Roma: trovata donna morta senza testa e gambe
ROMA – Agghiacciante scoperta da un passante e successivamente dalla polizia romana: il corpo, o meglio quello che resta del corpo di una donna è stato ritrovato in un campo della zona Ardeatina, nei pressi di via Porta Medaglia.
Decapitata – Secondo le prime indiscrezioni, della donna sarebbe stato ritrovato solo il tronco: mancano quindi la testa e sicuramente le gambe, mentre c’è incertezza sulla fine che potrebbero aver fatto le braccia. Come se non bastasse, il corpo è stato ritrovato in un avanzato stato di decomposizione. Difficile anche riuscire a capire chi possa essere la vittima: si cercherà tra le persone scomparse, ma il compito dei periti appare davvero difficoltoso.
http://www.net1news.org/roma-trovata-donna-morta-senza-testa-e-gambe.html
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oma
Roma, in un campo corpo mutilato: omicidio rituale?
Il cadavere senza testa né gambe sulla Ardeatina. Forse è un trans / VIDEO / FOTO
U n cadavere in avanzato stato di decomposizione, senza testa né gambe, è stato rinvenuto dalla polizia in un campo in via Ardeatina, in località Falcognana, vicino Roma. Secondo le prime notizie, il cadavere potrebbe appartenere a una donna. Il ritrovamento è stato effettuato da una volante del commissariato Esposizioni all’altezza di via di Porta Medaglia, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare.
Gli inquirenti sono già al lavoro per cercare di risalire all’identità della donna, cercando innanzitutto tra le persone scomparse nella zona. L’operazione, visto lo stato del cadavere, è molto complessa. Si apprende solo che la donna sarebbe morta da almeno una settimana. Ancora non confermata la notizia secondo cui il cadavere possa essere di un trans, ma la zona è nota per essere frequentata da transessuali e prostitute. Il cadavere sarebbe anche stato privato delle viscere: possibile la macabra pista dell’omicidio rituale.
http://libero-news.it/news/685657/Roma__in_un_campo_corpo_mutilato__omicidio_rituale_.html
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ROMA, TROVATO CADAVERE:
“FORSE È UN RITO” -FOTO
Martedì 08 Marzo 2011 – 22:04
ROMA – Il cadavere di una donna senza testa nè gambe e con le braccia aperte, privo di alcuni organi interni, un corpo mutilato che giaceva nel verde, tra le colline silenziose di Roma, nell’ardeatino. Ha tutte le caratteristiche di un omicidio frutto di un rituale, la scena di quell’orrore svelato oggi in aperta campagna a Roma, dove sono stati trovati i resti di un corpo femminile proprio l’otto marzo, giorno della festa della donna. Il cadavere è stato scoperto in un campo alla periferia della Capitale nei pressi di via Ardeatina, disteso in terra a un paio di metri dal ciglio della strada, in via di Porta Medaglia. Il proprietario del terreno che passava in motorino ha notato una sagoma: il corpo era sventrato e in avanzato stato di decomposizione. Senza testa e senza gambe, tagliato all’altezza del bacino, ma con le braccia aperte, un anello a un dito della mano destra e le unghie smaltate. Una sola mano aveva il palmo rivolto verso l’alto. Indosso aveva ancora i vestiti, una giacca nera e una maglietta chiara. Era in quel campo da non più di 48 ore, vicino a una piazzola di sosta, poco oltre il guard-rail. Secondo gli investigatori, infatti, la donna è stata mutilata e uccisa altrove e successivamente portata nel campo, dove non ci sono evidenti tracce di sangue sull’erba nei pressi del corpo.
