CASSAZIONE: STALKER, CUSTODIA CAUTELARE NEGLI OPG
Nei casi più gravi di stalking, per il molestatore può essere disposta la custodia cautelare negli ospedali psichiatrici giudiziari.
Una limitazione della libertà personale, che, però, in alcuni casi può essere considerata necessaria per tutelare l’incolumità della vittima.
La Corte di Cassazione nella sentenza n.30573/2011 ha confermato questa misura preventiva nei confronti di uno stalker di Mantova di 54 anni che perseguitava una signora, minacciando di morte lei e i suoi cari con telefonate continue e ossessive e appostamenti davanti al posto di lavoro. Un numero insopportabile di molestie, frutto di una mente disturbata, che ha fatto decidere al Giudice delle indagini preliminari la custodia dell’uomo nell’ospedale psichiatrico, in via cautelare. Nonostante lo stalker si fosse limitato alle minacce,senza passare a delle vere proprie lesioni, il suo stato di libertà poteva essere molto rischioso. Dagli accertamente clinici risultava che l’uomo soffrisse di un disturbo affettivo che gli provocava una situazione di squilibrio psicologico. Un disagio psichico che si traduceva in una personalità incontenibile e refrattaria al rispetto della dignità altrui, e dunque in grado di mettere a repentaglio l’incolumità psicofisica delle altre persone.
Inoltre anche i danni provocati alla vittima, costretta a cambiare le proprie abitudini quotidiane e vivere in un continuo stato di ansia e timore per la propria sicurezza, hanno contribuito a far decidere al giudice la reclusione.
I Supremi Giudici hanno considerato il ricovero coatto nel manicomio giudiziario l’unico modo per frenare gli istinti minacciosi dello stalker.
Per una persona molto aggressiva, hanno precisato gli ermellini, non può essere applicata una misura cautelare diversa e più attenuata, come richiesto dal difensore dell’uomo, in quanto il rischio è che il molestatore perseveri nei soprusi a danno di terzi.
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