Ragazza denuncia di aver subito uno stupro

INQUIRENTI AL LAVORO PER RICOSTRUIRE UN FINE SETTIMANA TRA BRESCIA E MILANO
Botte e violenza: orrore per una 20enne
La ragazza è all’ospedale: lo stupro sarebbe stato consumato
a Milano nell’abitazione del conoscente della vittima

Completamente nuda e con un occhio tumefatto. E il ricordo

frammentato di una serata di eccessi, ma la certezza di essere stata vittima di uno stupro, di essere stata picchiata e costretta a avere un rapporto sessuale. Una violenza subita da una, ma non è escluso anche da più persone.

Così si è ritrovata domenica mattina una ragazza bresciana che ha accettato l’invito di un conoscente per una serata di musica e ballo – e forse anche sballo – in una nota discoteca milanese. La serata ha avuto un epilogo violento e la ragazza ha chiesto aiuto ai carabinieri denunciano di essere stata vittima di una violenza sessuale. Il racconto della ragazza è piuttosto confuso, gli inquirenti milanesi cercheranno di far luce sulla vicenda per accertare eventuali responsabilità. Per ora la ragazza resta ricoverata all’ospedale Civile di Brescia per cercare di curare le ferite del corpo e, soprattutto, nei sentimenti: aveva l’importante tumefazione all’occhio e dolori sparsi in tutto il corpo. I medici avrebbero accertato un rapporto sessuale violento.
Cercando di soffocare le lacrime e reprimendo l’inevitabile disagio la giovane donna ha suonato nei giorni scorsi ai carabinieri di Brescia. Ricostruire la serata e la notte tra sabato e domenica non è stato semplice. Il racconto è partito da Brescia per snodarsi fino a Milano, a un locale di tendenza. Il viaggio in auto con il conoscente, non un amico, ma una persona incontrata in un paio d’occasioni.

L’invito accolto nella convinzione di trovarsi in compagnia di un galantuomo, di una persona di cui fidarsi. L’arrivo in discoteca e l’incontro con un gruppo di amici del conoscente. «Parecchi uomini, tutti piuttosto alterati». La ragazza ammette di avere bevuto. Molto. E di aver anche visto il conoscente e gli amici sniffare cocaina. Poi, complice sicuramente l’alcol, il ricordo della serata si affievolisce. Resta nitido il ricordo del risveglio, il dolore e il ribrezzo. E la convinzione di aver detto di no. Nitida, nella mente della ventenne, anche la spiegazione dei dolori: «Sei caduta dalla scala». Ma la ragazza è certa di non essere caduta. È convinta che il conoscente l’abbia violentata. E forse alla serata di orrore hanno partecipato anche gli amici. Un sabato notte che i carabinieri e gli inquirenti devono ancora decifrare.

http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_febbraio_18/20120218BRE06_13-1903337096163.shtml

Questa voce è stata pubblicata in Stupro, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.