Gambara, l’autopsia conferma l’omicidio:
“La 29enne brasiliana è stata ammazzata”
Gli esami sul corpo di Marilia Rodrigues Silva, trovata morta nell’ufficio in cui lavorava nel paese del Bresciano, confermano i dubbi degli inquirenti. La ragazza è stata probabilmente strangolata. E aspettava un bambino
Uccisa, probabilmente strangolata. E il suo assassino potrebbe essere nella cerchia delle persone che conosceva e che non potevano tollerare la sua gravidanza. I carabinieri di Brescia stanno cercando di stringere i tempi per trovare chi ha ucciso Marilia Rodrigues Silva Martins, l’impiegata brasiliana di 29 anni trovata morta venerdì scorso nell’azienda in cui lavorava, la ‘Alpi aviation do Brasil’, che vendeva ultraleggeri a Gambara, nel Bresciano.
L’autopsia, oltre a evidenziare che era incinta, ha fatto capire che la ragazza non è morta per via dei colpi ricevuti alla testa nell’ufficio in cui qualche notte dormiva – dal momento che non aveva una residenza fissa – e nel quale, tra giovedì e venerdì qualcuno è entrato e l’ha uccisa. E con lei il figlio che portava in grembo. Sarebbe stata strozzata, invece, a giudicare dai profondi segni sul collo. L’assassino ha inscenato poi un incidente o un suicidio, manomettendo il tubo che collegava la piccola caldaia che ha sprigionato metano. L’odore è stato a sentito, venerdì sera, dal padrone dello stabile, che ha trovato la ragazza in una posizione difficilmente compatibile con una caduta, così come lo erano le ferite che aveva alla nuca che hanno subito destato sospetti.
I sospetti sono stati confermati dall’autopsia. E appare sempre più una messinscena la fuga di gas e il fatto che sia stato trovata nella stanza una bottiglia di acido muriatico, quasi si volesse far credere a un suicidio. Uno dei titolari dell’agenzia, Claudio Grigoletto, che sostiene di averla vista l’ultima volta giovedì, è stato sentito nell’immediatezza del ritrovamento del corpo. Ha affermato che alle 18 la ragazza, contattata per motivi di lavoro, gli ha risposto con un sms: “Tutto tranquillo”. L’altro titolare, Roberto Tomellini, è stato sentito in Procura dal pm Ambrogio Cassiani, che il giorno dopo la scoperta della morte aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio. L’uomo ha anche effettuato il riconoscimento ufficiale del corpo.
I carabinieri di Brescia mostrano cautela, ma sono speranzosi in una svolta. “Stringiamo i tempi – ha spiegato il colonnello Giuseppe Spina, comandante provinciale di Brescia – Lavoriamo a una svolta, ma sull’identificazione di una persona e su quando questo accadrà sono due dati sui quali non possiamo fare previsioni”. Nei giorni scorsi i carabinieri (a quelli della compagnia di Verolanuova si sono aggiunti i militari del Nucleo investigativo) avevano sentito parecchie persone anche sulla situazione sentimentale della vittima, che però sembra non fosse definita. Lo ha confermato anche l’ex fidanzato, con il quale Marilia aveva vissuto qualche mese prima di andarsene. Poi Marilia aveva cominciato a farsi vedere più spesso a Gambara, dove dormiva anche qualche notte, sul divano nell’ufficio in cui è stata strozzata.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/09/02/news/gambara_l_autopsia_conferma_l_omicidio_la_29enne_brasiliana_stata_ammazzata-65740818/
—
Gambara, fermato il datore di lavoro
della brasiliana assassinata in ufficio
Claudio Grigoletto è stato interrogato dai carabinieri per tutta la notte e al termine è stato fermato con l’accusa di omicidio aggravato. L’uomo non ha confessato e continua a dichiararsi estraneo al delitto
La svolta è arrivata nella notte. Claudio Grigoletto, uno dei due datori di lavoro di Marilia Rodrigues Martins, la 29enne brasiliana trovata morta nel suo ufficio a Gambara, nel Bresciano, è stato ascoltato per ore dai carabinieri e alla fine è stato fermato con l’accusa di omicidio aggravato, tentativo di soppressione di cadavere e procurato aborto (la vittima aspettava un bambino). L’uomo non ha confessato, comunque, e continua a dichiararsi estraneo alla vicenda.
Grigoletto, pilota e titolare della ‘Alpi Aviation di Brasil’, nei giorni scorsi aveva raccontato di aver visto la giovane per l’ultima volta giovedì scorso. Secondo la sua ricostruzione, quel pomeriggio alle 18 avrebbe mandato un messaggio alla ragazza per chiedere come andava il lavoro. Lei avrebbe risposto: “Tutto tranquillo”. Grigoletto ha detto di essere stato lontano da Gambara nelle ore in cui si sarebbe consumato l’omicidio e di essere tornato nel paese solo quando si è saputo della morte della brasiliana.
