Treviso: le vittime di stalking potranno avvalersi del servizio di scorta

Stalking, scorta alle donne trevigiane molestate

Una vittima è già protetta dalle Volanti. Il prefetto: «Tutte potranno ricevere tutela»

Stalking, scorta alle donne trevigiane molestate

TREVISO. Una donna trevigiana sotto «scorta» delle Volanti che la difendono dalle persecuzioni di un uomo invaghitosi di lei. Tutto questo è stato possibile grazie all’intervento della Prefettura che ha deciso di impiegare uno degli strumenti di tutela che le competono. «Non solo le personalità pubbliche ma tutte le vittime di stalking possono avvalersi di questo strumento di difesa», dice il prefetto Aldo Adinolfi. Poche donne lo sanno. Ma per proteggersi dalle insistenti attenzioni del proprio ex-compagno o di un uomo da loro ossessionato, possono ottenere aiuto dalla Prefettura.

È già successo a una signora della provincia di Treviso (per tutela il Comune non viene rivelato dalle autorità) che, su segnalazione di un’istituzione a cui si è rivolta per denunciare il suo disagio, ha ottenuto da circa un mese una vigilanza da parte delle forze dell’ordine. Compito degli agenti passare con la loro auto di servizio nel quartiere dove la donna abita e nei posti da lei frequentati. L’obiettivo è chiaro: dissuadere il suo persecutore e consentire alla donna di vivere una vita il più possibile serena, senza l’angoscia dei pedinamenti, di citofonate a vuoto, di appostamenti. La particolarità di questa forma di protezione è che la «protetta» non ha denunciato lo stalker, il persecutore, che in questo caso non è un suo ex compagno, ma un uomo invaghitosi in modo ossessivo di lei.

A rendere noto il caso è il prefetto di Treviso Adinolfi, che ieri ha riunito nel palazzo di piazza dei Signori un tavolo tecnico per discutere della violenza nei confronti delle donne. La decisione è stata presa nell’ambito del comitato di sicurezza e ordine pubblico. L’ente può procedere in difesa delle donne anche senza segnalazione ma d’ufficio. «Non solo le personalità pubbliche possono avvalersi di questo strumento ma anche le donne a rischio – spiega Adinolfi – Finora c’è un caso solo in provincia. Molto spesso le donne non denunciano perché non si sentono tutelate. Spero che si facciano coraggio».

Nel corso della riunione è stato avviato anche un altro progetto di sostegno alle donne che subiscono violenza. Sono stati costituiti gruppi di lavoro incaricati di mettere a punto la «guida per operatori», un breve documento che dovrebbe contenere suggerimenti e informazioni necessarie per una corretta e efficace accoglienza della donna che abbia subito violenza: il vademecum si rivolgerà alle operatrici del «Telefono rosa» e alle forze dell’ordine.

http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2010/10/22/news/stalking-scorta-alle-donne-trevigiane-molestate-2572592

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