«Violentava le figlie»: padre in carcere e moglie indagata
Non avrebbe denunciato ciò che accadeva in famiglia La procura ha prodotto nuovi documenti d’accusa
UDINE. È comparso ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pordenone Piera Binotto il padre di famiglia (di mezza età, residente nel Pordenonese, di cui omettiamo generalità e residenza precisa per non rendere identificabile la famiglia e i minori) accusato di violenza sessuale nei confronti delle figlie e maltrattamenti in famiglia, ipotesi d’accusa, quest’ultima, per la quale è indagata anche la moglie per non avere impedito che tali presunti fatti avvenissero. L’uomo, presente in aula, è difeso dall’avvocato Igor Visentin del foro di Venezia, la moglie (che è anche parte offesa), assente, dall’avvocato Paola Chiandotto; l’avvocato Luca Colombaro assiste le vittime, ovvero le figlie. L’udienza è stata rinviata alla prossima settimana in quanto il pubblico ministero Monica Carraturo ha depositato ulteriori atti d’indagine successivi alla richiesta di rito abbreviato avanzata dalla difesa.
Una vicenda che presenta ancora dei lati oscuri, per la quale il padre di famiglia da oltre un mese è in carcere sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alberto Rossi, provvedimento successivamente confermato anche dal Riesame. Prove schiaccianti, sostiene la procura, tanto che ha chiesto il processo con rito immediato. L’uomo viene accusato di rapporti incestuosi con la figlia maggiore, la quale, davanti alle minacce del padre di rivolgere le sue innaturali attenzioni anche nei confronti di altre sorelle, sarebbe stata costretta a “sacrificarsi” per proteggerle.
L’uomo avrebbe rivolto le sue attenzioni anche a un’altra figlia, la quale, rifiutandosi fermamente di soggiacere, come tutta risposta sarebbe stata riempita di botte. Un’altra ancora sarebbe stata “solo” palpeggiata, così come in passato sarebbe toccato alle sorelle maggiori. In questo contesto, la madre non avrebbe avuto la forza di denunciare. Le angherie sarebbero proseguite per diverso tempo e sarebbero emerse nell’ambito di un altro procedimento al tribunale dei minori di Trieste che, appresi i fatti, aveva inviato gli atti alla procura della Repubblica di Pordenone. Il pm aveva a suo tempo sentito i figli dell’uomo, che avrebbero confermato che accuse rivolte al padre.
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