Italiano, accusato di aver arruolato amici per punire la sua ex

cronaca
01/09/2010 – STALKING
La fidanzata lo abbandona
Arruola gli amici per punirla
R. T., imprenditore, è accusato per intimidazioni

Un imprenditore torinese, R. T., 38 anni, residente in una elegante palazzina, è stato arrestato dalla polizia per stalking. L’uomo, titolare di una nota impresa, sarebbe l’autore di una lunga catena di persecuzioni ai danni della sua ex. Dopo la convalida del gip, Tuan – che è incensurato – è stato scarcerato. Assistito dal suo legale di fiducia, avrebbe ammesso solo una piccola parte degli episodi contestati dagli inquirenti, respingendo però le accuse più pesanti, relative a un attentato e ad altri episodi, particolarmente gravi.

La decisione è stata accolta con una certa preoccupazione, da parte della giovane donna, oggetto, secondo le denunce, di un’interminabile catena di persecuzioni. Teme che l’uomo possa ricominciare a minacciarla e a organizzare di nuovo la rete dello stalking, ricostruita dai tecnici informatici della polizia postale. Qualcuno, persino, sabotò una ruota della sua auto, persa dopo poche centinaia di metri. Ci fu un incidente, per fortuna senza feriti. Il resto sono le decine e decine di telefonate, compiute anche attraverso l’uso di schede intestate a cittadini stranieri, pedinamenti e altri gravi danni. Ignoti, per il momento, hanno irrorato di acidi la carrozzeria dell’auto della vittima, in due fasi diverse. Contro la donna, sarebbe stata organizzata una rete di «persecutori», teleguidati da T.. Le intercettazioni telefoniche e l’esame dei tabulati non lascerebbero dubbi al proposito: dipendenti e amici, «usati» per tenere sotto controllo la donna oggetto dello stalking.

T. è stato fermato all’interno della sua ditta, appena rientrato dalle vacanze in Sardegna. Uffici e abitazioni sono stati a lungo perquisiti, la polizia postale, coordinata dal pm Monica Abbatecola, ha sequestrato documenti e computers, più altri reperti. Sono in corso le ricerche dei cellulari e delle schede telefoniche, usate spesso come le apparecchi delle cabine pubbliche della Telecom, per intimidire e terrorizzare il suo bersaglio, sempre più in preda al terrore. Stupiti amici e conoscenti per l’arresto dell’imprenditore che ha trascorso tre giorni di cella nel settore transito del carcere delle Vallette. «E’ un uomo generoso, dai mille interessi, molto appassionato di auto e moto, con una vita brillante e molte amicizie femminili. Perché prendersela con una donna?».

Tra l’imprenditore e la sua ex, tempo fa, c’era stata una lunga relazione. I due, secondo le prime indiscrezioni, avrebbero convissuto assieme per un breve periodo. Poi la rottura. «Me ne sono andata perchè non ne potevo più, di quella vita – avrebbe confidato la donna agli amici che l’hanno poi convinta a rivolgersi alla polizia – lui non l’ha mai accettato ed ha iniziato a prendermi di mira, in tutti i modi possibili».

Nell’esposto-denuncia, oltre all’attentato all’auto e ai danneggiamenti, vengono elencate le telefonate minacciose, gli sms dello stesso tenore, le volte in cui la donna ha visto l’uomo aggirarsi nei dintorni della sua abitazione, i pedinamenti. Una vita d’inferno, che avrebbe coinvolto anche il suo attuale compagno. Telefonate anonime anche ai centralini di polizia e carabinieri. Misteriosi interlocutori (le cui conversazioni sono state comunque registrate e acquisite dal pm) , per segnalare episodi criminali mai avvenuti , semplicemente inventati.

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/313022/

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