Un’adolescente disabile «circuita» e abusata
GHEDI. A due mesi dal presunto episodio, scatta la misura della permanenza in casaSfruttando la fragilità emotiva della vittima un 17enne avrebbe sottoposto a pesanti attenzioni sessuali una ragazzina di 13 anni
I carabinieri di Ghedi hanno portato alla luce una torbida vicendaGhedi. Approffittando del leggero ritardo psicofisico della sua vittima avrebbe carpito la fiducia di un’adolescente «convincendola» a sottostare a pesanti attenzioni sessuali spacciate per l’occasione come un gioco innocente.Per questo un 17enne di origini marocchine è stato sottoposto alla misura cautelare della permanenza in casa, l’equivalente degli arresti domiciliari previsti per gli adulti.
La vicenda, dalle implicazioni psicologiche e sociali molto complesse anche per il presunto responsabile della violenza sessuale, è stata portata alla luce dai carabinieri di Ghedi al termine di un’inchiesta delicata condotta nella massima discrezione e con grande sensibilità umana dal maresciallo Benedetto Minchella.
DECISIVO ANCHE il contributo dei genitori della 13enne che per primi – due mesi fa – hanno compreso il disagio della figlia combattuta fra la voglia di liberarsi delle morbose e pesanti avanches del ragazzino e la paura di mettere nei guai quello che riteneva in fondo un amico.
MA GRAZIE AL LESSICO dell’affetto, la mamma della ragazzina è riuscita a far breccia nell’animo sconvolto della figlia che alla fine ha fatto qualche ammissione. A quel punto i genitori si sono rivolti ai carabinieri che hanno ricostruito l’episodio incriminato: facendo leva sulle fisiologiche fragilità della sua vittima, il 17enne avrebbe convinto l’adolescente a seguirlo in uno scantinato. Lì, lontano da occhi indiscreti, avrebbe convinto più che costretto la 13enne a sottostare ad atti di libidine.Per appurare che il racconto della ragazzina non fosse frutto di fantasia, gli inquirenti si sono rivolti a uno psicologo che a quanto pare avrebbe sgomberato il campo dai dubbi. La 13enne – stando sempre alle risultanze delle indagini dei carabinieri – avrebbe riconosciuto il luogo della presunta violenza e descritto il marocchino. L’immigrato avrebbe ammesso di aver avvicinato la 13enne ma di non averle mai imposto con la violenza giochi a sfondo sessuale.
A DISTANZA di circa due mesi dalla presunta violenza sessuale la magistratura ha concluso la prima fase delle indagini. Il gip del Tribunale per i minorenni di Brescia, Laura D’Urbino ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare.Il minorenne può comunque uscire da casa per seguire le lezioni o sottoporsi a visite mediche.
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