Donna scomparsa, si indaga per omicidio
L’UNICO indizio è rimasto per mesi una giacca rossa abbandonata in riva al Santerno in piena. Nessun corpo, nessun biglietto di addio a motivare un gesto disperato: buio assoluto. Ma forse,…
L’UNICO indizio è rimasto per mesi una giacca rossa abbandonata in riva al Santerno in piena. Nessun corpo, nessun biglietto di addio a motivare un gesto disperato: buio assoluto. Ma forse, dopo quasi sei mesi, un corpo ritrovato in mare aperto ad Ancona, apre uno squarcio di luce sulla sorte di Hiuan Tesfai Abraha, la dottoressa dell’Avis di origine eritrea sparita la vigilia di Natale. Il pubblico ministero Rossella Poggioli in questi mesi ha aperto un fascicolo per omicidio: un atto dovuto, probabilmente, per poter compiere esami sul corpo e confermare l’ipotesi apparsa dall’inizio più probabile, quella di un suicidio. Le prime indiscrezioni sugli accertamenti sembrerebbero andare in questa direzione. Fra chi indaga si ritiene probabile che il corpo sia proprio quello dell’imolese e non ci sarebbero segni di violenza.
LA DONNA, 42 anni, sposata e con un figlio, sparì nel nulla la vigilia di Natale. Il telefono cellulare era a casa. La sua giacca invece fu ritrovata in riva al Santerno, vicino al ponte di viale Dante. In quei giorni il fiume era in piena.Nei giorni successivi le indagini si concentrarono sul ritrovamento del corpo. Il Santerno venne scandagliato dai sommozzatori dei vigili del fuoco in più punti, ma senza risultati. Gli investigatori ritennero però possibile che il corpo potesse essere stato trascinato molto lontano dalla corrente.Del caso si occupò anche il programma Rai ‘Chi l’ha visto?’. La troupe si mosse dopo una lettera ricevuta dal fratello della donna, un frate e docente universitario residente a Roma che non si rassegnava a un suicidio. Ma non arrivò alcuna segnalazione utile.Dopo mesi di silenzio le indagini sembrano aver ripreso vigore: negli ultimi giorni la polizia ha nuovamente scandagliato il fiume e controllato il computer e le agende al centro di raccolta sangue dell’Avis dove Hiuan lavorava.Ma la vera svolta forse era già avvenuta cinque mesi fa anche se si è capito solo ora. Il 28 gennaio venne ritrovato 14 miglia al largo di Ancona il corpo di una donna in avanzato stato di decomposizione. A recuperarlo fu l’equipaggio di un’imbarcazione all’altezza della piattaforma metanifera Clara ovest. Secondo i primi accertamenti medico-legali, il cadavere era stato in acqua almeno 20 giorni. Un lasso di tempo quindi compatibile con quello della scomparsa della donna. Altro particolare che collima è quello delle correnti marine: gli esperti ipotizzarono subito che il corpo potesse provenire da nord, addirittura dal Ravennate. Anche questo elemento torna. Il Santerno è un affluente del Reno, che confluisce nel Po: il delta è poco a nord di Ravenna.
IL MEDICO legale definì subito molto difficile, dato lo stato di decomposizione, poter dire se ci fossero segni di violenza. Nella relazione stesa sul ritrovamento del corpo e inviata alla Prefettura (competente per le persone scomparse) però si parlava di un’assenza di segni evidenti di violenza, come ferite d’arma da fuoco o da taglio, a una prima ricognizione.La prova regina per stabilire se quel corpo è proprio di Hiuan sarà quella del Dna. E’ già stata eseguita, ma il risultato non è ancora stato reso noto.Patrick Colgan
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/imola/cronaca/locale/2010/06/15/345378-donna_scomparsa_indaga_omicidio.shtml