Ancora a proposito del femminicidio n. #82. QUI la precedente rassegna stampa.
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Donna uccisa, ora il marito accusa la sua amante. Lei aveva detto: «È stato lui»
Interrogati dai magistrati, Salvatore Savalli e la donna che viveva con sua moglie e i suoi figli, si accusano a vicenda dell’omicidio: ora anche lei è indagata
TRAPANI – Si sta trasformando in una guerra tra il marito della vittima, Salvatore Savalli, e la sua amante, l’inchiesta sull’orrendo delitto di Maria Anastasi, la donna di 39 anni uccisa, e poi bruciata, nelle campagne del Trapanese. Tre giorni fa Giovanna Purpura, l’amante dell’uomo fermato per omicidio nelle ore successive al ritrovamento del corpo della moglie, crollando dopo 20 ore di interrogatorio avrebbe ammesso di essere stata testimone del brutale omicidio. «Sì ho assistito al delitto», ha detto. Ma adesso Savalli, ultimo colpo di scena, punta il dito proprio contro di lei, accusandola dell’omicidio.
IL RACCONTO DELL’AMANTE – La sua amante avrebbe detto agli investigatori che mercoledì, intorno alle 19, lei, Maria Anastasi e Savalli sono usciti a bordo della «Punto». Prima avrebbero fatto un giro in città e poi, tutti e tre, si sarebbero diretti nelle campagne di Trapani. Ad un certo punto, in località Zafarana (dove è stato trovato il cadavere), l’uomo, ha raccontato la donna., avrebbe fermato l’utilitaria. Tra marito e moglie vi sarebbe stata una discussione per futili motivi e, comunque, non legati a problemi di gelosia. Ad un tratto Savalli avrebbe aperto il portabagagli dell’automobile, preso una vanga e colpito, di spalle e al capo la moglie, stramazzata al suolo. Poi dopo aver preso dal bagagliaio una tanica con la benzina, avrebbe cosparso il corpo e appiccato il fuoco. La testimone oculare ha sostenuto di essere rimasta pietrificata dal terrore. Dopo la macabra esecuzione, Savalli e Giovanna Purpura sono risaliti in auto, ma prima di far rientro a casa, hanno effettuato numerose tappe lungo il percorso. Tappe che sono servite per occultare il telefonino della vittima (l’uomo aveva lasciato a casa, spenti, il suo e quello dell’amante), la vanga, la tanica di benzina e ogni altro oggetto che avrebbe potuto attirare sospetti. Un alibi e una messinscena che però erano già stati messi in dubbio dai familiari del fermato. A raccontare un altro particolare era stato il figlio più piccolo, che ha 13 anni: «Papà è uscito di casa con una tanica di benzina. Gli ho chiesto a cosa servisse, mi ha risposto ‘fatti gli affari tuoi». E la sorella di 16 anni ha aggiunto: «Erano insieme, lui, la mamma e “quella”…». Ovvero Giovanna che da qualche tempo si era trasferita a casa dell’operaio: ai familiari aveva presentato la donna come una sua «amica». Una versione che non aveva convinto nessuno.
SAVALLI ACCUSA LA SUA AMANTE – L’ultimo colpo di scena nell’inchiesta è il tentativo di Savalli di scaricare tutte le responsabilità sull’amante, sostenendo che sarebbe stata lei ad assassinare la moglie. Nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al Gip Antonio Cavasino, il marito della donna, Salvatore Savalli, accusato del delitto, ha cambiato nuovamente versione accusando Giovanna P., la sua amante. Dopo le sue dichiarazioni, la Procura di Trapani ha iscritto nel registro degli indagati anche Giovanna Purpura. L’iscrizione «è un atto dovuto», ha precisato il procuratore capo, Marcello Viola. Intanto, ad ore, si attende la convalida del fermo di Savalli da parte del gip. Nel pomeriggio è atteso anche l’esito dell’autopsia sul cadavere della vittima. In particolare il medico legale dovrà accertare se Maria Anastasi era ancora viva nel momento in cui è stato appiccato il fuoco.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/9-luglio-2012/donna-uccisa-ora-marito-accusa-sua-amante-lei-aveva-detto-l-ha-uccisa-lui-201931673194.shtml
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Donna incinta uccisa a Trapani,
fermata anche l’amante del marito
Giovanna Purpura, compagna di Salvatore Savalli,
è accusata di concorso in omicidio premeditato
Giovanna Purpura (Facebook)
TRAPANI – L’ultima svolta nelle indagini per l’omicidio di Maria Anastasi, la 39enne di Trapani, mamma di tre minorenni e incinta di un quarto figlio, uccisa mercoledì scorso con otto picconate alla testa e poi bruciata senza pietà, è il fermo dell’amante del marito della vittima, Giovanna Purpura, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì. La donna da ieri, lunedì, era iscritta nel registro degli indagati, chiamata in causa proprio dal compagno Salvatore Savalli nelle dichiarazioni rese al gip in sede di convalida del fermo, poi avvenuta nel pomeriggio.
