Uccide moglie e amica e si suicida
tragedia in una famiglia di romeni
Le due donne trovate morte in un appartamento di via Vincenzo di Marco, a Palermo. L’assassino si è poi suicidato lanciandosi sotto un treno
PALERMO – Nuovo caso di femminicidio a Palermo. Un uomo di nazionalità romena, Gabril Dimitru, ha ucciso la moglie Mihaela Gavril, anche lei romena, con un colpo d’ascia sul cranio e ha strangolato la sua coinquilina Henryka Piechulska di nazionalità polacca. Poi si è diretto verso la ferrovia metropolitana e si è lanciato sotto il treno in corsa, morendo sfracellato. E’ la tragedia avvenuta oggi in circostanze ancora tutte da chiarire.
Poco dopo l’una la circolazione ferroviaria del passante di Palermo era stata bloccata perché un uomo si era tolto la vita gettandosi sotto un treno. Gli inquirenti, a causa delle lesioni e dell’assenza di documenti, non erano riusciti a identificarlo. Poi hanno rintracciato il cellulare dell’uomo e hanno chiamato al telefono la moglie, che però non ha dato risposta. Da qui le ricerche, che hanno condotto all’appartamento di via Vincenzo Di Marco dove le due donne, entrambe collaboratrici domestiche di una trentina d’anni, convivevano.
Gli investigatori hanno trovato la moglie del suicida con il cranio fracassato da un colpo d’ascia, mentre l’altra donna, di nazionalità polacca, era morta strangolata. Adesso il magistrato e le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire i contorni della tragedia.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/05/15/news/uccide_moglie_e_amica_e_si_suicida_tragedia_in_una_famiglia_di_romeni-58879363/?ref=HREC2-2
—
Palermo, uccide la moglie e un’amica di famiglia. Poi si getta sotto un treno
La polizia ha trovato sui binari il cadavere dell’uomo, ma non è stata possibile l’identificazione. A casa sono stati trovati i corpi senza vita della coniuge e di un’amica. Una sarebbe stata uccisa con un’arma da taglio, l’altra soffocata con un sacchetto di plastica
Un romeno che nel primo pomeriggio si era suicidato a Palermo buttandosi sui binari del treno, aveva prima ucciso la moglie e un’altra donna, trovate solo più tardi in un appartamento tra via Di Marco e via Mondini: una sul letto, l’altra con un sacchetto di plastica che le copriva la testa. Le due vittime sono una cittadina romena, moglie dell’assassino, e una donna di nazionalità polacca, amica della coppia che abitava in via di Marco, a Palermo.
La polizia dopo aver ritrovato sui binari il cadavere dell’assassino, non riuscendo ad identificarlo, ha chiamato alcuni numeri registrati nella rubrica del suo cellulare. Ad una delle telefonate ha risposto una donna, amica della moglie, che ha dato agli agenti l’indirizzo della coppia. Nessuno ha risposto, però, ai poliziotti che hanno chiamato i vigili del fuoco: i pompieri hanno sfondato la porta dell’appartamento e hanno trovato i corpi delle due donne. Una sarebbe stata uccisa con un’arma da taglio, l’altra soffocata con un sacchetto di plastica. L’indagine è coordinata dal pm, Caterina Malagoli. Sul posto la Scientifica sta effettuando i rilievi.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/15/palermo-uccide-moglie-e-donna-poi-si-getta-sotto-treno/595481/
—
PALERMO, UCCIDE LA EX E UN’AMICA E POI SI TOGLIE LA VITA
Un romeno si è buttato sui binari del treno dopo aver ucciso la moglie a colpi di ascia e aver soffocato un’amica con cui lei viveva. Sembra che fra i due, separati da tempo, i rapporti fossero molto tesi.
PALERMO – Ha ucciso la ex moglie, poi un’amica e infine si è buttato sui binari del treno e si è tolto la vita: è accaduto a Palermo. L’uomo, trovato senza vita per primo, era un cittadino romeno. Le donne, romena la moglie e polacca l’altra vittima con cui la donna conviveva, sono state invece trovate più tardi in un appartamento tra via Di Marco e via Mondini: una sul letto, sfigurata e uccisa con un’ascia, l’altra soffocata con un sacchetto di plastica che le copriva la testa. L’arma del delitto è stata trovata accanto al cadavere della ex moglie dell’assassino. Le due donne lavoravano come colf. secondo le prime informazioni raccolte, sembra che l’omicida e la moglie si fossero separati da tempo e avessero rapporti molto tesi.
IL RITROVAMENTO. Dopo aver ritrovato sui binari il cadavere dell’uomo, non riuscendo a identificarlo, gli agenti della polizia hanno chiamato alcuni numeri registrati nella rubrica del suo cellulare. A una delle telefonate ha risposto una donna, un’altra amica della moglie, che ha dato ai poliziotti l’indirizzo della coppia. Quando gli agenti si sono presentati a casa, però, nessuno ha risposto ai poliziotti, che hanno allora chiamato i vigili del fuoco, che dopo aver sfondato la porta d’ingresso hanno trovato i corpi delle due donne. L’indagine è coordinata dal pubblico ministero, Caterina Malagoli.
