A ONO SAN PIETRO, IN VALLECAMONICA
Due bimbi carbonizzati,
aperto fascicolo per duplice omicidio
Il padre, ustionato, era stato denunciato per stalking. Vicino a impianto del metano trovata tanica di benzina
Era stato più volte denunciato per stalking dalla ex moglie Pasquale Iacovone, il padre dei due bambini morti questa mattina in un incendio a Ono San Pietro (BS), in Vallecamonica. I due erano separati da quattro anni e la donna aveva chiesto che gli fosse tolta la patria potestà». Una situazione che aveva reso più tesi i rapporti tra Iacovone e l’ex moglie. Da tre anni l’uomo, che faceva lavori come imbianchino e muratore, viveva in affitto nell’appartamento andato a fuoco. I Vigili hanno dovuto lavorare molto per spegnere l’incendio, causato probabilmente da una tanica di benzina trovata vicino all’impianto del metano, e lo hanno estratto ancora vivo dalle fiamme anche se l’uomo ha l’85 per cento del corpo ustionato. Sul posto anche il nucleo investigativo dei Carabinieri, la scientifica e il pubblico ministero. È stato aperto un fascicolo per «duplice omicidio a carico di ignoti».
Due bimbi carbonizzati in camera da letto, padre ustionato
LA DINAMICA – Sono le ore 10 quando un’esplosione distrugge un appartamento di Ono San Pietro (Vallecamonica) e provoca la morte di due fratellini, uno di 9 anni (Davide) e l’altro di 12 (Andrea). Il padre, che ha circa 40 anni, è stato portato prima all’ospedale di Esine e poi trasferito al Centro grandi ustionati di Padova. Un dramma che si inserisce in una situazione familiare estremamente delicata con la madre, Enrica Patti, separata e i figli contesi. L’incendio, al piano terra di una palazzina di tre piani a Ono San Pietro, ha distrutto la camera da letto: i corpi dei bimbi, carbonizzati, sono ancora nella camera da letto. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, ma sull’esplosione indagano i carabinieri della compagnia di Breno (BS).
MINACCE – Pasquale Iacovone aveva minacciato la madre dei suoi figli di non farle mai più vedere Andrea e Davide ben prima dell’incendio in cui sono morti questa mattina. È stato Pierluigi Milani, l’avvocato dell’ex moglie, Enrica Patti, a parlare dei pesanti sms di minaccia che, ha detto, sono stati allegati agli atti del fascicolo aperto nei confronto di Iacovone dopo le denunce della donna. Ed è per questo che la donna, nonostante sia sotto choc, ha confidato al suo avvocato che aveva già dei timori. I bambini si trovavano con il padre da una decina di giorni. In autunno però si sarebbe dovuto ridiscutere anche dell’affidamento congiunto. «Ad ottobre ci sarebbe stata un’udienza – racconta il sindaco di Ono San Pietro, Elena Broggi – perché la madre aveva chiesto di valutare se era possibile togliere all’ex marito la patria potestà».
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/13_luglio_16/ono-san-pietro-due-bimbi-morti-incendio-palazzina-padre-ustionato-2222182623265.shtml
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Rogo in casa, muoiono due fratellini:
grave il padre, forse ha dato lui fuoco
Le fiamme in un edificio a Ono San Pietro: le vittime avevano 9 e 13 anni. I genitori erano separati da quattro anni. L’uomo era stato denunciato per stalking e il processo inizierà a ottobre. Trovata una tanica di benzina
I corpi di due fratelli, Davide e Andrea Iacovone, 9 e 13 anni, sono stati trovati carbonizzati in un appartamento a Ono San Pietro, un piccolo centro di montagna nel Bresciano, dove è divampato un incendio. Nel rogo è rimasto gravemente ferito anche il padre quarantenne delle due vittime, Pasquale: l’uomo ha ustioni sul 90 per cento del corpo ed è stato portato prima all’ospedale di Esine e poi portato al centro grandi ustionati di Padova. L’incendio è scoppiato intorno alle 10.15 nella palazzina di due piani, ma è rimasto circoscritto all’appartamento in cui vivevano i due bambini. Sulla vicenda indaga la Procura di Brescia: il capitano dei carabinieri di Breno, Roberto Rapino ha detto che “le cause sono in corso di accertamento. Non trascuriamo nulla”. Al momento c’è una ipotesi di incendio a carico di ignoti.
