, con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi
e, tornato dov’era parcheggiata, non avrebbe più trovato né l’auto né la moglie.
La versione dei figli. Diversa la versione dei figli della coppia. Secondo i ragazzi – che hanno 16, 15 e 13 anni – i genitori si sarebbero allontanati dalla loro abitazione insieme all’amante dell’uomo. Uno dei figli ha aggiunto inoltre che il padre aveva con sé una tanica di benzina. Il racconto è attualmente al vaglio degli inquirenti, così come la posizione dell’amante del presunto assassino. La donna, interrogata dai carabinieri, ha confermato la relazione con Savelli, che ieri aveva invece accusato a sua volta la moglie di avere una relazione extraconiugale e di essere uscito con lei per avere un “chiarimento” con il presunto amante.
L’altra donna. La presenza dell’amante di Savalli della sua amante, è stata riferita agli investigatori dalla madre della vittima, Maria Ricevuto, e da una zia. La donna è stata rintracciata dai militari e avrebbe confermato la sua relazione con Savalli. L’indagato, che comunque continua a negare l’omicidio, avrebbe ammesso di conoscerla e frequentarla.
Un marito violento. Maria Anastasi e Salvatore Savalli erano sposati da 18 anni. La donna era in attesa del quarto figlio, una bambina, che sarebbe dovuta nascere tra un paio di settimane. Ieri era il giorno del compleanno di Maria.
Savalli aveva denunciato la scomparsa della moglie mercoledì sera e quanto aveva riferito ai carabinieri era apparso subito contraddittorio e poco verosimile. Fra le incongruenze anche il ritrovamento del corpo della donna in un viottolo di contrada Zafferana, tutt’altra zona rispetto a quella indicata da Savalli nel suo racconto
I familiari di Maria Anastasi hanno affermato che il marito la teneva in uno stato di soggezione e non di rado la picchiava. La famiglia avrebbe avuto anche difficoltà economiche, tanto che la figlia maggiore si era trasferita a vivere con la nonna.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/06/news/femminicidio_trapani-38632178/
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Femminicidio: fermato a Trapani il marito della donna incinta assassinata
Categoria: News Creato Venerdì, 06 Luglio 2012 11:26 Scritto da S&D
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E’ stato fermato dai carabinieri con l’accusa di omicidio Salvatore Savelli, il marito della donna incinta al nono mese scomparsa due giorni fa nel Trapanese, e trovata carbonizzata ieri nelle campagne vicino alla città siciliana. Interrogato per ore dagli inquirenti, l’uomo, che aveva denunciato la scomparsa della donna, avrebbe fornito delle versioni poco credibili riguardo agli ultimi istanti trascorsi in compagnia della moglie prima che questa sparisse. In base a quanto riferito dall’uomo, intorno alle 18 di due giorni fa, la coppia avrebbe fatto un giro i
n auto a Tangi, frazione del Comune di Erice. Da qui in poi l’uomo ha fornito più ricostruzioni di quanto accaduto. Anche discordanti tra di loro. Savelli infatti ha riferito di aver lasciato la moglie in macchina per un bisogno fisiologico, e al suo ritorno in auto non l’avrebbe trovata più. Secondo un’altra versione, invece, con loro ci sarebbero stati anche i tre figli. Un fatto smentito dal racconto dei tre ragazzi, che hanno raccontato agli inquirenti di non essere usciti con i genitori quella sera. Sotto la lente degli investigatori in queste ore è la vita coniugale della coppia, e la convivenza sotto lo stesso tetto, imposta dal marito, della sua amante. Una relazione confermata dalla donna, interrogata dalle forze dell’ordine.
http://www.siciliaedonna.it/news/1336-femminicidio-fermato-a-trapani-il-marito-della-donna-incinta-assassinata
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Trapani, morta la donna scomparsa
il corpo bruciato trovato in campagna
Ieri il marito aveva sporto denuncia, ma la sua versione dei fatti non aveva convinto gli inquirenti. La donna al nono mese di gravidanza era sparita nella zona di Tangi, frazione del comune di Erice. La coppia ha altri due figli
TRAPANI – Il cadavere bruciato di una donna è stato ritrovato dai carabinieri in contrada Zafarana, nelle campagne attorno a Trapani. Il corpo non è stato ancora identificato ma, apparentemente, sarebbe in stato di avanzata gravidanza. Si sta verificando se appartenga a Maria Nastasi, la donna di 40 anni della quella il marito Salvatore Savalli ha denunciato ieri sera la scomparsa.
