MA L’AVVOCATO SOSTIENE CHE LEI ERA CONSENZIENTE
Stupro a L’Aquila: il militare ha usato la tecnica del “fisting”
L’AQUILA – SI è celebrata oggi l’udienza di convalida per Francesco Tuccia, il militare di 21 anni arrestato con le accuse di stupro e di tentato omicidio contro una studentessa all’esterno di una discoteca a L’Aquila. Al termine dell’udienza, il Gip si è riservato la decisione se confermare la custodia cautelare in carcere oppure concedere gli arresti domiciliari, come richiesto dalla Difesa.
All’uscita dal Tribunale, l’avvocato Alberico Villani, difensore di Tuccia, si è intrattenuto con i cronisti. Qui ha affermato che il proprio assistito è innocente in quanto c’è stato un rapporto consensuale, ma lei era consenziente. E ha aggiunto che non c’è stato rapporto sessuale completo nè è stato utilizzato un attrezzo esterno, in quanto il proprio assistito “ha usato solamente una mano”. Se la cosa venisse confermata, spiegherebbe lo stato di gravità delle ferite che sono state riportate dalla donna, che tuttora – a distanza di oltre due settimane dai fatti – è ricoverata in ospedale. Non ci vuole un esperto per capire che la mano è molto più larga di un pene; e quindi le lacerazioni nella zona genitale sono molto più gravi. L’accusa di tentato omicidio è inbvece motivata dal fatto che la ragazza è stata abbandonata sanguinante nella neve, dove ha rischiato di morire congelata.
Ora Tuccia è in carcere con Salvatore Parolisi, accusato dell’omicidio della propria compagna. Questo perchè entrambi hanno commesso reati che li porrebbero a rischio, rispetto al “codice delle carceri”, che prevede punizioni e violenze contro chi ha commesso reati di violenza contro le donne.
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/stupro-a-laquila-il-militare-ha-usato-la-tecnica-del-fisting/103150_cronaca_2_1.html
—
Stupro di Pizzoli, VIllani in Tv. Famiglia della vittima si indigna.
La triste vicenda del cosiddetto stupro di Pizzoli, di cui nella notte tra l’11 e il 12 febbraio è rimasta vittima una giovane studentessa di Tivoli, barbaramente violentata all’esterno di una discoteca e abbandonata per strada in fin di vita nella neve, entra nel calderone mediatico dei programmi di inchiesta e intrattenimento pomeridiani e serali.
Ieri durante la trasmissione Mediaset Domenica Cinque a dire la loro sullo stupro di Pizzoli c’era, insieme a Daniela Santanchè e Emanuela Falcetti, l’avvocato Alberico Villani difensore di Francesco Tuccia il militare 21enne di Montefredane sui cui indumenti è stato ritrovato il sangue della giovane. Una puntata “concitata” con le due ospiti che si sono scagliate contro la tesi difensiva di Villani, e cioè che la ragazza era consenziente, che non è passata inosservata ai genitori della vittima. “Profondamente rattristata” si dicono infatti la madre e il padre della studentessa soprattutto per il fatto che il difensore del giovane militare irpino abbia fatto, nel corso della trasmissione televisiva, il nome della giovane. Anche il legale della vittima, Enrico Maria Gallinaro parla di “uscita inopportuna. Il collega, sicuramente in buona fede, non si è reso conto che, soprattutto in ragione del reato per il quale la mia assistita è persona offesa, andava sicuramente evitato qualunque riferimento che può portare alla sua individuazione”. Pressione mediatica nonostante la gravità dei fatti che rischia inevitabilmente di colpire ancora di più la ragazza che, dimessa dall’ospedale de l’Aquila dove era ricoverata per le gravi lesioni interne riportate, ora dovrà continuare le cure in un luogo noto solo ai suoi familiari per poi provare a ritornare ad una vita normale e lasciarsi alle spalle lo shock subito. “La famiglia – prosegue Gallinaro – è rattristata anche per il fatto che il mio collega continua a ripetere di un rapporto amoroso e consenziente. Il termine “amoroso” implica la presenza di un sentimento, quindi questo richiamo è fuori luogo, inappropriato e offensivo alla luce dell’accusa che viene rivolta al suo assistito e anche delle gravissime lesioni riportate dalla ragazza”. Scetticismo anche sulle scuse arrivate dalla famiglia Tuccia: “ciò – conclude l’avvocato della vittima – sarebbe dovuto avvenire senza l’accompagnamento di affermazioni che tendono a sminuire la responsabilità del giovane militare. Questo fa capire che le scuse non sono sincere.” Tesi difensiva che fa “indignare” anche il popolo di facebook. Sul popolare network, oltre i tanti messaggi di vicinanza e solidarietà alla ragazza e di sgomento nei confronti di tali reati, qualcuno lancia un “evento” dal titolo Basta una sola mano a rovinarti la vita. Una campagna di sensibilizzazione. “Per partecipare – si legge nella presentazione dell’evento – mettete sulla vostra foto del profilo l’immagine dell’evento per almeno una settimana, per attirare l’attenzione sui meccanismi di giustificazione e banalizzazione dello stupro in atto nella nostra società. Per questo ci indigniamo apertamente contro le dichiarazioni dell’avvocato di Francesco Tuccia, accusato di stupro e tentato omicidio nei confronti di una studentessa a L’Aquila, il quale ha dichiarato che il proprio assistito “ha usato solamente una mano”. Questi propositi non sono assolutamente accettabili in una società che si vuole moderna o civile. Noi vogliamo ricordare che uno stupro risponde a meccanismi diversi da un rapporto sessuale consensuale, che lo scopo di tale atto è prevaricare, imporre e annientare la libera disposizione dei corpi. Le sue dinamiche non cambiano, non si giustificano, a seconda degli oggetti, delle mani o dei peni che sono utilizzati per violentare o ferire”.