Pasquale Iacovone era stato più volte denunciato per stalking dalla ex moglie, Enrica Patti. I due erano separati da quattro anni e da tre anni lui viveva in affitto nell’appartamento andato a fuoco. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per spegnere l’incendio, causato probabilmente da una tanica di benzina trovata vicino a una bombola di gas, e hanno soccorso l’uomo che era stato trascinato fuori casa dai vicini. Non è stato un incidente ma una “tragedia annunciata”, secondo Pierluigi Milani,
l’avvocato della madre dei due bambini. “Nessuno parli di incidente – ha detto – C’erano dieci denunce a carico di quest’uomo per stalking. La prima udienza del processo è stata appena fissata in ottobre”.
Sempre secondo l’avvocato, nel fascicolo dell’inchiesta ci sono anche numerosi sms di minaccia dell’uomo nei confronti della moglie dopo le denunce presentate dalla donna. Il sindaco di Ono San Pietro, Elena Broggi, parla di “una tragedia che colpisce l’intera comunità. Prima di fare qualsiasi analisi, però, dobbiamo capire esattamente cosa è successo. Sappiamo che i genitori erano separati e la situazione era pesante: i rapporti tra loro erano tesi, la donna aveva denunciato minacce e aveva paura che il marito potesse fare qualcosa, ma prima di tutto aspettiamo di capire com’è andata”.
Don Pierangelo, il parroco del paese, è stato uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia. “Qualcuno mi ha detto che ha sentito uno scoppio prima che scoppiasse l’incendio”, ha raccontato. “Io non saprei dire, la casa vista dall’esterno mostra solo qualche segno di fumo. Il fuoco ha fatto danni solo all’interno”. Il sacerdote, che ha preso possesso della parrocchia solo il 25 maggio scorso, non conosceva a fondo la famiglia. “Ho incontrato i nonni dei bimbi – spiega – e loro due li ho visti domenica scorsa. So che i genitori erano separati e i bambini erano in casa con il babbo nell’appartamento in affitto. Questa è una tragedia che ha colpito profondamente tutta la piccola comunità”.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/07/16/news/brescia_rogo_in_un_appartamento_due_carbonizzati_e_un_ferito_grave-63079798/
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A ONO SAN PIETRO (BS), IN VALLECAMONICA
Due bimbi carbonizzati, il padre:
«Porto via i bimbi 15 giorni e te li ammazzo»
Il padre, gravemente ustionato, era stato più volte denunciato per stalking dall’ex moglie.
Era stato più volte denunciato per stalking dalla ex moglie Pasquale Iacovone, il padre dei due bambini morti carbonizzati questa mattina in un incendio a Ono San Pietro (BS), in Vallecamonica. I due erano separati da quattro anni e la donna aveva chiesto che gli fosse tolta la potestà genitoriale». Una situazione che aveva reso più tesi i rapporti tra Iacovone e l’ex moglie.
«TE LI AMMAZZO» – Quello che è certo è che sotto c’è una storia agghiacciante fatta di continue minacce. Raccolte in oltre 10 querele. Tante sono quelle che Enrica Patti, la madre dei piccoli Davide e Andrea Iacovone, ha presentato dal 2010 a oggi. In una di queste, del 2 luglio 2012, come spiega l’avvocato della donna Pier Luigi Milani, «lui disse: “ammazzo te e tua madre. L’unico modo per farti del male…e mi porto via i bambini 15 giorni e te li ammazzo».
USTIONATO – Da tre anni l’uomo, che faceva lavori come imbianchino e muratore, viveva in affitto nell’appartamento andato a fuoco. I Vigili hanno dovuto lavorare molto per spegnere l’incendio, causato probabilmente da una tanica di benzina trovata vicino all’impianto del metano, e lo hanno estratto ancora vivo dalle fiamme anche se l’uomo ha l’85 per cento del corpo ustionato. Sul posto anche il nucleo investigativo dei Carabinieri, la scientifica e il pubblico ministero, Eliana Dolce. È stato aperto un fascicolo per duplice omicidio a carico di ignoti.
LA DINAMICA – Sono le ore 10 quando un’esplosione distrugge un appartamento di Ono San Pietro (Vallecamonica) e provoca la morte di due fratellini, uno di 9 anni (Davide) e l’altro di 12 (Andrea). Il padre, che ha circa 40 anni, è stato portato prima all’ospedale di Esine e poi trasferito al Centro grandi ustionati di Padova. Un dramma che si inserisce in una situazione familiare estremamente delicata con la madre, Enrica Patti, separata e i figli contesi. L’incendio, al piano terra di una palazzina di tre piani a Ono San Pietro, ha distrutto la camera da letto: i corpi dei bimbi, carbonizzati, sono ancora nella camera da letto. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, ma sull’esplosione indagano i carabinieri della compagnia di Breno (BS).