Secondo il marito che aveva sporto denuncia, la donna al nono mese di gravidanza, sarebbe sparita nella zona di Tangi, frazione del Comune di Erice, una zona di campagna. La coppia ha altri due figli. Ieri sera, ma è il racconto dell’uomo, marito e moglie erano andati in macchina nella zona di Tangi. Lui si sarebbe allontanato dall’auto per fare pipì, e al suo rientro in macchina la moglie era sparita.
I due sarebbero usciti da casa alle 18. Attorno alle 20, Salvatore Savalli ha fatto rientro a casa, la figlia di 16 anni gli ha chiesto notizie della madre e lui è scoppiato a piangere. La figlia ha detto al padre di andare subito dai carabinieri. Nel corso dell’interrogatorio, l’uomo ha però dato altre versioni, spesso anche contraddicendosi.
Stamane, all’ennesima versione, i militari dell’Arma coadiuvati dai vigili del fuoco del comando provinciale hanno perlustrato la zona indicata da Savalli, dove ieri sera si sarebbe fermato con la macchina.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/05/news/trapani_scomparsa_una_donna_giallo_sulla_versione_del_marito-38570421/?ref=HREC2-6
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Trapani: Trovata morta donna scomparsa ieri, interrogato il maritoPalermo, 5 lug.- (Adnkronos) – E’ durato solo poche ore il giallo della donna scomparsa nel trapanese. A denunciare la sparizione della donna, Maria Anastasti di 39 era stato ieri sera il marito della donna. Oggi e’ stato rinvenuto il cadavere della donna, quasi completamente carbonizzato nelle campagne di Trapani. “Non abbiamo ancora la conferma scientifica date lo stato del cadavare, carbonizzato, della donna – spiega all’ADNKRONOS il procuratore capo di Trapani, Marcello Viola – ma tutto porta alla sua identita’”. La donna era in avanzato stato di gravidanza e gia’ madre di due bambini. I Carabinieri stanno interrogando da ore il marito, Salvatore Savalli, la cui versione finore fornita non convince gli investigatori.
http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/15:56/4191951
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NELLE CAMPAGNE DI ERICE, NEL TRAPANESE
Uccisa donna incinta, il suo corpo
è stato incendiato: sospetti sul marito
L’uomo ha detto di non averla più trovata in auto
dopo essersi allontanato in cerca di un bagno
TRAPANI – È stata trovata morta, nelle campagne di Trapani, la donna scomparsa mercoledì pomeriggio: Maria Anastasi di 39 anni, madre di due figli e incinta di 9 mesi. A denunciare la scomparsa era stato il marito Salvatore Savalli. La sua versione dei fatti però non ha convinto i carabinieri. L’attenzione degli investigatori è puntata proprio sul coniuge, le cui dichiarazioni sono apparse lacunose in più punti.
IL RACCONTO DEL MARITO – L’uomo ha, infatti, raccontato ai carabinieri di essersi fermato in aperta campagna, nei pressi di Erice, per soddisfare un bisogno fisiologico e di non aver più trovato la moglie al suo ritorno.
CORPO BRUCIATO – Il corpo di Maria, che è parzialmente carbonizzato, era riverso a terra in aperta campagna. Sul posto stanno arrivando i pm e il medico legale che dovrà effettuare l’ispezione cadaverica. I magistrati, che non credono alla versione del marito della donna, stanno cercando di ricostruire i rapporti tra i due coniugi anche sentendo testimoni. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Trapani Marcello Viola.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/5-luglio-2012/donna-39-anni-scompare-trapanesedubbi-investigatori-versione-marito-201885307974.shtml
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Trapani, forse la donna
è stata bruciata viva
Il marito continua a tacere. I pm vagliano il racconto dell’amante, che ha detto di aver visto l’uomo uccidere la moglie e poi darle fuoco con una tanica di benzina
di LAURA SPANO’
Maria Anastasi col marito, Salvatore Savalli
TUTTO SUFemminicidioTRAPANI — Potrebbe esserci un risvolto ancor più drammatico sul già brutale omicidio della donna trapanese, Maria Anastasi, 39 anni, al nono mese di gravidanza, uccisa — secondo la Procura — dal marito e a colpi di vanga. C’è il forte sospetto che la donna potesse essere ancora viva mentre il suo corpo veniva cosparso di benzina e bruciato. Sarà comunque l’autopsia, in programma per domani pomeriggio, a chiarire questo particolare atroce. Maria Anastasi avrebbe partorito tra circa 12 giorni.
