Italiano, assessore, condannato. Avrebbe chiesto sesso in cambio di alloggi popolari!

È STATO INCASTRATO DA UNA REGISTRAZIONE FATTA DI NASCOSTO

Sesso in cambio di case, 6 anni a SannaL’assessore alle Politiche abitative di Brindisi, avrebbe preteso «favori» per assegnare un alloggio popolareDomenico Sanna

BRINDISI – Sei anni di reclusione per violenza sessuale e concussione all’ex assessore comunale alle Politiche abitative del Comune di Brindisi, Domenico Sanna che, anche dopo il crollo dell’amministrazione comunale di Giovanni Antonino, tratteneva le chiavi dell’ufficio casa per continuare a gestire graduatorie e clientele, ma anche per ricevere favori sessuali con la promessa di un alloggio popolare. Sino a quando, il 9 luglio del 2004, la sezione antidroga della squadra mobile brindisina non mise fine a questa vicenda.

Ragioniere commercialista, uno studio nell’estrema periferia della città, dove sbrigava i suoi incontri con le donne che andavano a chiedergli aiuto per fare un passo in avanti in graduatoria, oppure ottenere l’assegnazione di un appartamento. Sanna si è sempre difeso dicendo che le sue accusatrici erano consenzienti, e che in fondo non avevano ottenuto nulla. Ma la polizia aveva accumulato una serie inoppugnabile di elementi di prova grazie alle intercettazioni telefoniche.Che c’entrava la sezione antidroga? Furono gli investigatori di questo reparto della squadra mobile che un giorno del 2003, perquisendo alla ricerca di stupefacenti l’appartamento di una delle donne che erano passate attraverso il «sistema Sanna», trovarono la cassetta di un miniregistratore, che conteneva proprio la riproduzione di uno degli incontri tra l’interessata e l’ex assessore. Fu quello l’inizio della pista.

E strada facendo, la squadra mobile incrociò altre quattro persone che avevano avuto incontri con Sanna, alcune cedendo, altre scappando via da quello studio. Tutte furono interrogate, e alla fine tutte offrirono un contributo testimoniale agli ispettori Domenico Conte e Pasquale Carlino, e al sostituto procuratore Pasquale Sansonetti. Posizioni processuali rivelatesi poi in sofferenza, condizionate da timori e paure, sino al punto che la costituzione di parte civile è stata solo una. Lo scenario era ancora segnato dalle macerie dell’ultima amministrazione Antonino, abbattuta dalla raffica di arresti della Tangentopoli brindisina.

Una parte delle intercettazioni, alla fine non utilizzata, rivelò come ancora a distanza di meno di un anno dal blitz di fine 2003 i fedelissimi dell’ex sindaco tentassero di ricucire le fila del vecchio sistema, e discutessero di come piazzare uomini di loro fiducia alle elezioni provinciali del 2004. E poi si staglia la figura di Domenico Sanna, che continua a rimescolare le proprie carte nell’infimo sottobosco della politica giocata sulle clientele e sui bisogni primari. L’ex assessore aveva accesso a proprio piacimento all’ufficio casa, e gli impiegati non hanno saputo spiegare come si fosse procurato la chiave. Un potere crepuscolare con cui Sanna, secondo il pm delle indagini, e secondo quello di udienza Milto De Nozza, cercò anche di soddisfare ben altri bisogni piegando alle proprie voglie le donne che si rivolgevano a lui per ottenere una casa.

Una condanna a sei anni ha chiesto stamani nell’ultima udienza a porte chiuse il pm De Nozza, e il tribunale ha accolto pienamente. Sanna era presente, ha ascoltato la durissima requisitoria assieme al suo avvocato Roberto Palmisano. Ora spera nell’appello.Marcello Orlandini 20 maggio 2010

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/20-maggio-2010/sesso-cambio-case-6-anni-sanna–1703051268886.shtml 

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