Ragusa. Arrestato un polacco che maltrattava convivente e figlio
Ragusa, 14 settembre – Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione e controllo del territorio predisposti dal Questore di Ragusa, Filippo Barboso, nella mattinata di ieri personale della Sezione Volanti della Questura di Ragusa, diretto dal Commissario Capo Paolo Arena, ha tratto in arresto il cittadino polacco Lausz Lukas di anni 31 per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali continuate, commessi in danno della giovane convivente “more uxorio” e del figlioletto di sei anni, nato da una precedente relazione della donna, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa, Dr. Giovanni Giampiccolo su richiesta del P.M. Monica Monego.
L’Autorità Giudiziaria ha posto a fondamento del provvedimento restrittivo gli atti d’indagine svolti dalla Sezione Volanti della Questura il cui personale, intervenuto più volte presso la famiglia (di fatto) in questione, ha avuto l’abilità di comprendere che la situazione che si presentava ai loro occhi di volta in volta, non era altro che il tassello di un mosaico complesso rivelatore di una vicenda umana quanto mai profonda e drammatica.
Si tratta dell’ennesimo dramma quotidiano che si consuma nel silenzio delle pareti domestiche: l’inferno si nasconde proprio lì, fra quelle mura.
“Uomini padroni”, non accettano che la propria compagna, o moglie che sia, recida i lacci del loro potere e dominio.
E non va dimenticato che le vittime collaterali delle violenze domestiche sono i bambini testimoni. I figli sono sempre coinvolti, direttamente o indirettamente, nella violenza perpetrata sulle loro madri e l’assistere a tali forme di violenza nuoce gravemente al loro sviluppo psichico.
Nel mese di luglio 2010 Lausz veniva tratto in arresto poiché si era introdotto con forza, sfondando la porta, presso l’abitazione della convivente. Nella circostanza, visto il rifiuto di quest’ultima di continuare la relazione, aggrediva la stessa nonché gli operatori delle volanti intervenuti sul posto. A seguito di ciò Lausz Lukasz veniva arrestato per lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il personale della Sezioni Volanti, ritenendo che non si trattasse di un episodio isolato, iniziava una articolata indagine a seguito della quale veniva appurato che i fatti del luglio 2010 erano il culmine di una serie di maltrattamenti in famiglia che si protraevano da tempo.
Dalle sommarie informazioni acquisite da conoscenti della vittima, emergeva un agghiacciante ritratto di violenza e persecuzione perpetrato forse con la banale convinzione di non essere mai scoperti.
Tuttavia, la minuziosa attività d’indagine svolta dalle Volanti, secondo le direttive dell’A.G., ha, finalmente, scritto la parola fine a questa triste storia.
Sussistendo le esigenze cautelari, considerata la reiterata manifestazione della violenza nei confronti della convivente, sotto gli occhi del di lei figliolo ed i precedenti penali dell’autore del reato, il P.M. Monego ha chiesto ed ottenuto dal GIP G. Giampiccolo, la misura della custodia cautelare in carcere, nei confronti del Lausz, eseguita dalla Sezione Volanti che sin dal principio ha seguito l’evoluzione della vicenda.
Il Lausz, è stato dunque condotto presso la casa circondariale di Ragusa per rimanervi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il dirigente dell’UPGSP sottolinea quanto sia importante “denunciare senza indugio simili episodi, in modo che la violenza non diventi la normale componente del tessuto culturale: nessuno, né donna, né bambino, deve abituarsi a convivere con la violenza ma bisogna reagire, fuggendo dalla prigione del silenzio ed aprendosi all’aiuto certo delle Istituzioni”.
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