La versione dei fatti non ha convinto però gli inquirenti, coordinati dal pm Ambrogio Cassiani, che al termine dell’interrogatorio lo hanno fermato. Marilia era incinta di alcuni mesi. La giovane, come ha confermato l’autopsia, è stata strangolata e successivamente colpita con un oggetto pesante. Poi il suo assassino
ha provocato una fuga di gas per simulare un suicidio o per sperare in un’esplosione che cancellasse le prove. Grigoletto è stato condotto nel carcere di Brescia.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/09/03/news/brescia_uccisa_in_ufficio_uomo_fermato_interrogato_da_carabinieri-65788228/
—
Era incinta la giovane brasiliana
trovata morta in ufficio a Gambara
L’autopsia dovrà chiarire le cause della morte di Marilia Rodrigues e risolvere i dubbi degli investigatori. Tutte le piste sono ancora aperte, dal delitto passionale al suicidio. Al momento non si esclude nemmeno l’incidente
TAG Gambara, Alpi Aviation, Marilia Rodrigues Silva Martins, Ambrogio Cassiani, Claudio Grigoletto, Roberto Tomellini Una probabilissima gravidanza fresca di scoperta, una vita privata con zone d’ombra, una bottiglia di acido muriatico accanto al cadavere, una strana ferita lacero-contusa, un tubo dello scaldabagno svitato di proposito e quella puzza di gas che in paese si sentiva da un giorno. Pezzi sparsi di mistero, elenco fitto e lavoro lungo che s’annuncia per gli specialisti dell’Istituto di medicina legale degli Spedali Civili di Brescia. Che effettueranno l’autopsia sul cadavere di Marilia Rodrigues Silva Martins, la 29enne impiegata brasiliana trovata morta venerdì pomeriggio negli uffici della Alpi Aviation do Brasil a Gambara, meno di cinquemila anime nella profonda Bassa bresciana.
Proverà, l’esame necroscopico, a mettere punti fissi, attesi dai carabinieri del comando provinciale di Brescia – guidati dal colonnello Giuseppe Spina e coordinati dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani – per dare una direzione precisa a questa anomala indagine per omicidio volontario a carico di ignoti. Dove al momento non s’escludono ancora il suicidio, l’incidente, la messinscena e chissà cos’altro.
C’erano segni sul volto e un taglio sanguinante sulla nuca di Marilia, quel flacone d’acido mezzo vuoto accanto al cadavere, trovato sul pavimento del corridoio in posizione innaturale. Per gli investigatori, è una scena che racconta tutto e niente. Una aggressione con doppio tentativo
di messinscena o un tentativo di suicidio col gas e con liquido e successiva caduta di testa su uno spigolo (tesi ardita ma non scartata, non prima dell’autopsia), o ancora una lite finita tragicamente dopo un primo tentativo della vittima di farla finita.
Manca anche un lasso di tempo preciso per la morte di Marilia, troppo ampio – da giovedì pomeriggio a venerdì mattina – quello indicato dal medico legale nell’ufficio di Gambara per incrociarlo con gli orari e gli alibi messi a verbale dagli investigatori. Hanno sentito le amiche, i colleghi, uno dei due datori di lavoro (Claudio Grigoletto, mentre il socio Roberto Tomellini è in ferie) della ditta che commercia aerei ultraleggeri, infine quello che fino a poco tempo fa era il fidanzato di Marilia.
Bella e riservata, elegante e cortese, a Gambara la ragazza non passava inosservata ma si vedeva poco, in ufficio al mattino e in pausa pranzo al bar. Adolescenza a Reggio Calabria, salita su al nord a Sant’Angelo Lodigiano, un passato da hostess, il suo ultimo domicilio conosciuto era un hotel della provincia, dove aveva portato le sue cose da alcune settimane dopo aver rotto col fidanzato e spesso si fermava a dormire sul divano della Alpi Aviation, con trolley al seguito. Che fosse incinta, e depressa, lo dicono le amiche e alcune ricette che avrebbero trovato gli investigatori, ma anche qui l’autopsia farà chiarezza.
Il delitto passionale è una pista tenuta parecchio in considerazione, e il materiale rilevato e spedito al Ris di Parma potrebbe essere sufficiente a incastrare l’eventuale assassino. Che avrebbe avuto il tempo di manomettere il tubo dello scaldabagno, nella speranza che il metano saturasse l’ambiente fino a farlo esplodere. Ipotesi, ancora senza riscontro. Altro potrà dire il traffico telefonico e di mail della vittima. Mentre a Gambara si allunga l’ombra del mostro, e di un caso che ha troppe analogie con quello di via Carlo Poma, Roma 1990, ancora senza un colpevole nonostante i processi all’ex fidanzato Raniero Busco: anche lì una donna ammazzata in ufficio, in orario di lavoro, ad agosto.