MINACCE – Pasquale Iacovone aveva minacciato la madre dei suoi figli di non farle mai più vedere Andrea e Davide ben prima dell’incendio in cui sono morti questa mattina. È stato Pierluigi Milani, l’avvocato dell’ex moglie, Enrica Patti, a parlare dei pesanti sms di minaccia che, ha detto, sono stati allegati agli atti del fascicolo aperto nei confronto di Iacovone dopo le denunce della donna. Ed è per questo che la donna, nonostante sia sotto choc, ha confidato al suo avvocato che aveva già dei timori. I bambini si trovavano con il padre da una decina di giorni. In autunno però si sarebbe dovuto ridiscutere anche dell’affidamento congiunto. «Ad ottobre ci sarebbe stata un’udienza – racconta il sindaco di Ono San Pietro, Elena Broggi – perché la madre aveva chiesto di valutare se era possibile togliere all’ex marito la patria potestà».
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/13_luglio_16/ono-san-pietro-due-bimbi-morti-incendio-palazzina-padre-ustionato-2222182623265.shtml
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A fuoco la casa, muoiono due fratellini.
Il padre è grave. “Disse: li ammazzerò”
Le fiamme in un edificio a Ono San Pietro: le vittime avevano 9 e 13 anni. I genitori erano separati da quattro anni. L’uomo era stato denunciato per stalking e il processo inizierà a ottobre. La Procura indaga per duplice omicidio
I corpi di due fratelli, Davide e Andrea Iacovone, 9 e 13 anni, sono stati trovati carbonizzati in un appartamento a Ono San Pietro, un piccolo centro di montagna nel Bresciano, dove è divampato un incendio. Nel rogo è rimasto gravemente ferito anche il padre quarantenne delle due vittime, Pasquale: l’uomo ha ustioni sul 90 per cento del corpo ed è stato portato prima all’ospedale di Esine e poi portato al centro grandi ustionati di Padova. L’incendio è scoppiato intorno alle 10.15 nella palazzina di due piani, ma è rimasto circoscritto all’appartamento in cui vivevano i due bambini.
Sulla vicenda indaga la Procura di Brescia: il capitano dei carabinieri di Breno, Roberto Rapino ha detto che “le cause sono in corso di accertamento. Non trascuriamo nulla”. Al momento l’ipotesi di reato, a carico di ignoti, è di duplice omicidio. Per il pm Eliana Dolce, che di ritorno dal sopralluogo ha smentito la voce del rinvenimento nell’alloggio di una tanica di benzina, circolata in mattinata, si tratta di un “atto dovuto”. Il rogo sembra essersi sprigionato dalla cameretta dei bambini o vicino all’ingresso che separa la zona giorno dalla zona notte. Il resto della casa non sarebbe stato intaccato dalle fiamme. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per spegnere l’incendio e hanno soccorso l’uomo che era stato trascinato fuori casa dai vicini.
Pasquale Iacovone era stato denunciato dieci volte per stalking dalla ex moglie, Enrica Patti. I due erano separati da quattro anni e da tre anni lui viveva in affitto nell’appartamento andato a fuoco. In base a una delle querele, il 2 luglio 2012, spiega l’avvocato della donna, Pier Luigi Milani, “lui disse: ammazzo te e tua madre. L’unico modo per farti del male.. è che mi porto porto via i bambini 15 giorni e te li ammazzo”. Parlare di stalking, dice ancora l’avvocato, non rende l’idea. “Era uno stillicidio – racconta l’avvocato Milani – Lui era ossessionato dall’idea di fargliela pagare, non accettava di essere stato lasciato. La insultava con frasi del tipo ‘puttana, troia’, di continuo, anche davanti ai bambini. E anche in pubblico diceva frasi del tipo ‘ti spacco la testa’”.
Una volta, poi, “aveva mostrato un grosso coltello da cucina al figlio più grande, dicendo che l’avrebbe usato per uccidere la mamma. Così poi avrebbe avuto la mamma al cimitero e il papà in prigione”. E’ chiaro che questo non poteva non condizionare il comportamento dei piccoli, che a scuola, sempre secondo quanto racconta l’avvocato Milani, “erano irascibili, irrequieti e non rendevano”. Tanto che “i servizi sociali avevano avviato un provvedimento per revocare a Pasquale la patria potestà – spiega – anche contro il parere della signora Patti, che temeva un ulteriore inasprimento dei rapporti”. E proprio il giorno prima dell’incendio a Iacovone “era arrivato il decreto di citazione per il processo penale per stalking per il 22 ottobre prossimo”.