ACCUSATA DALL’AMANTE – Secondo Savalli, Purpura non sarebbe stata semplice «spettatrice» dell’omicidio, ma avrebbe inferto alla vittima i colpi fatali. Stando alle accuse dei pm, però, almeno al momento, l’indagato ritenuto responsabile del brutale delitto resta lui, mentre la sua amante sarebbe accusata di concorso in omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà.
IL FERMO – Il provvedimento dei pm è stato adottato dopo l’ultimo interrogatorio, cominciato nel pomeriggio di ieri e terminato all’alba. Tre gli elementi che hanno spinto la Procura a far scattare il fermo la donna, anche lei 39 anni, originaria del Palermitano. La «fortissima causale ch’era in capo ad entrambi gli indagati (lei e il marito della vittima, ndr); la presenza di entrambi sul luogo del delitto e l’incoerenza delle dichiarazioni rese», ha specificato il procuratore capo di Trapani, Marcello Viola. La versione fornita sin dall’inizio dalla donna di aver assistito inerme al delitto, perchè «terrorizzata» non ha mai convinto gli inquirenti. L’amante di Savalli si trova adesso rinchiusa nel carcere «San Giuliano» di Trapani. Nelle prossime ore la Procura chiederà al giudice per le indagini preliminari la convalida del fermo. E dal momento in cui il gip riceverà la richiesta avrà 48 ore di tempo per decidere.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/10-luglio-2012/donna-uccisa-fermata-anche-amante-marito-201944625752.shtml
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Trapani, fermata l’amante dell’uomo che ha ucciso e dato fuoco alla moglie incinta
Uccisa con almeno una decina di colpi alla testa inferti con una vanga. Poi forse mentre ancora respirava, gli ultimi momenti di vita, quando era già agonizzante, è stata cosparsa di benzina e le è stato dato fuoco. Maria Anastasi è morta così, incinta, al nono mese di gravidanza. La sua colpa? Quella di non accettare una convivenza col marito e con l’amante di lui – lei che era stata nella vita sempre remissiva, così l’hanno descritta i familiari – aveva probabilmente deciso di reagire e di non volere più sottostare al marito-padrone.
Secondo i pm di Trapani, Sara Morri e Andrea Tarondo, che indagano su questo orribile delitto, ad agire per uccidere è stata una coppia di amanti diabolici. Giovedì scorso i carabinieri su ordine della Procura di Trapani avevano arrestato il marito dell’uccisa, un operaio, Salvatore Savalli, con l’accusa di omicidio premeditato. La notte scorsa il secondo arresto, quello di Giovanna Purpura, l’amante dell’uomo, accusata di concorso nell’omicidio, portata in carcere al termine di un nuovo interrogatorio. Si sono accusati a vicenda Salvatore e Giovanna, 39 anni tutti e due, come la vittima. Lui ha sempre parlato di scomparsa della moglie, aveva anche fatto balenare che era lei, Maria, e non lui, ad avere un amante. Solo ieri al gip, dopo il silenzio che da sospettato ha opposto ai pm, ha raccontato che ad uccidere è stata l’amante, ma il gip non gli ha creduto e ha confermato l’arresto.
Giovanna Purpura invece già nelle ore vicine al ritrovamento del cadavere di Maria aveva raccontato ai magistrati che dinanzi a lei, impietrita dal terrore, Salvatore nel pomeriggio di mercoledì scorso aveva ucciso la moglie e aveva cercato di darle fuoco. Un racconto raccapricciante quello di Giovanna che ha riferito di avere visto il corpo di Maria sobbalzare mentre le fiamme la avvolgevano, quasi fosse ancora viva. A incastrare i due amanti sono state le loro contraddizioni, le testimonianze dei familiari e dei figli della coppia che hanno detto di avere visto il padre uscire con un bidone di benzina (lui dirà che era sua abitudine farlo per non correre il rischio di restare senza in auto). Gli stessi figli hanno raccontato che da tempo Giovanna Purpura abitava con loro nella stessa casa dei genitori.
Per ore poi, dalla notte di mercoledì, Salvatore Savalli aveva fatto cercare la moglie in una zona dove mai sarebbe stata trovata perché il corpo di Maria si trovava a 25 chilometri di distanza da dove i carabinieri conducevano le ricerche. Il corpo senza vita di Maria Anastasi è stato trovato grazie a una telefonata anonima giunta ai carabinieri, in una trazzera di campagna, nei pressi della discarica comunale. Riversa faccia a terra, quasi del tutto carbonizzata, Maria aveva le braccia incrociate sotto al viso, quasi a volersi proteggere mentre veniva colpita al capo ed uccisa.