Tiziana Panigara, sindaco del paese, prova a scacciare i fantasmi: “Spero tantissimo che si tratti di un incidente, non vorrei che Gambara fosse inserito dell’elenco dei luoghi teatro di femminicidi, la comunità non sarà mai preparata ad avvenimenti di questo tipo. Stiamo vivendo come in un film”.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/09/02/news/era_incinta_la_giovane_brasiliana_trovata_morta_in_ufficio_a_gambara-65726426/?ref=HREC1-6
—
Marilia Rodrigues Silva Martins morta: fermato Claudio Grigoletto, il datore di lavoro
SEGUI: Marilia Rodrigues Silva Martins, Marilia Rodrigues Silva Martins Brescia, Morta Marilia Rodrigues Silva Martins, Brasiliana Uccisa Brescia, Brasiliana Uccisa Gambara, Brescia Marilia Rodrigues Silva Martins, Brescia Uccisa Brasiliana, Claudio Grigoletto, cronaca, Gambara Uccisa Brasiliana, Grigoletto, Grigoletto Claudio, Marilia Martins, Marilia Rodrigues Silva Martins Morta, Martins Marilia, Notizie, Notizie
Uccisa, incinta e probabilmente strangolata. C’è una svolta nelle indagini di Marilia Rodrigues Silva Martins, la ragazza di 28 anni trovata morta nell’ufficio dove lavorava a Gambara, in provincia di Brescia. È stato fermato uno dei due datori di lavoro della donna, Claudio Grigoletto, interrogato a lungo dai carabinieri nel corso della notte.
Già ieri si ipotizzava che il suo assassino potesse essere nella cerchia delle persone che conosceva e che non potevano tollerare la sua gravidanza. L’autopsia, aveva evidenziato che la ragazza era incinta e ha fatto capire che non è morta per via dei colpi ricevuti alla testa nell’ufficio in cui qualche notte dormiva – dal momento che non aveva una residenza fissa – e nel quale, tra giovedì e venerdì qualcuno è entrato e l’ha uccisa. E con lei il figlio che portava in grembo.
Sarebbe stata invece strozzata, a giudicare dai profondi segni sul collo. L’assassino ha inscenato poi un incidente o un suicidio, manomettendo il tubo che collegava la piccola caldaia che ha sprigionato metano. L’odore è stato a sentito, venerdì sera, dal padrone dello stabile che ha trovata la bella brasiliana in una posizione difficilmente compatibile con una caduta, così come lo erano le ferite che aveva alla nuca che hanno subito destato sospetti. I sospetti sono stati confermati dall’autopsia di oggi, e appare sempre più una messinscena la fuga di gas e il fatto che sia stato trovata nella stanza una bottiglia di acido muriatico, quasi si volesse far credere a un suicidio.
Il titolare dell’agenzia, Claudio Grigoletto, che sostiene di averla vista l’ultima volta giovedì è stato sentito nell’ immediatezza del ritrovamento del corpo. Ha affermato che alle 18 la ragazza, contattata per motivi di lavoro gli ha risposto con un sms: “Tutto tranquillò. L’altro, Roberto Tomellini, è stato sentito in procura oggi dal pm Ambrogio Cassiani che il giorno dopo la scoperta della morte aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio. L’uomo ha anche effettuato il riconoscimento ufficiale del corpo. I carabinieri di Brescia mostrano cautela ma sono speranzosi in una svolta. “Stringiamo i tempi – ha spiegato il colonnello Giuseppe Spina, comandante provinciale di Brescia -, lavoriamo a una svolta ma sull’ identificazione di una persona e su quando questo accadrà sono due dati sui quali non possiamo fare previsioni”.
Nei giorni scorsi i carabinieri (a quelli della compagnia di Verolanuova si sono aggiunti quelli del Nucleo investigativo) avevano sentito parecchie persone anche sulla situazione sentimentale della vittima che, però, sembra non fosse definita. Lo ha confermato anche l’ex fidanzato, con il quale Marilia aveva vissuto qualche mese prima di andarsene. Poi Marilia aveva cominciato a farsi vedere più spesso a Gambara, dove dormiva anche qualche notte, sul divano nell’ufficio in cui è stata strozzata.
http://www.huffingtonpost.it/2013/09/03/marilia-rodrigues-silva-martins-morta-fermato-claudio-grigoletto_n_3858571.html?utm_hp_ref=italy
—
Marilia Rodrigues strangolata per la gravidanza?