Non è stato un incidente ma una “tragedia annunciata”, secondo Pierluigi Milani, l’avvocato della madre dei due bambini. “Nessuno parli di incidente – ha detto – C’erano dieci denunce a carico di quest’uomo per stalking. La prima udienza del processo è stata appena fissata in ottobre”.
Sempre secondo l’avvocato, nel fascicolo dell’inchiesta ci sono anche numerosi sms di minaccia dell’uomo nei confronti della moglie dopo le denunce presentate dalla donna. Il sindaco di Ono San Pietro, Elena Broggi, parla di “una tragedia che colpisce l’intera comunità. Prima di fare qualsiasi analisi, però, dobbiamo capire esattamente cosa è successo. Sappiamo che i genitori erano separati e la situazione era pesante: i rapporti tra loro erano tesi, la donna aveva denunciato minacce e aveva paura che il marito potesse fare qualcosa, ma prima di tutto aspettiamo di capire com’è andata”.
Don Pierangelo, il parroco del paese, è stato uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia. “Qualcuno mi ha detto che ha sentito uno scoppio prima che scoppiasse l’incendio”, ha raccontato. “Io non saprei dire, la casa vista dall’esterno mostra solo qualche segno di fumo. Il fuoco ha fatto danni solo all’interno”. Il sacerdote, che ha preso possesso della parrocchia solo il 25 maggio scorso, non conosceva a fondo la famiglia. “Ho incontrato i nonni dei bimbi – spiega – e loro due li ho visti domenica scorsa. So che i genitori erano separati e i bambini erano in casa con il babbo nell’appartamento in affitto. Questa è una tragedia che ha colpito profondamente tutta la piccola comunità”.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/07/16/news/brescia_rogo_in_un_appartamento_due_carbonizzati_e_un_ferito_grave-63079798/?ref=HRER3-1
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A ONO SAN PIETRO (BS), IN VALLECAMONICA
Due bimbi carbonizzati, il padre all’ex moglie:
«Porto via i bimbi 15 giorni e te li ammazzo»
L’uomo, gravemente ustionato, era stato più volte denunciato per stalking dall’ex moglie.
Era stato più volte denunciato per stalking dalla ex moglie Pasquale Iacovone, il padre dei due bambini morti carbonizzati questa mattina in un incendio a Ono San Pietro (BS), in Vallecamonica. I due erano separati da quattro anni e la donna aveva chiesto che gli fosse tolta la potestà genitoriale. Una situazione che aveva reso più tesi i rapporti tra Iacovone e l’ex moglie.
«TE LI AMMAZZO» – Quello che è certo è che sotto c’è una storia agghiacciante fatta di continue minacce. Raccolte in oltre 10 querele. Tante sono quelle che Enrica Patti, la madre dei piccoli Davide e Andrea Iacovone, ha presentato dal 2010 a oggi. In una di queste, del 2 luglio 2012, come spiega l’avvocato della donna Pier Luigi Milani, «lui disse: “ammazzo te e tua madre. L’unico modo per farti del male…e mi porto via i bambini 15 giorni e te li ammazzo». Per l’avvocato si trattava di «uno stillicidio». Il padre dei bambini, Pasquale, «era ossessionato dall’idea di fargliela pagare, non accettava di essere stato lasciato. La insultava, anche davanti ai bambini. E anche in pubblico diceva frasi del tipo “ti spacco la testa”».
REVOCARE PATRIA POTESTA’ – Una volta, poi, «aveva mostrato un grosso coltello da cucina al figlio più grande, dicendo che l’avrebbe usato per uccidere la mamma. Così poi avrebbe avuto la mamma al cimitero e il papà in prigione». E i piccoli risentivano di queste pesante accuse. A scuola, sempre secondo quanto racconta l’avvocato Milani, i bimbi «erano irascibili, irrequieti, e non rendevano». Tanto che «i servizi sociali – spiega – avevano avviato un provvedimento per revocare a Pasquale la patria potestà, anche contro il parere della signora Patti, che temeva un ulteriore inasprimento dei rapporti». E proprio la mattina di lunedì 15 luglio a Iacovone «era arrivato il decreto di citazione per il processo penale per stalking per il 22 ottobre prossimo».