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-def13350-2fe5-4c72-a3f2-b3ceedbd14dc.html
—
Mihaela e Henryka, uccise in casa
Sgomenta la comunità romena
Le romene che conoscevano la moglie dell’assassino: “Non riusciamo a spiegarci perché Mihaela sia stata uccisa”. Molti i punti oscuri nel duplice omicidio, a partire dal riconoscimento del corpo di Dumitru, che sarebbe stato effettuato solo in base ad un tatuaggio. Secondo l’ispezione cadaverica, inoltre, a morire prima sarebbe stata la polacca.
PALERMO – E’ una comunità sconvolta, che si chiede il perché di tanta atrocità, di tanta rabbia. La notizia si è diffusa velocemente tra le centinaia di romeni che vivono a Palermo: nella zona in cui è avvenuto il duplice omicidio c’è un folto gruppo di donne che si incontra ogni pomeriggio, al termine del turno di lavoro. C’è chi fa la badante, chi effettua soltanto le pulizie presso diversi privati o chi fa la baby sitter. Tutte sanno cosa è successo alla loro connazionale e all’amica polacca della moglie di Gabriel Dumitru, l’assassino romeno che si sarebbe poi gettato sotto un treno.
“Ci vergogniamo per lui – dice una di loro -. Noi qui siamo soltanto ospiti. Lavoriamo, paghiamo le tasse, cerchiamo di rispettare questa città stupenda e i suoi abitanti, ma quando qualcuno agisce in questo modo non possiamo fare altro che indignarci”. Sono una ventina le romene che di pomeriggio si incontrano al Giardino Inglese: nella zona residenziale della città è quello il luogo in cui trascorrono insieme il tempo libero. La domenica – come raccontano alcuni residenti – molte di loro si incontrano nella villetta vicina, in piazza Alberico Gentili, per mangiare un gelato e scambiare quattro chiacchiere.
Di solito è proprio la domenica il giorno in cui sono più libere, considerando anche che la maggior parte di loro fa da badante ad anziani non autosufficienti ed è quindi impegnata soprattutto la notte. Proprio come lo era stata Mihaela Gravil, la moglie dell’assassino. Due notti fa, infatti, la donna si trovava al lavoro, per questo sarebbe ormai certa la fascia oraria in cui sarebbe avvenuto il delitto: nella mattina di mercoledì, proprio quando la vicina di casa avrebbe avvertito un rumore sospetto.
Quello che però rende adesso più complicata la ricostruzione del duplice omicidio e il collegamento stesso al movente che ha mosso la mano di Dumitru, è ciò che è emerso dall’ispezione cadaverica del medico legale: a morire per prima è stata infatti Henryka Piechulska, 37 anni, la coinquilina di Gavril. Poi sarebbe toccato alla romena, assassinata a colpi d’ascia: da escludere, quindi, che la polacca sia corsa in soccorso della moglie di Dimitru, come si era ipotizzato in un primo momento. Ma l’ora esatta del decesso delle due donne sarà stabilita soltanto dopo l’autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore.
I punti oscuri della terribile vicenda non finiscono però qui: la polizia, coordinata dal sostituto procuratore Caterina Malagoli, vuole vederci chiaro sul riconoscimento del presunto assassino, Gabril Dumitru: il corpo dell’uomo, essendo finito sotto il treno, era massacrato, ma addosso aveva le chiavi di casa dell’appartamento di via Di Marco nel quale, in base al racconto dei vicini, si recava saltuariamente. Salvo colpi di scena, dunque, il suicida dovrebbe essere il marito della Gavril: un primo indizio è dato da una tatuaggio trovato sul cadavere che, secondo testimoni, aveva anche il romeno.
Le indagini non sottovalutano alcuna ipotesi: il massacro potrebbe essere avvenuto per motivi di gelosia, ma gli inquirenti, al momento non escludono nulla. “Mihaela era una persona limpida – racconta una romena che abita a pochi metri da via Di Marco – sempre molto disponibile e pronta ad aiutare noi connazionali. Ci scambiavamo i contatti – continua – se c’erano offerte di lavoro in giro ce le comunicavamo. Tra di noi è fondamentale aiutarci a vicenda”.
“Io – dice un’altra donna – non so cosa ci fosse di preciso tra loro due, ma credo fossero separati. Conoscevo lei, ma l’uomo non l’ho mai visto. Credo che uccidere in questo modo sia possibile soltanto per motivi di gelosia”. “Non possiamo sapere se lei aveva un amante – continua una connazionale -. Non riusciamo davvero a spiegarci tale ferocia. Di sicuro, noi romeni, non vogliamo che i palermitani abbiano adesso pregiudizi sulla nostra comunità, fatta anche di gente lavoratrice e onesta”.
http://livesicilia.it/2013/05/16/mihaela-e-henryka-massacrate-in-casa-sgomenta-la-comunita-romena_317162/