Uccisa, probabilmente strangolata, e il suo assassino potrebbe essere nella cerchia delle persone che conosceva e che non potevano tollerare la sua gravidanza. I carabinieri di Brescia stanno cercando di stringere i tempi per trovare chi ha ucciso Marilia Rodrigues Silva Martins, impiegata brasiliana di 29 anni, trovata morta venerdi’ scorso nell’azienda in cui lavorava, la ‘Alpi aviation do Brasil’ che vendeva ultraleggeri a Gambara, nel Bresciano.
MARILIA RODRIGUES INCINTA – L’autopsia, oltre a evidenziare che era incinta, ha fatto capire che la ragazza non è morta per via dei colpi ricevuti alla testa nell’ufficio in cui qualche notte dormiva – dal momento che non aveva una residenza fissa – e nel quale, tra giovedì e venerdì qualcuno è entrato e l’ha uccisa. E con lei il figlio che portava in grembo. Sarebbe stata invece strozzata, a giudicare dai profondi segni sul collo. L’assassino ha inscenato poi un incidente o un suicidio, manomettendo il tubo che collegava la piccola caldaia che ha sprigionato metano. L’odore è stato a sentito, venerdi’ sera, dal padrone dello stabile che ha trovata la bella brasiliana in una posizione difficilmente compatibile con una caduta, cosi’ come lo erano le ferite che aveva alla nuca che hanno subito destato sospetti.
MARILIA RODRIGUES STRANGOLATA – I sospetti sono stati confermati dall’autopsia di oggi, e appare sempre piu’ una messinscena la fuga di gas e il fatto che sia stato trovata nella stanza una bottiglia di acido muriatico, quasi si volesse far credere a un suicidio. Il titolare dell’agenzia, Claudio Grigoletto, che sostiene di averla vista l’ultima volta giovedi’ e’ stato sentito nell’ immediatezza del ritrovamento del corpo. Ha affermato che alle 18 la ragazza, contattata per motivi di lavoro gli ha risposto con un sms: ”Tutto tranquillo’.
ROBERTO TOMELLINI SENTITO IN PROCURA – L’altro, Roberto Tomellini, e’ stato sentito in procura oggi dal pm Ambrogio Cassiani che il giorno dopo la scoperta della morte aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio. L’uomo ha anche effettuato il riconoscimento ufficiale del corpo. I carabinieri di Brescia mostrano cautela ma sono speranzosi in una svolta. ”Stringiamo i tempi – ha spiegato il colonnello Giuseppe Spina, comandante provinciale di Brescia -, lavoriamo a una svolta ma sull’ identificazione di una persona e su quando questo accadra’ sono due dati sui quali non possiamo fare previsioni”.
VEROLANUOVA – Nei giorni scorsi i carabinieri (a quelli della compagnia di Verolanuova si sono aggiunti quelli del Nucleo investigativo) avevano sentito parecchie persone anche sulla situazione sentimentale della vittima che, pero’, sembra non fosse definita. Lo ha confermato anche l’ex fidanzato, con il quale Marilia aveva vissuto qualche mese prima di andarsene. Poi Marilia aveva cominciato a farsi vedere più spesso a Gambara, dove dormiva anche qualche notte, sul divano nell’ufficio in cui è stata strozzata.
http://www.giornalettismo.com/archives/1083517/marilia-rodrigues-strangolata-per-la-gravidanza/
—
LA BRASILIANA UCCISA IN PROVINCIA DI BRESCIA
Delitto di Marilia, fermato il datore di lavoro
Claudio Grigoletto accusato di omicidio aggravato. Nella notte l’interrogatorio nella caserma dei carabinieri
Ad uccidere Marilia nel suo ufficio sarebbe stato il suo datore di lavoro. Ne sono convinti gli investigatori che alle tre di ieri notte hanno fermato Claudio Grigoletto, 32 anni, pilota, istruttore di corsi di volo per ultraleggeri e titolare dell’Alpi Aviation do Brasil, società di vendita di velivoli in Sudamerica per quale lavorava la ventinovenne brasiliana. I due avrebbero avuto una relazione. Marilia Rodrigues Silva Martins era incinta, come ha confermato anche l’autopsia. Grigoletto nega di essere lui l’assassino e anche di avere avuto una storia sentimentale con la ragazza. Il giovane imprenditore è sposato, la seconda figlia è nata poco meno di due mesi fa.