L’unica possibilità di identificare la vittima è nelle sue mani. La donna, infatti, potrebbe essere riconosciuta dalle impronte, se già schedata dalle forze dell’ordine. Inoltre, le mutilazioni, e il fatto che alcuni organi interni siano stati asportati, fanno pensare a un omicidio rituale. In quella zona ci sono colline basse che si alternano a campi verdi. È un posto molto tranquillo, ma noto perchè frequentato da transessuali e donne che si prostituiscono. Nella piazzola a due metri dal punto del ritrovamento del cadavere, «battono i trans – spiegano i residenti – mentre più avanti, ad alcune centinaia di metri, ci sono alcune ragazze africane». Per questo inizialmente il padrone del campo dove è stata trovata la donna aveva pensato a un transessuale che in passato aveva frequentato quei posti e non si vedeva da tempo. Ma il corpo è di una donna, e la sua carnagione è chiara, morta da alcuni giorni. L’unica certezza è che il cadavere è stato scaricato e lasciato lì in fretta da qualcuno negli ultimi due giorni. In queste ore gli inquirenti stanno battendo tutte le piste, in particolare si indaga anche negli ambienti della prostituzione, visto che il ritrovamento potrebbe far ipotizzare a un omicidio esemplare per intimidire altre donne o trans negli ambienti della prostituzione.
http://www.leggonline.it/articolo.php?id=110704
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[Esplora il significato del termine: È caccia al «macellaio di via Ardeatina» Prime risposte dall’autopsia sui resti della sconosciuta trovata in un campo. La donna uccisa a coltellate prima delle mutilazioni. Il corpo forse trasportato a piedi Il giallo È caccia al «macellaio di via Ardeatina» Prime risposte dall’autopsia sui resti della sconosciuta trovata in un campo. La donna uccisa a coltellate prima delle mutilazioni. Il corpo forse trasportato a piedi Il ritrovamento del corpo (Proto) Il ritrovamento del corpo (Proto) ROMA – Ormai lo chiamano «il macellaio di via Ardeatina». Non ha ancora un nome chi ha fatto scempio del corpo della donna, abbandonando poi i poveri resti in un campo di via Porta Medaglia. Come non c’è l’ha la vittima. L’esame delle impronte digitali ha già dato esito negativo: la sconosciuta non è stata mai identificata dalle forze dell’ordine. E ora, se davvero dovesse trattarsi di una prostituta – il luogo del ritrovamento è frequentato soprattutto di giorno da «lucciole» e viados – l’ipotesi è che possa trattarsi di una giovane giunta da poco a Roma, oppure di una persona che non c’entra nulla con quell’ambiente. Complicazioni in più, comunque, per un rebus complicato da risolvere. Ieri dall’autopsia, che proseguirà anche oggi vista la complessità della situazione, è emerso che la donna è stata colpita a coltellate. Almeno un fendente alla schiena: forse era già morta quando il corpo è stato mutilato delle gambe e della testa e gli sono stati asportati gli organi interni. Nella giacca di pelle che la vittima indossava sopra un maglione grigio, gli investigatori della polizia hanno recuperato un accendino: con l’anello a fascetta – un articolo da bancarella ritrovato martedì – è uno dei pochi indizi disponibili per arrivare all’identificazione della donna, uccisa non prima di una settimana fa. Sulle mani c’erano macchie di sangue. La poveretta ha lottato con l’assassino? I prelievi di Dna potrebbero fornire qualche risposta, come le analisi degli abiti. Quello che tuttavia sembra certo è che il «macellaio» ha fatto un lavoro di precisione: le mutilazioni sarebbero state compiute forse con una sega elettrica, mentre la tecnica usata per asportare cuore, polmoni e viscere dimostrerebbe una dimestichezza con questo genere di operazioni. E dall’esame autoptico è anche emerso che nel tronco della donna è stata inserita un filo di ferro, usato come una sorta di manico per trasportare i resti. Forse a piedi. Particolari macabri, sui quali gli investigatori della Squadra mobile e della Scientifica, d’intesa con il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Francesco Caporale, lavorano per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Le ipotesi vanno sempre