http://www.ilciriaco.it/cronaca/news/?news=16340
—
Stupro L’Aquila, nome vittima fatto in tv. Difesa: “Inopportuno”
LUNEDÌ 05 MARZO 2012 10:22
Si dice “profondamente rattristata” la famiglia della studentessa laziale vittima di una violenza sessuale il 12 febbraio scorso, all’esterno di una discoteca dell’aquilano, per il fatto che il difensore del giovane militare irpino arrestato nell’ambito dell’inchiesta, Francesco Tuccia, abbia fatto il nome della giovane nel corso di una trasmissione televisiva. Lo riferisce il legale della ragazza, Enrico Maria Gallinaro.
“Il mio collega non ha assolutamente considerato che non era opportuno, anzi era totalmente da evitare, come fatto finora dai mass media, pronunciare il nome della ragazza pubblicamente – ha spiegato Gallinaro -. Il collega, sicuramente in buona fede, non si è reso conto che soprattutto in ragione del reato per il quale la mia assistita è persona offesa, andava sicuramente evitato qualunque riferimento che può portare alla sua individuazione”. Ma i motivi di scontro tra le parti non si esauriscono qui: “La famiglia – prosegue Gallinaro – è rattristata anche per il fatto che il mio collega continua a ripetere di un rapporto amoroso consenziente. Il termine ‘amoroso’ implica la presenza di un sentimento, quindi questo richiamo è fuori luogo, inappropriato e offensivo alla luce dell’accusa che viene rivolta al suo assistito e anche delle gravissime lesioni riportate dalla ragazza”. Inoltre, Gallinaro critica “modalità e contenuto” delle scuse che nei giorni scorsi la famiglia Tuccia ha fatto attraverso il legale del figlio – accusato di tentato omicidio e violenza sessuale aggravata – alla giovane studentessa ed ai suoi familiari.
“Molto probabilmente anche le scuse dell’avvocato per conto della famiglia sono state innescate dalla mia denuncia (‘a venti giorni non ho ricevuto scuse e questo non è bellò), fatta in tv. Guarda caso proprio il giorno dopo l’avvocato ha presentato le scuse. Non le abbiamo chieste e non ne abbiamo bisogno, abbiamo solo evidenziato che non erano state fatte. E, comunque, ciò sarebbe dovuto avvenire senza l’accompagnamento di affermazioni che tendono a sminuire le responsabilità del giovane militare. Questo fa capire – ha concluso Gallinaro – che le scuse non sono sincere”.
http://www.irpiniaoggi.it/index.php/cronaca-in-irpinia/2-cronaca/82918-stupro-laquila-nome-vittima-fatt-in-tv-difesa-qinopportunoq.html
—
La famiglia Tuccia si scusa con i genitori della ragazza
STUPRO DELL’AQUILA, L’AVVOCATO VILLANI OSPITE A “DOMENICA CINQUE”
Avellino- Stupro dell’Aquila. Arrivano le scuse, ma non certo le ammissioni di responsabilità da parte di Francesco Tuccia, indgato di violenza caranale e tentato omicidio, e dei suoi genitori. «La famiglia Tuccia – ha riferito l’avvocato difensore, Alberico Villani – il ragazzo in primis, formula le scuse alla famiglia della giovane studentessa per quanto avvenuto in discoteca, anche a causa della particolare alterazione alcolica nella quale versava la ragazza e in parte il ragazzo». Delle scuse – a ben vedere – che in realtà forniscono una notizia che dovrebbe avvalorare le tesi difensive: la ragaza era particolarmente ubriaca.
Villani – che è stato ospite a Domenica Cinque – ha poi aggiunto che «la famiglia Tuccia non aveva ancora chiesto scusa direttamente solo perchè sconvolta dalla detenzione del figlio, ora ci sarà l’occasione di farlo anche direttamente. Il giovane non voleva assolutamente far del male alla ragazza. Si è trattato di una vicenda che non doveva degenerare, eppure è accaduto». Francesco Tuccia è stato ascoltato la scorsa settimana dal giudice per le indagini preliminari. Al magistrato il ragazzo ha raccontato che la ragazza era consenziente e che non ha utilizzato nessun oggetto per penetrarla ». Il Riesame fisserà nei prossimi giorni l’udienza per discutere la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere per Tuccia. Il ragazzo di Montefredane è recluso in una cella del penitenziario di Teramo.
http://www.ottopagine.net/common/interna.aspx?id=24600