Delitto di Marilia, fermato datore di lavoro
«OMICIDIO AGGRAVATO» – Ieri sera era stato improvvisamente convocato in Procura insieme alla moglie dal magistrato che conduce le indagini, Ambrogio Cassiani. «Solo per fare una verifica su un’automobile» aveva spiegato il suo legale, Elena Raimondi. Ma la circostanza era subito apparsa strana. Grigoletto era stato anche l’ultimo a vedere in vita Marilia, lo scorso giovedì pomeriggio, il giorno prima del ritrovamento del cadavere. Era stato nell’ufficio a di Gambara, nella Bassa Bresciana, fino al primo pomeriggio. Poi era andato al campo volo di Bedezzole e lì sarebbe rimasto fino alle 9 di sera. Al magistrato ha raccontato di avere inviato un messaggio al telefonino di Marilia intorno alle 6 del pomeriggio, per chiedere informazioni su alcuni documenti della società. E lei gli avrebbe risposto sempre con un sms. Per gli inquirenti, Grigoletto sarebbe tornato a Gambara e avrebbe ucciso la giovane brasiliana, in Italia da 13 anni. Secondo le prime indiscrezioni sull’autopsia, Marilia sarebbe stata strangolata e colpita alla nuca. Quindi l’assassino avrebbe messo accanto al corpo una bottiglia di acido muriatico e manomesso la caldaia in bagno per simulare un suicidio. A Grigoletto il pubblico ministero Ambrogio Cassiani contesta i reati di omicidio aggravato, tentativo di soppressione di cadavere e procurato aborto.
http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_03/marilia-fermato-datore-lavoro-grigoletto_9fbb641c-146c-11e3-9c5e-91bdc7ac3639.shtml
—
Il femminicidio linguistico di Marilia Rodrigues, «la brasiliana»
Marilia Rodrigues, la cittadina brasiliana di 29 anni assassinata in provincia di Brescia, viene uccisa in queste ore una seconda volta, in quanto donna, in quanto bella e in quanto straniera ed extracomunitaria e in quanto proveniente da un paese al quale facciamo corrispondere stereotipi razzisti e sessisti sulla presunta disponibilità della donna. E in un paese, l’Italia, dove l’ex-ministro della difesa Ignazio La Russa definì il Brasile come un paese buono per ballerine ma non per giuristi, siamo di fronte ad una triste conferma sulla nostra incapacità di stare al mondo.
Se fosse stata francese o tedesca o bresciana la povera Marilia non sarebbe stata etichettata come «la tedesca» o «la bresciana». Sarebbe stata «la cittadina tedesca» oppure sarebbe stata «la ragazza francese». Oppure «la donna inglese» , o «la signora svizzera», spesso definendone lo status sociale, in modo più sbrigativo per «donna», più deferente per «signora». Invece basta fare una piccola ricerca per prendere atto che, per la maggior parte dei giornali, Marilia è solo «la brasiliana» (ma poteva anche essere «la siciliana» o «la napoletana») con un senso tra il lascivo e il razzista che si coglie dall’ellissi dell’identità che i media si sentono liberi di fare quando non si sentono liberi di dare per scontato un passato scomodo (o meglio facile) per la vittima.
Dobbiamo rifarci alla stampa brasiliana per sapere qualcosa di più di lei e restituirle un po’ di identità al di fuori degli stereotipi. Veniva da Uberlândia Marilia, città di poco meno di un milione di abitanti nello stato di Minas Gerais. Questo è uno dei grandi stati industriali della potenza brasiliana, una specie di Lombardia, caratteristica che fa fatica a essere associata dalla nostra stampa a quel paese e non ha neanche una grande squadra di calcio da ricordare o un carnevale notevole, ammesso che interessi davvero sapere da dove veniva quella vita spezzata nella provincia lombarda.
Invece Marilia viveva a Milano con la mamma da circa dieci anni. Solo di recente la madre era tornata a Uberlândia. Marilia, che non aveva altri parenti in Italia, aveva continuato a vivere e lavorare a Milano fino a quando aveva cominciato a far la pendolare col paese dove aveva trovato lavoro e avrebbe poi trovato la morte. Non è vero quindi che «la ragazza del trolley» fosse senza fissa dimora (quindi sbandata, quindi disposta a saltare nel letto del primo che le offrisse un pasto caldo). Non faceva né la ballerina, né la «ragazza immagine», né le pulizie nel posto dove è stata uccisa, ammesso e non concesso che tali professioni umilino -per motivi diversi- la dignità della donna. Anzi, in quell’impresa che col Brasile lavorava, Marilia aveva guadagnato un ruolo amministrativo di responsabilità nel quale faceva valere le sue competenze linguistiche in portoghese, la sua conoscenza del paese, i suoi studi specifici e avrebbe col tempo superato la precarietà dei ragazzi della sua generazione con un buon avvenire davanti. In ogni caso il suo, insindacabile, e al quale aveva diritto.
