Uomo, accusato di aver ucciso il padre durante una lite domestica

UCCIDE IL PADRE A COLTELLATE DOPO UNA LITE IN FAMIGLIA

napoli.repubblica.it
2 11 2010

ACERRA
L’omicida è un giovane di 21 anni. Ha colpito il genitore, che era rientrato ubriaco, per quattro volte con un coltello da cucina. Forse per difendere la madre durante un litigio in casa. Subito dopo è scappato, nascondendo l’arma in un tombino. La vittima era stata denunciata per maltrattamenti
Tragedia familiare ad Acerra, in via Caporale, dove Francesco Buonavolontà, 21 anni, ha ucciso il padre Mauro, 42 anni.

Al culmine di una lite familiare, il giovane lo ha colpito per quattro volte, al petto, con un coltello da cucina. Forse, all’origine del gesto il tentativo di difendere la madre. La vittima aveva problemi di alcol e droga ed era stata denunciata dalla famiglia per maltrattamenti. L’uomo si era anche reso responsabile di reati contro il patrimonio.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, ieri sera Mauro Buonavolontà è tornato a casa ubriaco, come accadeva spesso negli ultimi tempi. Quindi, ha iniziato a litigare con la moglie, di fronte al figlio più piccolo, di soli 15 mesi. Al piano superiore dell’abitazione, gli altri due figli, uno di 21 anni e l’altro di 17, i quali – appena sentite le urla – sono scesi in cucina. Francesco avrebbe quindi tentato di dividere i genitori. E’ stato allora che, nella concitazione, ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito il padre, uccidendolo.

Il giovane è scappato subito dopo, nascondendo il coltello in un tombino vicino casa. Poi, si è recato in piazza Castello, ad Acerra. Lì alcune persone lo hanno riconosciuto e si sono avvicinate per aiutarlo. In tanti conoscevano la sua storia. Il padre di Francesco non lavorava, così il ragazzo ultimamente si era impegnato come poteva per aiutare la famiglia, negli ultimi tempi come autista per il servizio ambulanze della Misericordia. 

Quando i carabinieri lo hanno arrestato, in piazza, Francesco si è mostrato collaborativo, anche se in stato confusionale. Ora è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/11/02/news/acerra_ucciso_a_coltellate-8655469/

TRAGEDIA FAMILIARE AD ACERRA
Per difendere la madre uccide il padre
Il ragazzo reagisce all’ennesimo litigio. L’uomo, già denunciato per maltrattamenti, era rientrato ubriaco

MILANO – Quattro colpi al petto. E il figlio ventunenne ammazza il padre. La tragedia familiare si svolge ad Acerra, nel Napoletano. Mauro Buonavolontà, 42 anni, è stato ucciso con quattro coltellate. L’arma: un normale coltello da cucina che il figlio, Francesco, avrebbe usato durante una colluttazione per difendere la madre.

LA DINAMICA – Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo sarebbe rientrato a casa alle 23 circa. Bagnato di pioggia e ubriaco, come spesso succedeva. Sarebbe così nata una discussione con la moglie in presenza dei tre figli di 17, di 21 anni e un piccolo di 15 mesi. Francesco, incensurato, avrebbe afferrato il coltello e sferrato i colpi al petto del genitore. Subito dopo sarebbe scappato nascondendo l’arma in un tombino vicino casa. Il giovane è stato rintracciato, nel corso della notte, in piazza Castello ad Acerra. Attualmente è in stato di fermo per omicidio volontario.

TRAGEDIA ANNUNCIATA – La vittima era già nota alle forze dell’ordine per piccoli reati ed era dedito all’uso di alcolici e droga ed era già stato denunciato per maltrattamenti familiari. L’uomo non lavorava e la storia della famiglia Buonavolontà era nota nel piccolo centro in provincia di Napoli. Nonostante il quadro di quanto avvenuto sia già abbastanza chiaro, proseguono le indagini per accertare i contorni della vicenda. Non si capisce, ad esempio, se l’aggressione nei confronti della moglie stata soltanto verbale o anche fisica e il motivo della discussione. Il medico legale, inoltre, dovrà stabilire quante siano state le coltellate inferte a Mauro Buonavolontà. Secondo quanto si è appreso il ragazzo, ancora in stato di choc, avrebbe ammesso le sue responsabilità. Ieri sera, quando il 21enne è scappato e si è recato in piazza Castello, tanti hanno cercato di sostenerlo, conoscendo la vicenda, spesso piena di violenze, della sua famiglia. Il 21enne ha collaborato a pieno con i carabinieri. Il ragazzo si impegnava in qualche lavoretto per aiutare la famiglia: ultimamente aveva fatto l’autista per il servizio ambulanze della Misericordia.

http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_02/figlio-uccide-padre-acerra_5fea9ac2-e659-11df-a903-00144f02aabc.shtml

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