#33 – Uomo, ha ucciso moglie e figlio di 4 anni

Uccide moglie e figlio
poi si toglie la vita
La donna e il bimbo di quattro anni colpiti a morte con un oggetto contundente. E’ accaduto ad Acquapendente

ACQUAPENDENTE (VITERBO) – Un uomo di circa 40 anni ha ucciso con un oggetto contundente la moglie e il figlio di quattro anni. Poi si è tolto la vita. E’ successo stamani intorno alle 7.40 ad Acquapendente, in provincia di Viterbo. Sono in corso accertamenti dei Carabinieri della compagnia di Montefiascone.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/10/news/spara_a_moglie_e_figlio_nel_viterbese_un_morto-13414053/?ref=HREC1-2

Uccide moglie e figlio
poi si toglie la vita
La donna e il bimbo di quattro anni colpiti a morte con un oggetto contundente. E’ accaduto a La Sbarra, alla periferia di Acquapendente. L’uomo, 40 anni e titolare di un bar, si è tagliato le vene. A scoprire i corpi senza vita è stato il cognato. I vicini di casa hanno sentito le urla e dato l’allarme. Gli amici: “Era una coppia unita”

ACQUAPENDENTE (VITERBO) – Un uomo di circa 40 anni ha ucciso con un oggetto contundente la moglie e il figlio di quattro anni. Poi si è tolto la vita tagliandosi le vene. E’ successo stamani intorno alle 7.40 ad Acquapendente, in provincia di Viterbo. Sono in corso accertamenti dei Carabinieri della compagnia di Montefiascone.

La tragedia è avvenuta in un appartamento in località La Sbarra alla periferia di Acquapendente. L’uomo era titolare di un bar pizzeria. L’allarme è stato dato da alcuni vicini di casa che hanno udito le urla dalla casa

Sembra che oltre all’oggetto contundente, il 40enne abbia usato anche un arma da taglio per uccidere moglie e figlio, e non un fucile come si era appreso in un primo momento. Poi si è suicidato tagliandosi le vene. A scoprire la tragedia è stato un cognato dell’uomo che si è recato a casa per chiamarlo perché ancora non si era presentato al bar-pizzeria di cui era titolare insieme al padre e dove lavorava anche la moglie.

Il cognato ha così chiamato prima al telefono e poi ha suonato a lungo al citofono. Non ricevendo risposta ha sfondato una finestra, è entrato e ha trovato i corpi distesi sul pavimento e insanguinati. L’uomo si è messo ad urlare, tanto che alcuni vicini di casa, spaventati, hanno chiamato il 112. Nell’appartamento sono in corso rilievi da parte dei carabinieri della polizia scientifica. Sul posto sono giunti anche il sindaco di Acquapendente, Alberto Bambini, e numerosi amici di famiglia.

Una famiglia unita che non avrebbe avuto alcun problema economico. E’ quanto raccontano i molti amici di Imo Seri, l’uomo che ha ucciso moglie e figlio e si è poi ammazzato. “Il bar-pizzeria di cui erano titolari – racconta uno di loro – andava bene. Tanto che la mattina, con il passaggio degli alunni delle vicine scuole elementari, il padre di lui li aiutava a servire”. In effetti, la coppia, oltre a possedere la casa in cui abitava in una zona residenziale, stava costruendo un’altra villetta.

E su eventuali problemi nella coppia, sia gli amici che i vicini di casa affermano di non aver mai avuto sentore di nulla. “A noi – dice una signora che abita a poca distanza – è sempre sembrata una coppia unita. Erano due lavoratori e non li abbiamo mai sentiti litigare”.

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La moglie scopre il tradimento,
uccide lei e il figlioletto e si suicida
L’uomo, 40 anni, era il titolare di un bar pizzeria. A scoprire la tragedia il cognato che era passato a cercarlo

VITERBO – Un uomo di circa 40 anni, Imo Seri, ha ucciso la moglie Tamara Sperandini e il figlio di quattro anni, Francesco. Poi si è suicidato tagliandosi le vene. La tragedia è avvenuta in un appartamento in località La Sbarra alla periferia di Acquapendente, in provincia di Viterbo. L’uomo era titolare di un bar pizzeria. A scoprire la tragedia è stato un cognato dell’uomo che si è recato a casa per chiamarlo in quanto non si era ancora presentato al bar-pizzeria di cui era titolare insieme al padre e nella quale lavorava anche la moglie. Il congiunto ha chiamato prima al telefono e poi ha suonato a lungo al citofono. Non ricevendo risposta ha sfondato una finestra, è entrato e ha trovato i corpi distesi sul pavimento e insanguinati. L’uomo si è messo ad urlare, tanto che alcuni vicini di casa, spaventati, hanno chiamato il 112. Si sarebbe trattato di un raptus dopo che la moglie -a vendo scoperto il tradimento del marito – aveva minacciato di lasciarlo e di non fargli più vedere il figlioletto.