Infatti, nei dieci anni in Italia, aveva studiato turismo e aveva lavorato come hostess per una compagnia aerea. Marilia non era la brasiliana «misteriosa e sfuggente» che magari usava l’avvenenza per campare alle spalle del bravo italiano che avesse «perso la testa per lei» ma era una giovane donna che aveva scelto di vivere, studiare e lavorare tra noi per buona parte della sua vita adulta. Nulla di misterioso né di border-line e, probabilmente, ad avere la pazienza di cercarli, decine di amici possono raccontarla. Per scrivere questi pochi dati non ho fatto alcuno sforzo: ho perso cinque minuti su «O Globo» e un altro paio di noti quotidiani brasiliani che ne hanno ricostruito il passato. In Italia al contrario si trova ben poco per una notizia in prima pagina nella quale, come spesso accade, i media scelgono di appoggiarsi all’accomodamento, allo stereotipo, al razzismo e al sessismo aperto nel liquidare Marilia «la brasiliana» come altro da noi. Presto prenderanno posizioni giustificazioniste per l’assassino, vedrete.
Il femminicidio linguistico di Marilia Rodrigues, «la brasiliana»
—
Delitto di Brescia, spuntano le prove.
“Ci amavamo, ma non l’ho uccisa io”
Convalidato il fermo di Claudio Grigoletto, accusato per l’omicidio della 29enne. L’avvocato difensore: “Il bambino? Lei aveva altre relazioni”. Saltano fuori gli scontrini dell’acido e la chiave inglese per manomettere la caldaia
Claudio Grigoletto ha ammesso per la prima volta la sua relazione con Marilia Rodrigues Silva Martins, la 29enne brasiliana trovata uccisa negli uffici della Alpi Aviation do Brasil a Gambara, davanti al gip bresciano Francesco Nappo. Lo ha riferito il suo avvocato, Elena Raimondi, al termine dell’interrogatorio del fermato: il fermo è stato convalidato dal gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere. Quanto alla paternità del bambino che la brasiliana portava in grembo, Grigoletto avrebbe detto di essere convinto di essere il padre. Ma avrebbe anche confermato di non averne la certezza assoluta. Il suo difensore ha precisato: “Stiamo attendendo anche noi le risultanze dall’esame del dna perché lei aveva altre relazioni”.
Sul fronte delle indagini, i carabinieri hanno trovato uno scontrino di un supermercato per l’acquisto di candeggina e acido nell’ufficio che Grigoletto ha in un campo volo nel Bresciano. Secondo la difesa le due sostanze “servivano per la pulizia esterna e avrebbe dovuto usarle proprio Marilia, con un paio di guanti che saranno esaminati. Da quando era era incinta, però, la giovane non li utilizzava più perché l’odore forte dell’ammoniaca la disturbava”.
Lo scontrino ritrovato risale alla mattinata del giorno in cui Marilia Rodrigues è stata uccisa. E per simulare un suicidio, secondo l’accusa, l’assassino avrebbe cercato di far ingerire acido alla giovane. Per questa ragione lo scontrino è considerato dagli inquirenti un indizio importante. Nello stesso ufficio è stata trovata anche una chiave inglese con tracce del tubo della caldaia che l’omicida aveva manomesso per causare una fuga di gas. In base a questi elementi all’uomo potrebbe essere contestata anche la premeditazione.
A Brescia sono arrivati dal Brasile i genitori di Marilia, che dovranno riportare il corpo della giovane in patria. La famiglia – con la quale sembra che la ragazza non fosse in buoni rapporti – era stata contattata attraverso l’ambasciata.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/09/04/news/il_capo_della_ragazza_ammazzata_in_ufficio_avevamo_una_storia_ma_non_l_ho_uccisa-65863608/
—
Marilia, il capo ammette: «Avevamo relazione»
Ma nega di avere ucciso la ragazza
Fermo convalidato per Claudio Grigoletto. Si aspettano gli esami per stabilire la paternità del figlio della vittima
Claudio Grigoletto ha ammesso di aver avuto una relazione con Marilia Rodrigues Silva Martins, la brasiliana 29enne uccisa giovedì sera a Gambara (Brescia), ma non di averla uccisa. L’uomo, 32 anni, arrestato martedì per il delitto e che fino a oggi aveva negato ogni coinvolgimento, ha infatti reso delle dichiarazioni spontanee durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Brescia, durato poco meno di un’ora. Il fermo dell’uomo è stato convalidato. Lunedì notte, nel lungo interrogatorio che ha preceduto il fermo, aveva negato ogni accusa mossa nei suoi confronti dalla Procura di Brescia. A suo carico, tre ipotesi di reato: omicidio aggravato, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere.
