Stalking a Mestre, molesta la moglie e finisce nei guai
La moglie lo lascia e lui la perseguita. In un’occasione, oltre alle minacce, l’ha colpita con un pugno procurandole lesioni e un grave stato d’ansia. Con il provvedimento del giudice non potrà più avvicinarsi a leidi Carlo Mion
MESTRE Maltratta la moglie per anni, lei lo lascia e lui inizia a perseguitarla diventando un ossessione. La donna allora si rivolge alla polizia e alla fine il giudice lo allontana dalla moglie e gli vieta di avvicinarsi a lei e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa. Sabato gli agenti del commissariato di via Cosenza, a Marghera, hanno notificato all’uomo il provvedimento. La coppia è di Marghera. Lui fino a metà degli anni Novanta era titolare di un’avviata officina meccanica.
Poi il gioco e in particolare i videopoker s’impadroniscono della sua vita e gliela rovinano. Nel baratro l’uomo trascina anche la famiglia. In breve si è trovato a dover vendere tutto per pagare i debiti. Quindi un lavoro come operaio dipendente di un’azienda. Per anni ha maltrattato la moglie e le ha usato violenza procurandole anche lesioni. Non sono mancate ripetute minacce di morte. G.P., 51 anni, più volte ha spintonato, preso a schiaffi e gettato a terra la moglie. La donna, ad un certo punto non ce l’ha più fatta e se n’è andata di casa chiedendo la separazione. Per alcuni mesi ha ritrovato una certa tranquillità.
Poi lui ha scoperto dove viveva e dove lavorava. E da quel momento è iniziata la persecuzione. La moglie lo trovava in ogni dove: negli imbarcaderi che utilizzava, sul posto di lavoro e nei pressi della nuova abitazione. Anche parlando col loro figlio l’uomo ha usato parole violente dirette alla moglie: «giuro su mia madre che prima o poi le taglio il collo»; «se non torna a casa la uccido tirandole il collo come a una gallina». In un’occasione, oltre alle minacce, l’ha colpita con un pugno procurandole, oltre a lesioni, anche un grave stato d’ansia.
La donna è stata costretta a cambiare modo di vita, percorsi e mezzi per raggiungere e tornare dal posto di lavoro. Quindi si è rivolta al commissariato di via Cosenz e ha chiesto aiuto agli uomini del dottor La Tella. Gli agenti hanno iniziato a proteggere la donna e nel contempo a incontrare il marito per fargli comprendere che doveva cambiare atteggiamento. Tutto inutile. Il marito ha continuato a perseguitare l’ex moglie.
A quel punto la richiesta al giudice di emettere il provevdimento in base alla legge sullo stalking. Gli è stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie (soprattutto casa e lavoro), nonché di comunicare con lei con qualsiasi mezzo. Sabato è arrivato il provvedimento e in giornata i poliziotti lo hanno notificato all’u omo.(10 maggio 2010)
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