25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Violenza sessuale, 1 donna su 5 ne è vittima
L’Osservatorio violenza domestica: «La vittima deve capire che quello che le viene fatto è un reato»
Secondo l’OMS, almeno una donna su cinque nel mondo è stata vittima di abusi sessuali nel corso della sua vita. Si tratta soprattutto di violenze domestiche, a danno di mogli e fidanzate: 8 donne su 10, malmenate, ustionate o minacciate con armi, hanno subito le aggressioni in casa. Secondo l’Istat il 93% delle violenze perpetrate dal partner non viene denunciato, e solo il 18% delle donne che hanno subito abusi in ambito domestico considera questa forma di violenza un reato.
L’iter di assistenza psicologica per far sì che le donne possano riappropriarsi della propria vita è spesso lungo, ma molti sono gli aiuti che lo Stato mette a disposizione. Ce ne parla la dott.ssa Sonia Bertolaso (audio) dell’Osservatorio nazionale sulla violenza domestica.
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Troppe donne nel mondo, circa 140 milioni, sono vittime di abusi di ogni tipo, dallo stupro alla mutilazione genitale, e 50 mila donne ogni anno vengono uccise o si suicidano. Spesso le vittime non presentano denuncia, per vergogna, paura o per semplice ignoranza. E così spesso le violenze non vengono punite. Per la violenza sessuale la pena è della reclusione da 5 a 10 anni, ed è prevista la possibilità di diminuire la pena in misura non superiore ai due terzi per i casi di minore gravità.
La violenza domestica
La violenza domestica si manifesta nella volontà di esercitare potere e controllo sulle donne – mogli, figlie – da parte di familiari e pertanto raramente si conclude in un episodio isolato, ma si perpetua nella quotidianità della vita domestica. «La violenza nei confronti delle donne non può, in nessun modo e per nessun motivo, trovare una giustificazione» afferma il Coordinamento nazionale donne Cisl in una nota, «essa è una violazione dei diritti umani in quanto priva le donne della capacità di godere delle libertà fondamentali, contribuendo di fatto ad alimentare le già forti disuguaglianze tra uomini e donne nella società». In particolare, secondo la Cisl bisogna sollecitare, in termini di prevenzione della MGF (mutilazione genitale femminile), il Ministero delle Pari Opportunità affinchè venga istituito un osservatorio dei pediatri con l’obiettivo di monitorare rischi ed incidenze della mutilazione genitale sulle minori, e il Servizio Sanitario Nazionale a farsi carico degli interventi chirurgici di ricostruzione per le vittime di mutilazioni.
Verso il 25 novembre
Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Istituita dalle Nazioni Unite con la risoluzione n.54/134 del 1999, nacque per commemorare la tragica vicenda delle tre sorelle Mirabal, violentate, pugnalate e strangolate per ordine di Rafael Leonidas Trojillo, dittatore della Repubblica Dominicana. Questo efferato delitto provocò nella coscienza popolare un tale moto di ribellione che, dopo pochi mesi dal vile assassinio delle sorelle Mirabal, la democrazia ritornò nel paese. A distanza di quasi 40 anni l’ONU ha istituito la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per sensibilizzare governi, istituzioni e società civile sul problema della violenza di genere.
http://www.agenziami.it/articolo/7308/Violenza+sessuale+1+donna+su+5+ne+e+vittima