IL MISTERO DELLA PATERNITA’ – Grigoletto ha ammesso la relazione sentimentale con la ragazza – , incinta di quattro mesi quando è stata strangolata – ma, a proposito della paternità del figlio che la giovane stava aspettando, non ci sono ancora certezze. L’uomo, nel corso del suo interrogatorio, avrebbe detto di essere convinto di essere il padre del bimbo però il suo legale ha fatto invece sapere: «Stiamo attendendo anche noi le risultanze degli esami perché sono emerse altre relazioni» che la ragazza avrebbe avuto con un’altra persona. Secondo la Procura sarebbe proprio da ricercare in quel bambino non voluto dal 32enne il movente dell’omicidio: Grigoletto aveva infatti avuto da poco un secondo figlio dalla moglie.
LO SCONTRINO DELL’ACIDO – I carabinieri hanno trovato uno scontrino di un supermercato con l’acquisto di candeggina e acido nell’ufficio che Grigoletto ha in un campo volo nel Bresciano. Lo scontrino risale alla mattinata di giovedì scorso, giorno in cui Marilia è stata uccisa. Per l’accusa, per simulare un suicidio, l’assassino avrebbe cercato di far ingerire acido alla brasiliana. Nello stesso ufficio è stata trovata anche una chiave inglese con tracce del tubo della caldaia che chi ha ucciso Marilia Rodrigues aveva manomesso per causare una fuga di gas.
I GENITORI DELLA VITTIMA – Intanto oggi sono attesi in Procura a Brescia i genitori di Marilia Rodrigues. Arrivati dal Brasile, dovranno riportare il corpo della giovane in patria. A cercare e contattare i genitori è stata l’ambasciata brasiliana in Italia. In questi giorni, da alcuni testimoni, si è appreso come la 29enne non fosse i buoni rapporti col padre e non lo sentisse da nove anni.
http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_04/delitto-brasiliana-brescia-grigoletto-ammette-relazione_2bb48050-1541-11e3-8320-f9ee5bd09b2b.shtml
—
Brasiliana uccisa, “Grigoletto padre del bimbo”. Gip: “Totale assenza scrupoli”
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo dell’uomo accusato dell’uccisione di Marilia Rodrigues. Nell’ordinanza scrive: “Azione criminosa gravissima e violenta contro giovane già debilitata da gravidanza difficile”. E dal test del Dna arriva la conferma: la 29enne era incinta al quarto mese proprio di lui. L’indagato, 32 anni, pilota istruttore e datore di lavoro della vittima, non ha ancora confessato
E’ stato convalidato il fermo di Claudio Grigoletto, l’uomo fermato per l’uccisione di Marilia Rodrigues Silva Martin, la 29enne brasiliana trovata morta il 30 agosto scorso in un’azienda di Gambara, nel Bresciano. L’uomo, 32 anni, pilota istruttore e datore di lavoro della vittima, ha rilasciato dichiarazioni spontanee davanti al giudice per le indagini preliminari di Brescia Francesco Nappo che ha deciso velocemente di accogliere la richiesta della procura di Brescia che accusa l’uomo di omicidio aggravato, tentata soppressione di cadavere e procurato aborto. Nell’ordinanza il magistrato ha messo in luce la “totale assenza di scrupoli” di Grigoletto che continua a non confessare l’omicidio, ma soltanto il rapporto che lo legava alla giovane donna, incinta al quarto mese.
IL TEST DEL DNA: “GRIGOLETTO PADRE DEL BIMBO” – E se la legale Elena Raimondi di Grigoletto invitava alla prudenza sulla paternità del bambino – ”Stiamo attendendo anche noi le risultanze degli esami perché sono emerse altre relazioni”, diceva – il test del Dna ha confermato aggravando la posizione dell’uomo che ora, oltre alle accuse di tentativo di soppressione di cadavere e procurato aborto, rischia anche l’aggravante della premedizione.
ORDINANZA DI CONVALIDA DEL FERMO: “TOTALE ASSENZA DI SCRUPOLI DELL’UOMO” – “L’uomo ha dimostrato una totale assenza di scrupoli nel porre in essere un’azione criminosa gravissima e violenta, in danno ad una giovane donna incinta, peraltro debilitata dalla difficile gravidanza”, ha scritto il gip nell’ordinanza di convalida del fermo. Per il giudice, che per l’uomo ha disposto la custodia cautelare in carcere anche per il pericolo di reiterazione del reato, la “personalità negativa dell’indagato” è evidenziata dalla particolare gravità e dalle modalità di svolgimento “assolutamente allarmanti” della vicenda.