IL DELITTO – Imo Seri ha ucciso la moglie Tamara e il figli Francesco mentre erano ancora a letto colpendoli numerose volte con una piccozza. Poi ha afferrato un coltello, si è tagliato le vene e si è sdraiato accanto ai loro cadaveri e si è inferto il colpo di grazia, tagliandosi la gola. È questa la prima sommaria ricostruzione della tragedia familiare compiuta dalle forze dell’ordine. Imo Seri non ha lasciato alcuno scritto per spiegare le ragioni del gesto. I corpi sono stati trasportati nell’obitorio del paese, dove entro le prossime 48 ore saranno eseguite le autopsie disposte dal Pm Renzo Petroselli, titolare dell’inchiesta. Mentre erano in corso i rilievi dei carabinieri e della polizia, ha compiuto un sopralluogo nel luogo della strage anche il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti. La villetta della famiglia Seri-Sperandini è stata posta sotto sequestro. Gli investigatori hanno acquisito anche della documentazione che potrebbe essere utile alle indagini, soprattutto per individuare il movente del duplice omicidio-suicidio. Sul posto si sono recati anche il sindaco di Acquapendente, Alberto Bambini, e numerosi amici di famiglia.

LE IPOTESI – Una relazione extraconiugale del marito: potrebbe essere questo, secondo quanto si è appreso, il movente della strage familiare ad Acquapedente. Tamara Sperandini, 37 anni, avrebbe scoperto che il marito, Imo Seri, 40 anni, la tradiva con una sua parente, lo avrebbe affrontato e minacciato di lasciarlo e di non fargli più vedere il figlio Francesco di 4 anni e mezzo, se non avesse subito interrotto la relazione. La storia tra i due sarebbe però continuata e addirittura intensificata, tanto che le discussioni tra moglie e marito erano fatte sempre più frequenti. Secondo gli investigatori la coppia potrebbe aver avuto l’ennesima lite ieri sera o, addirittura, questa mattina. L’uomo, preso da raptus, ha colpito selvaggiamente la moglie e il figlioletto che erano ancora a letto. Poi, con un coltello, si è suicidato.

LA MADRE DELLA DONNA – «Mi hanno portato via Francesco. Perché è avvenuta questa tragedia?». Urlando queste parole, la madre di Tamara Sperandini, è entrata nella villetta di Acquapendente in cui è avvenuta la strage. «Ho visto Francesco domenica scorsa – ha detto tra i singhiozzi la donna, titolare di un negozio a Bolsena – mi ha raccontato quello che avrebbe fatto per Carnevale. Ora sta in Paradiso ma io non lo vedrò più. Perchè?». Tamara e Imo, come hanno raccontato alcuni amici, stavano insieme da circa 20 anni, da quando erano studenti. Lei era originaria di San Lorenzo Nuovo, un paese distante pochi chilometri da Acquapendente, dove era nato e viveva il marito. Li hanno visto l’ultima volta insieme l’altro ieri pomeriggio, quando hanno accompagnato il figlio Francesco ad assistere alla sfilata delle maschere di Carnevale. Sgomenti anche gli amici della coppia. «Il bar-pizzeria di cui erano titolari – racconta uno di loro – andava bene. Tanto che la mattina, con il passaggio degli alunni delle vicine scuole elementari, il padre di lui li aiutava a servire. In effetti, la coppia, oltre a possedere la casa in cui abitava in una zona residenziale, stava costruendo un’altra villetta. In merito ad eventuali dissidi nella coppia sia gli amici che i vicini di casa affermano di non aver mai avuto sentore di nulla. «A noi – dice una signora che abita a poca distanza – è sempre sembrata una coppia unita. Erano due lavoratori e non li abbiamo mai sentiti litigare».

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_marzo_10/uomo-spara-moglie-figlio-morto-190192337723.shtml

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