Italiano, spara all’ex moglie e si suicida. Lei è gravissima!

Si aggravano condizioni donna che ex marito ha tentato uccidere

Roma, 7 mag. (TMNews) – Si aggravano le condizioni di Sandra Tonco, 49 anni, la donna ricoverata in prognosi riservata alle Molinette di Torino dopo che il suo ex marito le ha sparato. Il quadro clinico, che inizialmente sembrava non grave, è peggiorato: il proiettile, che ha colpito l’ascella sinistra, ha poi perforato il polmone. L’ex marito, invece, Silvano Combetto, impresario edile di 49 anni, che dopo avere tentato di uccidere la ex davanti al convivente di lei a Chianocco, in frazione Pavaglione, si è sparato alla testa, è deceduto stamattina.

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Torino: spara alla ex moglie e si uccide
Cronaca

T

orino, 7 mag. (Adnkronos) – Silvano Combetto, 48 anni, ha atteso la ex moglie davanti a una bocciofila di Chianocco, nel torinese, e le ha sparato al petto, all’altezza dell’ascella sinistra. Poi ha rivolto la pistola verso di se’ e si e’ sparato alla testa.

La donna e’ stata trasportata all’ospedale Molinette di Torino e non e’ in pericolo di vita. Mentre l’uomo e’ morto poco dopo l’arrivo in ospedale.

La pistola, una Beretta modello 34, non e’ del Combetto e i Carabinieri, arrivati sul posto, ne stanno accertando la provenienza. La coppia era separata da qualche tempo. Ad assistere al fatto c’era l’attuale convivente della donna.

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Spara alla ex e si uccide, la strage continua
di Simona Lorenzetti

TorinoDolore che diventa rabbia. Rabbia che diventa follia omicida. Gelosie, relazioni affettive turbate, compromesse, spesso schiacciate dal peso della vita quotidiana e dalla delusione delle sconfitte.
È in questo contesto che si inseriscono i cosiddetti delitti in famiglia. Gli omicidi tra le mura domestiche sono in aumento e l’Italia, abituata ai primati, registra anche quello negativo di essere il paese europeo dove si consuma il maggior numero di omicidi in famiglia. La statistica è impietosa, la media dice che se ne commette uno ogni due giorni e nei casi di separazione e divorzi l’assegnazione della casa e l’affidamento dei figli sono spesso le cause scatenanti di litigi, spesso feroci.
Litigi violenti caratterizzavano anche la vita da separati di Silvano Combetto, 48 anni, imprenditore edile, e di Sandra Tonco, sua coetanea. Ieri mattina lui ha tentato di ucciderla a colpi di pistola e poi ha rivolto l’arma verso di sé e si è sparato alla testa. È successo a Pavagliano, piccola frazione di un altrettanto piccolo paese della Val Susa, Chianocco. Lui l’ha aspettata di fronte alla bocciofila e l’ha vista arrivare insieme al suo nuovo compagno. Ha raggiunto la ex a passo svelto, l’ha chiamata per nome costringendola così a girarsi, a guardarlo ancora una volta in faccia. L’ultima volta. Ha sollevato il braccio e dalla pistola che teneva in pugno ha esploso tre colpi in rapida successione. Due proiettili hanno raggiunto la donna lambendole appena la pelle. Solo il terzo è andato a segno, colpendola al torace. Quando l’ha vista accasciarsi a terra, convinto che anche per lei sarebbero stati gli ultimi attimi di vita, ha rivolto l’arma contro se stesso e si è sparato alla testa.
Tutto è avvenuto in pochi istanti, sotto gli occhi attoniti del nuovo compagno della donna che ha chiamato i soccorsi. Ricoverata in prognosi riservata lei però dovrebbe cavarsela.
Per Combetto non c’è stato invece nulla da fare: è morto, nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarlo. Sandra Tonco, invece, respirava ancora. È stata caricata a bordo dell’elisoccorso e portata d’urgenza all’ospedale Molinette: le sue condizioni sono gravi, ha un polmone perforato. Un delitto premeditato. Un atto estremo che dimostra, a dispetto di quel che normalmente si crede, che non siamo di fronte a gesti estemporanei, dettati da un impulso immediato e incontrollato. Ma frutto, il più delle volte, di una lenta, disperata, elaborazione.
L’ex marito, in questo caso, si è procurato un’arma e l’ha usata quando ha pensato che fosse arrivato il momento giusto, quando ha elaborato che quella sarebbe stata la fine adeguata al naufragio della propria relazione affettiva.
Silvano e Sandra erano separati dal novembre del 2009 e i loro due figli, ormai maggiorenni, si stanno costruendo una propria vita. Litigavano spesso e ferocemente Silvano e Sandra e a Chianocco, dove tutti conoscono tutti, lo sapevano: tante volte li avevano sentiti gridare. Tante volte qualcuno era stato sul punto di chiamare i carabinieri. Adesso la loro storia entra a fare parte della statistica. Di quei numeri che vogliono la donna vittima nel 70 per cento dei casi. Statistiche che annoverano altri delitti recenti. L’ultimo meno di 24 ore prima a Prato, in casa di Giuseppe Milazzo, 38 anni, e Desirèe Zumia, 34 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo al termine di una violento litigio avrebbe afferrato un coltello da cucina per poi andare al piano di sopra e pugnalare a morte la moglie in camera da letto. Prima di togliersi la vita ha chiamato il 118 e quando i sanitari sono arrivati hanno trovato la loro bimba di 4 anni, lei, almeno lei, ancora viva.

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