dal delitto rituale, al regolamento di conti nel mondo della prostituzione, fino al gesto di un folle. In queste ore vengono vagliate le denunce di scomparsa presentate negli ultimi giorni e interrogati gli abitanti dei dintorni, mentre per tutta la giornata di ieri la polizia ha svolto una battuta – anche con agenti a cavallo e con unità cinofile – nella zona di via Ardeatina e del Divino Amore alla ricerca delle parti mancanti. Non si esclude che testa e gambe siano state fatte sparire perché tatuate, un fatto che avrebbe potuto portare più facilmente all’identificazione del cadavere. Ma fra i tanti interrogativi ne resta uno in particolare: perché abbandonare i resti in quel modo e non far sparire tutto? ] È caccia al «macellaio di via Ardeatina»
Prime risposte dall’autopsia sui resti della sconosciuta trovata in un campo. La donna uccisa a coltellate prima delle mutilazioni. Il corpo forse trasportato a piedi
Il giallo
È caccia al «macellaio di via Ardeatina»
Prime risposte dall’autopsia sui resti della sconosciuta trovata in un campo. La donna uccisa a coltellate prima delle mutilazioni. Il corpo forse trasportato a piedi
Il ritrovamento del corpo (Proto)
Il ritrovamento del corpo (Proto)
ROMA – Ormai lo chiamano «il macellaio di via Ardeatina». Non ha ancora un nome chi ha fatto scempio del corpo della donna, abbandonando poi i poveri resti in un campo di via Porta Medaglia. Come non c’è l’ha la vittima. L’esame delle impronte digitali ha già dato esito negativo: la sconosciuta non è stata mai identificata dalle forze dell’ordine. E ora, se davvero dovesse trattarsi di una prostituta – il luogo del ritrovamento è frequentato soprattutto di giorno da «lucciole» e viados – l’ipotesi è che possa trattarsi di una giovane giunta da poco a Roma, oppure di una persona che non c’entra nulla con quell’ambiente. Complicazioni in più, comunque, per un rebus complicato da risolvere.
Ieri dall’autopsia, che proseguirà anche oggi vista la complessità della situazione, è emerso che la donna è stata colpita a coltellate. Almeno un fendente alla schiena: forse era già morta quando il corpo è stato mutilato delle gambe e della testa e gli sono stati asportati gli organi interni. Nella giacca di pelle che la vittima indossava sopra un maglione grigio, gli investigatori della polizia hanno recuperato un accendino: con l’anello a fascetta – un articolo da bancarella ritrovato martedì – è uno dei pochi indizi disponibili per arrivare all’identificazione della donna, uccisa non prima di una settimana fa.
Sulle mani c’erano macchie di sangue. La poveretta ha lottato con l’assassino? I prelievi di Dna potrebbero fornire qualche risposta, come le analisi degli abiti. Quello che tuttavia sembra certo è che il «macellaio» ha fatto un lavoro di precisione: le mutilazioni sarebbero state compiute forse con una sega elettrica, mentre la tecnica usata per asportare cuore, polmoni e viscere dimostrerebbe una dimestichezza con questo genere di operazioni. E dall’esame autoptico è anche emerso che nel tronco della donna è stata inserita un filo di ferro, usato come una sorta di manico per trasportare i resti. Forse a piedi. Particolari macabri, sui quali gli investigatori della Squadra mobile e della Scientifica, d’intesa con il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Francesco Caporale, lavorano per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Le ipotesi vanno sempre dal delitto rituale, al regolamento di conti nel mondo della prostituzione, fino al gesto di un folle. In queste ore vengono vagliate le denunce di scomparsa presentate negli ultimi giorni e interrogati gli abitanti dei dintorni, mentre per tutta la giornata di ieri la polizia ha svolto una battuta – anche con agenti a cavallo e con unità cinofile – nella zona di via Ardeatina e del Divino Amore alla ricerca delle parti mancanti. Non si esclude che testa e gambe siano state fatte sparire perché tatuate, un fatto che avrebbe potuto portare più facilmente all’identificazione del cadavere. Ma fra i tanti interrogativi ne resta uno in particolare: perché abbandonare i resti in quel modo e non far sparire tutto?
