Stalking a scuola. Perseguita per mesi l’amica
INDAGINE. Uno studente di 16 anni è stato ammonito dalla polizia. Si innamora della coetanea liceale e dà vita ad un pressing asfissiante anche a casa. Lei, stanca di chiamate e sms, si rivolge disperata alla questura
Vicenza. Per mesi avrebbe perseguitato quella ragazza di cui si diceva perdutamente innamorato. Non solo regalini e visite fuori da scuola e – qualche volta – a casa, ma anche telefonate e moltissimi messaggini. Al punto che lei, dopo aver cambiato una volta numero di cellulare e avergli detto in tutte le maniera di smetterla, perché i suoi sentimenti non erano ricambiati, con i genitori ha chiesto aiuto alla polizia.
È quanto è accaduto a due ragazzi vicentini di 16 anni, che frequentano altrettanti licei della città. Nei giorni scorsi, lo studente ha ricevuto l’ammonimento per stalking: una sorta di cartellino giallo che gli è stato sventolato dagli agenti per fargli capire che è ora di finirla. Altrimenti potrebbe cacciarsi in guai molto seri. Potrebbe, cioè, commettere un reato. Del fatto sono stati informati anche i suoi genitori, e la famiglia dello studente si è già scusata con quella della sua coetanea.
Nicola – i nomi sono di fantasia – aveva conosciuto Irene la primavera scorsa, attraverso alcuni amici. Le era piaciuta molto, poi si erano incontrati e scambiati il numero di telefono. All’epoca Irene aveva un altro fidanzato, ma quando Nicola aveva scoperto che si erano lasciati aveva iniziato a tampinarla.
Inizialmente – fino alla fine dello scorso anno scolastico – i suoi approcci erano normali: qualche sms, un invito, quattro chiacchiere. Irene aveva sempre risposto con gentilezza, ma non avrebbe mai dato adito di pensare che la loro fosse qualcosa di più di un’amicizia. Fra l’altro, molti amici di Nicola gli avevano fatto capire che avrebbe perso il suo tempo. Ma lui, testardo, ha continuato.
Durante l’estate – da quanto è emerso dai primi accertamenti – lo studente, che vive nell’hinterland, aveva allentato il pressing, tanto che Irene pensava si fosse stancato.
Con l’inizio della scuola, però, complice anche il fatto che i due ragazzi hanno una serie di opportunità di incontrarsi, Nicola è diventato pressante. Si è presentato alla fine delle lezioni con i fiori, a casa con un profumo, e poi ancora a scuola con un libro di poesie d’amore. Il tutto contornato da telefonate e messaggini.
In una circostanza, è stata la sorella maggiore di Irene a rispondere al telefonino per spiegargli che doveva smetterla. In un altro paio le amiche della ragazza. Oltre, ovviamente, a lei stessa: «Ti ringrazio per il regalo ma non lo accetto. Mi spiace dirtelo, ma non sono innamorata di te».
Nicola ha proseguito, soprattutto con i messaggini, anche quando lei ha cambiato numero. La famiglia di Irene ha chiesto consiglio alla polizia, ed è scattato il provvedimento che anticipa un’eventuale inchiesta penale. «La smetto», ha replicato il giovane.
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