Secondo gli inquirenti l’uomo aveva “la necessità di eliminare il problema rappresentato dal fatto di essere il padre del bambino che la brasiliana aspettava”. Il presunto assassino, secondo gli investigatori dell’arma, ha inscenato poi un incidente o un suicidio, manomettendo il tubo che collegava la piccola caldaia che ha sprigionato metano. L’odore era stato a sentito dal padrone dello stabile che ha trovata la brasiliana in una posizione difficilmente compatibile con una caduta, così come lo erano le ferite che aveva alla nuca che hanno subito destato sospetti. I carabinieri, tra gli altri indizi, hanno trovato uno scontrino di un supermercato con l’acquisto di candeggina e acido nell’ufficio. Lo scontrino risale alla mattinata di giovedì 29 agosto, giorno in cui Marilia Rodrigues è stata uccisa. Per l’accusa, per simulare un suicidio, l’assassino avrebbe cercato di farle ingerire acido. In un ufficio che Grigoletto ha in un campo volo a Bedizzole è stata trovata una chiave inglese con tracce del tubo della caldaia che chi ha ucciso Marilia aveva manomesso per causare una fuga di gas.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/04/brasiliana-uccisa-claudio-grigoletto-ammette-relazione-con-marilia/700875/
—
Grigoletto: “Ho ucciso io Marilia
E’ caduta mentre litigava con me”
L’imprenditore in carcere per l’uccisione della 29enne ammette per la prima volta le proprie responsabilità in un faccia a faccia col pm Cassiani. Che commenta: “La sua ricostruzione non ci ha però soddisfatto”
“Ha ammesso di aver commesso il delitto, ma ha dato una ricostruzione diversa che non ci soddisfa”. Così ha detto il pm titolare dell’inchiesta, Ambrogio Cassiani, all’uscita del carcere di Canton Mombello a Brescia, dove per circa tre ore ha parlato con Claudio Grigoletto, l’uomo in custodia cautelare per l’omicidio della 29enne brasiliana Marilia Rodrigues Silva Martin a Gambara (Brescia). Era stato lo stesso Grigoletto, in cella dal 2 settembre e dal quale Marilia aspettava un figlio, a chiedere di parlare con il magistrato.
Nell’interrogatorio di convalida del fermo Grigoletto aveva rilasciato solo dichiarazioni spontanee. Adesso, invece, avrebbe raccontato di aver avuto una colluttazione con Marilia e che lei avrebbe battuto la testa a terra cadendo. L’uomo ha poi spiegato i segni sul collo della ragazza con ìl fatto che era in preda a convulsioni e lui intendeva frenarle. Il racconto secondo inquirenti e investigatori, contrasta però con alcuni dati oggettivi emersi dalle indagini. Marilia, per esempio, non è morta a causa delle ferite alla testa ma per strozzamento. Invece la ragazza sarebbe caduta più volte battendo la testa, secondo Grigoletto, e il suo datore di lavoro le avrebbe messo le mani al collo per interrompere le convulsioni che l’avevano presa. Resosi contro che Marilia era morta, Grigoletto si è lavato
ed è andato nel campo volo di Bedizzole, sempre nel Bresciano, perchè doveva tenere una lezione di volo.
Gli approfondimenti dei Ris di Parma, peraltro, avevano complicato la posizione di Grigoletto. Sangue di lui e di lei è stato rinvenuto nell’ufficio, lungo il percorso tra il cadavere e la caldaia manomessa per farne fuoriuscire il gas, ma anche sul divano. Sangue con i profili di entrambi i dna sarebbe inoltre emerso sul tappetino della Land Rover di lui. E ancora, le analisi avrebbero accertato una compatibilità fra un’impronta sul bullone svitato della caldaia e la chiave a pappagallo trovata all’aviosuperficie di Bedizzole, nella scrivania di Grigoletto. Puliti invece – ma gli accertamenti non sono ultimati – i vestiti e le scarpe indossati dall’uomo, così come la chiave a pappagallo. E Marilia non avrebbe mai toccato la bottiglia di acido rinvenuta accanto al suo cadavere.
Le impronte portano a Grigoletto e alle due paia di guanti in gomma da lui acquistati e risultati lesionati dal liquido corrosivo. Secondo l’accusa il pilota, sposato e con due bimbe, avrebbe soppresso l’amante perché ormai troppo pericolosa per il suo precario equilibrio familiare. Avrebbe così maturato l’idea di eliminarla e attirandola in ufficio con la promessa di una casa insieme l’avrebbe quindi uccisa strangolandola, per poi simulare il suicidio della donna con il gas e con l’acido versato in bocca. L’uomo è accusato di omicidio premeditato, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/09/13/news/ho_ucciso_ucciso_io_marilia_in_ufficio_grigoletto_confessa_il_delitto_di_brescia-66444038/?ref=HREC1-2