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_marzo_10/omicidio-ardeatina-indagini-frignani-190192229805.shtml
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Donna uccisa a Roma, asportati gli organi
La polizia: lavoro eseguito da un killer “professionista”
foto LaPresse
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Le foto
16:57 – E’ stato un “lavoro” eseguito probabilmente da un professionista, che ha asportato con cura quasi tutti gli organi interni del cadavere, compreso il cuore. E’ quanto si apprende da fonti investigative in merito al cadavere di una donna trovato, senza testa né gambe, in un campo a Roma. In queste ore la polizia, con l’ausilio degli agenti dei reparti a cavallo e con un elicottero, sta perlustrando la zona alla ricerca di altri resti.
E’ stata dunque esclusa l’ipotesi che gli organi possano essere stati mangiati dagli animali. L’assassino ha dunque mutilato la vittima con precisione chirurgica riducendo il suo corpo a un tronco senza gambe né testa.
Poi per trasportare il cadavere, il killer ha agganciato un cavo di ferro a un’estremità del tronco e l’ha caricato su un’auto come una valigia per poi abbandonarlo nel prato dove è stato ritrovato. Questa ricostruzione è quanto emerge dall’esame esterno del cadavere dell’Ardeatina.
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/1002605/donna-uccisa-a-roma-asportati-gli-organi.shtml
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L’autopsia: prima la coltellata mortale
poi le mutilazioni con la motosega
Uccisa con un’unica coltellata alla schiena. La vittima ritrovata in un campo alla periferia di Roma sventrata e senza gambe né testa è una donna dalla pelle bianca. Le sue impronte digitali non eistono negli archivi delle forze dell’ordine. Gli unici oggetti ritrovati: un anello d’acciaio al dito e un accendino nella tasca del giubbotto
L’autopsia: prima la coltellata mortale poi le mutilazioni con la motosega Le indagini sul luogo del ritrovamento del cadavere, in via di Porta Medaglia
Prima una coltellata alla schiena, poi la mutilazione, con una motosega. Probabilmente è stata uccisa così la donna, sventrata, senza testa e senza gambe, trovata ieri in un campo alla periferia della Capitale nei pressi della via Ardeatina, a un paio di metri dal ciglio della strada. Lo ha stabilito l’autopsia.
Il cadavere non è stato ancora identificato. Le impronte digitali non corrispondono a nessuna di quelle archiviate dalle forze dell’ordine e ciò fa pensare che si tratti di un delitto che non ha nulla a che vedere con il mondo della prostituzione o con quello dei regolamenti di conti. L’unica cosa certa è che la donna ha la pelle bianca. Gli unici oggetti che sono stati trovati sul cadavere sono un anello d’acciaio al dito della mano destra e un accendino nella tasca del giubbotto nero che la donna indossava.
L’assassino ha mutilato la vittima riducendola ad un tronco senza gambe e testa, per poi trasportare il cadavere agganciato con un cavo di ferro a un’estremità del tronco fino al luogo del ritrovamento.
La tipologia delle mutilazioni lascia il campo aperto a tutte le ipotesi, compresa quella del satanismo. Il pubblico ministero Francesco Caporale ha disposto una serie di accertamenti, e tra questi un sopralluogo più approfondito della zona in cui è stato trovato il cadavere, ma il passo principale per l’indirizzamento delle indagini è quello dell’identificazione del cadavere.
Intanto, è ancora in corso una vasta battuta della polizia, anche con reparti a cavallo, e una ricognizione aerea nella zona per trovare eventuali altre parti del corpo. Le indagini sono condotte dagli uomini della squadra mobile di Roma diretti da Vittorio Rizzi.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/09/news/autopsia-13384027/