I pm Sara Morri e Andrea Tarondo ancora ieri sono rimasti per diverso tempo riuniti con i carabinieri, che indagano per cercare di comporre il puzzle della ricostruzione dei fatti. Punto certo per pm e investigatori è il fatto che Salvatore Savalli ha ucciso la moglie e che aveva premeditato il delitto. Avrebbe anche pensato di fare sparire quel corpo martoriato, non riuscendoci. Decisiva la testimonianza resa dall’amante dell’uomo, Giovanna P:, presente sulla scena del delitto, sentita come persona informata dei fatti e dunque non indagata. Ci sono poi i racconti di altri familiari, come il figlio di Salvatore e Maria, il quale ha riferito di avere visto il padre uscire nel pomeriggio di mercoledì portando
con sé un bidone di benzina. Tutte dichiarazioni che, rese a ridosso della scomparsa della donna e dopo il ritrovamento del cadavere, hanno aperto uno squarcio sulla vita di coppia dei coniugi: un quadro di indicibili soprusi che nel tempo l’uomo avrebbe
commesso nei confronti della moglie, un’escalation di violenza che la donna non denunciò mai.
Sentito da pm e carabinieri già nella notte in cui denunciò la scomparsa della moglie, perché costretto dalla figlia, Salvatore Savalli ha dato versioni sempre diverse su quello che è successo. Per scegliere poi il silenzio quando gli è stato contestato l’omicidio.
L’uomo aveva presentato alla sua famiglia quella donna come una persona da aiutare, spiegando che aveva avuto una relazione interrotta con il fratello. Ma a casa tutti avevano capito che era la sua amante.
Domani verrà sentito dal gip Cavasino, chiamato a decidere se convalidare il fermo ed emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, dove già Savalli si trova, come chiesto dalla Procura. Prima di non rispondere più, sembra che l’indagato, parlando con il suo difensore, l’avvocato Giuseppe de Luca, abbia dato un’altra versione sull’accaduto, chiamando in causa nel delitto la sua amante. Ma l’unico verbale che ha firmato davanti ai pm è quello nel quale si prende atto della sua volontà do non rispondere. «Non era nelle condizioni di sopportare un interrogatorio », spiega il suo legale. Le indagini dunque proseguono per delineare con esattezza quello che è successo dal pomeriggio del 5 luglio sino a notte, ma anche per trovare la vanga usata per uccidere, gli abiti di Savalli e il telefonino della moglie.
Il Comune di Trapani si farà carico delle spese dei funerali di Maria Anastasi e darà sostegno sociale ed eventualmente economico ai figli della donna uccisa. Lo ha detto il sindaco Vito Damiano, che ha incontrato i genitori, le sorelle e i figli della vittima.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/08/news/trapani_forse_la_donna_stata_bruciata_viva-38719201/?ref=HREC2-1
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Funerali di Maria Anastasi, il vescovo:
“Vittima di cultura maschilista e violenta”
Queste le parole in un messaggio ai familiari della donna uccisa a Trapani. In chiesa le figlie abbracciano i carabinieri
TRAPANI – Almeno duecento persone hanno partecipato stamani, nella chiesa della Madonna, ai funerali di Maria Anastasi, la donna di 39 anni, madre di tre figli e incinta al nono mese, uccisa e data alle fiamme mercoledì scorso nelle campagne di Trapani. Due gli indagati: il marito, Salvatore Savalli e l’amante di questi, Giovanna Purpura, entrambi in stato di fermo. Anche il procuratore di Trapani Marcello Viola, oltre a carabinieri impegnati nelle indagini, sono andati ad esprimere le condoglianze ai familiari della vittima.
L’OMELIA – Durante l’omelia, padre Nicolò Stellino ha ricordato che «la famiglia di oggi è oggetto di grande violenza ed è indifesa. La chiesa diventa rifugio e luogo di sicurezza. Se avessi saputo sarei intervenuto prima». L’amministratore apostolico di Trapani, arcivescovo Alessandro Plotti, ha fatto pervenire un messaggio ai familiari della vittima, sottolineando che «purtroppo siamo davanti ad un evento drammatico, ad una plateale violazione di ogni scintilla di umanità, dove ancora una volta è una donna a pagare una cultura maschilista, violenta e criminosa». Non sono mancati momenti di commozione durante l’orazione funebre, come pure alla fine, quando le due figlie di Maria Anastasi – rispettivamente di 16 e 17 anni – sono andate ad abbracciare un brigadiere dei carabinieri, il primo a raccogliere elementi per avviare le indagini. Un applauso ha accompagnato il feretro all’uscita dalla chiesa.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/11-luglio-2012/funerali-maria-anastasi-vescovovittima-cultura-maschilista-violenta-201965775431.shtml