USTIONATO – Da tre anni l’uomo, che faceva lavori come imbianchino e muratore, viveva in affitto nell’appartamento andato a fuoco: i Vigili hanno dovuto lavorare molto per spegnere l’incendio. Iacovone, invece, è stato estratto ancora vivo dalle fiamme grazie all’aiuto del proprietario di casa accorso sul posto. Il padre dei due bambini presentava ustioni su oltre l’85 per cento del corpo ed è stato trasferito di corsa in ospedale. Sul posto sono intervenuti anche il nucleo investigativo dei Carabinieri, la scientifica e il pubblico ministero, Eliana Dolce. È stato aperto un fascicolo per duplice omicidio a carico di ignoti.
LA DINAMICA – Sono le ore 10 di martedì 16 luglio quando un’esplosione distrugge un appartamento di Ono San Pietro (Vallecamonica) e provoca la morte di due fratellini, uno di 9 anni (Davide) e l’altro di 12 (Andrea). Il padre, che ha circa 40 anni, è stato portato prima all’ospedale di Esine e poi trasferito al Centro grandi ustionati di Padova. Un dramma che si inserisce in una situazione familiare estremamente delicata con la madre, Enrica Patti, separata e i figli contesi. L’incendio, al piano terra di una palazzina di tre piani, ha distrutto la camera da letto: i corpi dei bimbi, carbonizzati, erano nella camera da letto.
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/13_luglio_16/ono-san-pietro-due-bimbi-morti-incendio-palazzina-padre-ustionato-2222182623265.shtml
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Indagato per omicidio volontario
il padre dei bambini morti nel rogo
Pasquale Iacovone, quarant’anni, è accusato di duplice omicidio: i figli Andrea e Davide, di 9 e 12 anni, sono morti nell’incendio della sua abitazione nel Bresciano. L’uomo fu denunciato per stalking dalla moglie
Fin da subito i sospetti degli investigatori erano caduti su di lui. Così come verso di lui aveva subito puntato il dito la piccola comunità di Ono San Pietro, nella bresciana Vallecamonica. E ora anche il fascicolo aperto in Procura per far luce sulla morte di Davide e Andrea non è più a carico di ignoti. Lui, Pasquale Iacovone, è indagato per duplice omicidio volontario aggravato, quello dei suoi due figli di 9 e 12 anni i cui corpi sono stati trovati carbonizzati nella sua abitazione in via Sacadur la mattina del 16 luglio.
Sembra così prendere corpo l’ipotesi dell’omicidio-suicidio maturato nel contesto di una separazione difficile tra Iacovone e l’ex moglie, Erica Patti, che l’uomo da tempo perseguitava e minacciava. Numerose le denunce per stalking che la donna aveva sporto. Nonostante un’ordinanza del giudice gli vietasse di avvicinarsi a Erica, Iacovone poteva ancora vedere i suoi figli, cui la donna non aveva voluto negare la vicinanza del padre. L’uomo ora è ufficialmente sospettato di aver ucciso quegli stessi bambini in una sorta di crudele vendetta verso l’ex moglie, per poi tentare di togliersi la vita cospargendosi di benzina e appiccando fuoco al proprio bilocale. Così si spiegherebbero anche le gravissime ustioni che ricoprono il 90 per cento del suo corpo e che lo hanno ridotto in fin di vita.
Il quarantenne è ancora ricoverato all’ospedale di Padova, dove era stato trasferito nel centro grandi ustionati, ed è in condizioni disperate. Per questo il suo legale, l’avvocato Gerardo Milani, pur specificando di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Procura, spiega che con i parenti bisognerà pensare a nominare un amministratore di sostegno. Resta invece ancora da stabilire la causa esatta della morte di Davide e di Andrea. L’autopsia, eseguita nei giorni scorsi, ha escluso che il decesso sia attribuibile al fuoco o al fumo inalato; lo stesso aveva fatto sin da subito ipotizzare la posizione in cui erano stati trovati i corpi dei due bambini, distesi sul letto.
Ulteriori esami medici non hanno trovato tracce di barbiturici o veleni nel sangue dei due fratellini. Per questo il procuratore capo reggente, Fabio Salamone, e il sostituto procuratore Eliana Dolce, titolare dell’inchiesta, hanno disposto che vengano eseguite ulteriori analisi sui corpi dei piccoli e altre perizie sull’abitazione e sui reperti raccolti dai carabinieri della Scientifica.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/07/24/news/bindagato_per_omicidio_volontario_il_padre_dei_bambini_morti_nel_rogo-63618376/?ref=HREC2-1