#22 e #23: Il padre confessa in una lettera di aver ucciso le due figlie!

IL GIALLO DI CERIGNOLA
Gemelline, l’atroce lettera di Schepp
“Le ho uccise, non hanno sofferto”
Il contenuto degli ultimi messaggi che ha ricevuto la madre delle gemelline sparite con il padre, poi morto suicida: “Le ho uccise, riposano in pace”. Schepp ha comprato il 31 gennaio tre biglietti per il traghetto Marsiglia-Propriano, e sulla nave era con le figlie; poi ne ha acquistato uno solo per tornare da Bastia a Tolone. La famiglia dell’uomo: “Disturbo grave”

“Le ho uccise”. E poi: “Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più”. E’ il messaggio straziante contenuto in una delle due lettere arrivate in Svizzera e spedite da Matthias Schepp alla moglie su cui ora si concentra l’attenzione degli inquirenti, nonostante getti nello sconforto non solo la madre delle due gemelline di sei anni sparite con il padre, ma anche chi da giorni cerca ancora senza sosta di venire a capo del complicato puzzle di spostamenti dell’uomo, morto suicida nella stazione di Cerignola venerdì scorso. Dal piccolo paese della Puglia, scelto come destinazione finale, potrebbe aver scritto la lettera, seduto al tavolino di un bar con una birra davanti. E’ quanto raccontano diversi testimoni, anche se il titolare del locale non si ricorda di aver servito questo turista di passaggio a Cerignola. La polizia sta verificando.

E mentre si analizzano a fondo anche la cabina e il garage del traghetto su cui era, nelle campagne e nei pozzi del Foggiano continua senza sosta la ricerca delle tracce o dei corpi delle bambine (FOTO). Potrebbero però essere gli ultimi rilievi, perché le bimbe sembrano sparite con il loro viaggio in Corsica. Si continua a cercare nella zona, ma non ci sono più i cani ‘molecolari’ impiegati per le persone scomparse utilizzati l’ultima volta ieri. Il padre delle gemelline “era mentalmente malato, aveva un grave disturbo”, dice oggi la famiglia. La sorella lo racconta come “incredibilmente paterno, premuroso, gentile e dolce”, difficile immaginare un disagio tale da renderlo capace di tanto.

FOTO LE BIMBE SCOMPARSE

Il contenuto di una delle due ultime lettere è stato riferito dagli inquirenti che lo hanno comunicato alla donna. In realtà, le era stato tenuto nascosto. Le lettera con la confessione è arrivata il 3 febbraio a Saint Sulpice. Era insieme alle altre sette dove Schepp aveva infilato banconote per 4400 euro. C’era scritto anche che si trovava a Cerignola, in provincia di Foggia, e lì intendeva togliersi la vita. Parole che non lascerebbero molte speranze sulla sorte delle due bimbe. Ce ne sarebbe un’altra. Inviata da Tolone, dove Schepp era tornato con un traghetto da Bastia. La nave ora si trova nel porto di Genova e gli inquirenti stanno controllando cabina e garage. Con loro anche il cane molecolare che nei giorni scorsi era in Puglia e ha annusato la coperta delle bimbe inviata dalla mamma. Schepp è partito per il suo folle viaggio da Saint Sulpice, è arrivato a Marsiglia, si è imbarcato dopo aver comprato tre biglietti per Propriano, alla partenza le figlie erano con lui, questo sembra certo. E’ tornato indietro dalla Corsica solo – o almeno è stato visto solo – con un traghetto Bastia-Tolone. Qui ha inviato un pacco, o una lettera, poi ha varcato la frontiera a Ventimiglia. Secondo l’ultima versione del suo tragitto ricostruita dagli investigatori, è arrivato a Cerignola in macchina, passando per Vietri sul Mare dove è stato visto a pranzo. Le tracce delle bambine, però, si fermano in Corsica.

GUARDA LE BUSTE E IL LUOGO DEL RITROVAMENTO

Le indagini proseguono nonostante l’annuncio atroce, la conferma dell’ipotesi più triste: il folle gesto dell’uomo che ha ucciso le figlie prima di gettarsi sotto al treno nella piccola stazione di Cerignola. Ma perché Cerignola? “Non abbiamo nessuna certezza se sono vive o morte. Tutto è intrapreso per ritrovarle”, ha affermato il portavoce della polizia cantonale di Vaud Jean-Christophe Sauterel. Le ricerche si stanno spostando verso il nord della Corsica, dopo che ieri gli inquirenti, ieri, hanno setacciato la zona attorno al porto di Propriano, dove hanno prelevato alcuni campioni di sabbia e terriccio per effettuare comparazioni con il materiale trovato sotto e dentro la macchina Schepp (nell’auto non c’è il registratore che aveva sempre con sé, e nemmeno il navigatore). Ora si spostano sull’asse viario che porta da Propriano a Bastia, dove l’uomo si è imbarcato a 14 ore dallo sbarco a Propriano. La polizia giudiziaria di Ajaccio sta esaminando telecamere di un supermercato di Pianottoli, una località lungo il probabile percorso.

LA CABINA DOVE ERANO CON IL PADRE

Il cadavere di Matthias Schepp da stamani è ufficialmente a disposizione dei parenti, finora nessuno lo ha reclamato. E’ stata eseguita l’autopsia, il corpo potrebbe ora essere trasferito in Svizzera, ma si attende che qualcuno si faccia avanti per accoglierlo. Per ora la famiglia affida a un comunicato il suo stato d’animo e la conferma del disturbo psichico di cui soffriva il padre di Alessia e Livia. Solo “un disturbo mentale grave” può essere la causa di atti tanto efferati da parte del padre, ritiene la Schepp che ha rilasciato per la prima volta la scorsa notte un comunicato stampa da Ettingen (cantone di Basilea). I genitori e i fratelli di Matthias affermano di provare “inquietudine e costernazione” per quanto accaduto. “Siamo tutti d’accordo e persuasi che nostro figlio e fratello abbia potuto compiere ultimamente atti tanto terribili unicamente a causa di un disturbo mentale grave e della perdita della sua personalità normale”, scrive la famiglia. “Lo abbiamo sempre conosciuto come padre amorevole e attento, nonché come uomo rispettoso. E’ così che vogliamo ricordarlo. La sua famiglia era tutto per lui”, afferma il comunicato citato dall’agenzia Ats. “Abbiamo sofferto molto a causa della sua morte e della sorte terribile e incerta delle nostre due nipoti”, si conclude. La famiglia chiede ai media il rispetto della propria privacy.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/02/11/news/gemelline_l_atroce_lettera_di_schepp_le_ho_uccise_non_hanno_sofferto-12334221/?ref=HREC1-3

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