Tunisina segregata in casa con neonata
arrestato il convivente marocchino
La donna, di 35 anni, viveva chiusa in casa, non lontano dal centro di Torino, assieme alla figlioletta di appena 50 giorni. I medici hanno riscontrato lividi sul viso e sui polsi. Il compagno-padrone le aveva sequestrato passaporto e cellulare. Le urla provenienti dall’appartamento hanno allarmato i vicini che hanno chiamato il 113
Era segregata in casa dal suo convivente assieme alla figlioletta di appena 50 giorni. Probabilmente veniva legata ai polsi e forse anche picchiata. Chiusa a doppia mandata la porta, con tutte le finestre bloccate da lucchetti: le chiavi le aveva lui, sempre con sé. Per isolarla ancora di più, l’uomo le aveva ritirato il passaporto e ogni altro documento, oltre al telefono cellulare.
E’ stata questa la triste esistenza di una tunisina di 35 anni scoperta dalla polizia in corso Regina Margherita a Torino, non lontano dal centro della città. Arrestato Salem Abdel Karim Ben Kedi, marocchino di 32 anni, lavoratore in regola con i permessi di soggiorno, come la donna. Lui si considerava padrone della convivente e la costringeva in casa, condizione che la stessa vittima, stando alle poche parole pronunciate, probabilmente soprattutto per paura, considerava quasi un fatto dovuto
La donna non poteva uscire da casa. Porte e finestre infatti erano sbarrate dal compagno-padrone. E per evitare qualsiasi tentativo di fuga, l’uomo aveva sequestrato il passaporto e il cellulare della sua compagna. Le “diffuse ecchimosi” riscontrate dai medici sul volto e sui polsi della donna fanno pensare che fosse vittima di violenze e che venisse spesso legata. Ora la tunisina e la sua piccola – che sta bene e non ha mai sofferto – sono in casa, seguite da assistenti sociali che tentano di ricostruire la storia della coppia.
Il sequestro durava probabilmente da mesi, ma non vi erano mai state richieste di aiuto; negli ultimi tempi, invece, i vicini hanno cominciato a sentire urla provenire dall’appartamento della coppia musulmana e hanno avvertito il 113. Forse la donna tentava finalmente di ribellarsi. Al momento dell’arresto l’uomo, dopo l’iniziale sorpresa, è andato su tutte le furie: : si sentiva defraudato di un diritto, quello di tenere la moglie chiusa in casa, al suo servizio, senza rapporti con il mondo. Il gip ha convalidato l’arresto. L’uomo dovrà rispondere di sequestro persona, violenza, maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale.
http://torino.repubblica.it/cronaca/2010/08/17/news/tunisina_segregata_in_casa_con_neonato_arrestato_il_convivente_connazionale-6334666/