Sullo stupro/nonstupro di Roma che riguarda una ragazza australiana. QUI tutta la rassegna stampa. QUI e QUI e QUI tre post di Femminismo a Sud che ne parlano. A seguire la rassegna stampa che spiega come obbligare una ragazza a sentirsi violentata con una “perizia psicologica” che svela ciò che lei non conferma.
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La turista australiana stuprata a Termini
ora accusa il tunisino
Interrogata dal pm: prima ero consenziente, poi non ricordo più
ROMA . Adesso non è più così sicura. Non sa raccontare con esattezza cosa sia accaduto, quella notte tra martedì e mercoledì, poco prima che la trovassero per strada in una pozza di sangue.A lei quel ragazzo tunisino piaceva, ma la ragazza australiana che fino a due giorni fa giurava di non essere stata vittima di uno stupro, adesso non è più certa di come siano andate le cose. L’epilogo della serata ad alto tasso alcolico, con la giovanissima turista esanime per strada, vittima di un’emorragia e operata d’urgenza, non ha convinto la procura. E ieri, quando il pm Claudia Terracina, titolare del fascicolo, ha raccolto in Questura la testimonianza della turista australiana la versione non era netta. Un interrogatorio breve, durato poco più di un’ora negli uffici della Squadra Mobile. La ragazza ha cercato di ricostruire quella notte. E sarebbero emerse molte incertezze. Soprattutto sul consenso assoluto e sulla volontà di quel rapporto sessuale consumato per strada.
Adesso di quella notte a due passi dalla stazione Termini, la turista ricorda solo il malessere per il troppo alcol e non crede più di avere voluto davvero far sesso per strada. Sarà una perizia psicologica a stabilire cosa sia davvero accaduto nella notte tra martedì e mercoledì in via Villafranca, sotto le telecamere di un albergo. E’ così che l’ipotesi dei pm, convinti dal primo momento che la ragazza fosse vittima di uno stupro, prende maggiore consistenza. Per la procura, non era nelle condizioni di scegliere, perché la sua capacità di intendere e di volere era ridotta dal troppo alcol assunto. E adesso la nuova versione della presunta vittima rafforza la tesi dell’accusa.
La turista australiana, ieri, aveva lasciato il Policlinico Umberto intorno alle 14. Ad accompagnarla in Questura sono stati gli stessi agenti della Scientifica. Poi è tornata in albergo, ma già da giorni ha espresso il desiderio di continuare il suo viaggio con le altre tre amiche sue connazionali: vorrebbe visitare Firenze per poi andare in Grecia, così come programmato inizialmente.
Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Terracina hanno già acquisito la cartella clinica e stanno valutando tutti gli accertamenti già eseguiti. Ma nei prossimi giorni saranno disposti nuovi esami medico legali. Agli atti c’è anche la testimonianza del ragazzo, che adesso è indagato per violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico e rischia l’accusa di lesioni. E’ su di lui che si concentra l’attenzione della procura, il pericolo che dopo essere stato rilasciato, possa decidere di allontanarsi non è escluso. Dal canto suo, il ragazzo, sentito mercoledì, ancora come persona informata sui fatti, ha ripetuto di non avere violentato nessuno, anzi di avere soccorso quella ragazza conosciuta qualche ora prima. Anche le amiche della presunta vittima dello stupro hanno riferito che fosse stata proprio lei a invitarle a lasciarla per strada con il suo nuovo amico e di ritirarsi in albergo.
Due giorni fa era stata la psicologa dell’Umberto primo, Pamela Bruni, a commentare: «Credo abbia subito uno stupro. Potrebbe nasconderlo per vergogna e per sottrarsi alla trafila giudiziaria e burocratica, per il desiderio di chiudere con questa storia e tornare a casa. Forse era consenziente all’inizio, ma non credo lo sia stata anche dopo».
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/la_turista_australiana_stuprata_a_termini_ora_accusa_il_tunisino/notizie/208231.shtml
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