Trento, uccisa con un colpo di pistolama il suicidio non convince i carabinieri
Il cadavere di una donna trovato nel bosco a Canal San Bovo, con un foro di proiettile e la pistola del marito in mano. Disposta l’autopsia
TRENTO. Il corpo esanime, la pistola stretta in mano e il foro del proiettile: così, giovedì, è stato trovato il corpo della quarantacinquenne Irina Giunta in un bosco poco lontano da Revedea, piccola frazione di Canal San Bovo, in Trentino.All’apparenza sembrerebbe un suicidio in piena regola. Ma i carabinieri sospettano che i contorni del dramma non siano affatto così chiari e scontati: per questo, lo stesso giorno, hanno informato la Procura di Trento, che ha aperto un’inchiesta.Qualcosa, insomma, sulla scena in cui è stato rinvenuto il corpo della povera donna non quadrava. E per questo nella zona sono saliti i carabinieri del Gabinetto Scientifico di Trento.Una presenza che non è certo di routine nei casi di suicidio. I tecnici dell’Arma hanno compiuto un approfondito sopralluogo nel punto in cui è stata trovata Irina, hanno fatto fotografie e raccolto campioni. È stata campionata una notevole quantità di materiale, insomma, che sarà analizzata nei prossimi giorni e che si spera possa dare delle risposte.Ma cosa ha fatto insospettire i carabinieri? Difficile dirlo, anche perché il riserbo degli inquirenti è assoluto, ma in zona si parla di una posizione anomala del corpo, così come anomalo sarebbe stato il modo in cui la donna impugnava la pistola quando è stata ritrovata.Era la pistola d’ordinanza del marito che di mestiere da la Guardia Forestale. Subito informato di quanto accaduto e dei punti ancora oscuri sulla vicenda, il sostituto procuratore Marco Gallina di Trento ha disposto ulteriori indagini.Il magistrato ha ordinato l’esame autoptico sul cadavere. Se non è chiaro cosa abbia fatto insospettire gli investigatori, è invece chiarissimo qual è lo scopo delle indagini: appurare se al momento della morte la donna fosse davvero da sola oppure se fosse presente qualcuno che possa averla in qualche modo indotta a compiere quel gesto disperato.Le indagini si preannunciano lunghe e in questa prima fase, hanno bloccato l’iter burocartico previsto per l’inumazione, impedendo anche ai famigliari di fissare la data delle esequie e anche di realizzare gli annunci funebri. Un particolare che in una grande città sarebbe certo passato inosservato, ma che non è sfuggito alla gente di Canal San Bovo e del Primiero, dove la notizia del tragico ritrovamento s’era in poche ore diffusa insieme alla voce che i contorni della vicenda non fossero del tutto chiari.Nativa di Primiero, Irina Giunta s’era sposata circa un anno fa, coronando la lunga relazione con il suo compagno che ora potrebbe essere chiamato a rispondere della mancata custodia della pistola trovata in mano alla moglie.(27 marzo 2010)
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