In auto Salvatore Savalli aveva anche un sacco di cemento. Secondo l’accusa, il suo intento, non riuscito, è stato quello di scavare una fossa e fare sparire per sempre ciò che restava della moglie. L’autopsia, eseguita dal professor Livio Milone, ha stabilito che Maria è morta per i colpi inferti al capo. Altri accertamenti serviranno a stabilire se fosse ancora viva mentre veniva data alle fiamme. Domattina i funerali di Maria Anastasi nella chiesa più importante di Trapani, la Basilica della Madonna. Insieme a Maria, anche il corpo di quel bambino che portava in grembo e mai nato per colpa della ferocia di due amanti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/10/trapani-fermata-lamante-delluomo-che-ha-ucciso-e-dato-fuoco-alla-moglie-incinta/289444/
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Delitto Anastasi, l’amante del marito
al gip: «Non ho ucciso io Maria»
Purpura ha nuovamente sostenuto di non aver preso parte all’omicidio della donna e ha accusato l’uomo
Giovanna Purpura
TRAPANI – Ha ribadito di essere estranea al delitto, accusando ancora l’amante Salvatore Savalli. Giovanna Purpura, stamani, davanti al gip di Trapani, Antonio Cavasino, nell’interrogatorio di garanzia, ha nuovamente sostenuto di non aver preso parte all’omicidio di Maria Anastasi, la donna di 39 anni, madre di tre figli, incinta al nono mese, uccisa e data alle fiamme mercoledì scorso nelle campagne di Trapani.
Purpura, assistita dagli avvocati Michele Renda e Elisa Demma, da due giorni è reclusa, in stato di fermo, nelle carceri «San Giuliano» di Trapani, con l’accusa di concorso in omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà. Dopo l’interrogatorio, il gip si è riservato di decidere sulla convalida del fermo disposto dalla Procura.
Intanto la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone ha accettato l’incarico di consulenza conferitole dall’avvocato Giuseppe De Luca, difensore di Salvatore Savalli. L’esperta, che si è già occupata, tra gli altri, dei delitti Sara Scazzi e Melania Rea, a giorni sarà a Trapani per avere un colloquio con Savalli, in carcere. Il legale ha già presentato istanza alla Procura per la concessione dell’autorizzazione del colloquio.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/12-luglio-2012/delitto-anastasi-amante-maritoal-gip-non-ho-ucciso-io-maria–201980525160.shtml
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Delitto di Trapani, il marito e l’amante della
vittima accusati anche dell’uccisione del feto
Maria Anastasi, ammazzata e poi data alle fiamme, era al nono mese di gravidanza. Nuova ordinanza di custodia cautelare per i due indagati, che si trovano già in cella
Maria Anastasi e il marito Salvatore Savalli
TRAPANI – Si aggrava la posizione dei due indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio della mamma di Trapani, Maria Anastasi, il marito, Salvatore Savalli, e la sua amante, Giovanna Purpura. Il gip, su richiesta della Procura trapanese, ha notificato ai due indiziati, che già si trovano in carcere, una nuova ordinanza di custodia cautelare: sono accusati anche, in concorso, di aver cagionato la morte del feto in prossimità del parto. «La nuova contestazione», ha spiegato il procuratore capo di Trapani, Marcello Viola, è regolamentata dall’articolo 18 della legge sull’aborto, (194 del 78)».
INCINTA AL NONO MESE – La donna, infatti, già mamma di tre figli, al momento del delitto era incinta di nove mesi. Il corpo di Maria Anastasi, barbaramente uccisa con otto picconate alla testa e poi data alle fiamme, è stato ritrovato nelle campagne di Trapani mercoledì 4 luglio. Il marito è accusato dell’omicidio, la sua amante di concorso nel delitto con l’aggravante della crudeltà. Le versioni fornite agli investigatori dai due sono però contrastanti, perché si accusano a vicenda del delitto. In campo, in qualità di consulenti, chiamati dai difensori dei due indagati, sono scesi recentemente anche due criminologi volti noti della tv, Francesco Bruno e Roberta Bruzzone. Lui assisterà la Purpura, lei affiancherà gli avvocati di Savalli.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/14-luglio-2012/delitto-trapani-marito-amante-dellavittima-accusati-anche-uccisione-feto-2011010525757.shtml
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Donna uccisa e bruciata, esame Dna
accusa il marito e scagiona l’amante
PALERMO – Nuove analisi eseguite dai carabinieri del Ris di Messina incastrano Salvatore Savalli, 39anni, il marito di Maria Anastasi, la casalinga 39enne di Trapani uccisa al nono mese di gravidanza a colpi di piccone e poi carbonizzata,mentre scagionano l’amante dell’uomo, Giovanna Purpura. I due amanti sono in carcere con l’accusa di concorso in omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà. Gli esami del Ris, guidati dal colonnello Sergio Schiavone, hanno evidenziato la presenza di microtracce di sangue sui pantaloni e sulle scarpe indossati dall’uomo la sera dell’omicidio, avvenuto a inizio luglio. Ciò confermerebbe la versione della giovane amante del marito che accusa l’uomo di avere compiuto l’omicidio. Mentre l’uomo accusa la sua amante. Le indagini sono coordinate del Procuratore di Trapani Marcello Viola.
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/donna_uccisa_e_bruciata_esame_dna_accusa_il_marito_e_scagiona_amante/notizie/210035.shtml