Irpinia, uccide la moglie
e poi si ammazza
L’uomo non accettava la separazione e non sopportava più la sua condizione di disoccupato. La tragedia a Santa Lucia di Serino
Non accettava la separazione, ma soprattutto non sopportava più la sua condizione di disoccupato. E così in preda all’ira ha ammazzato la moglie a colpi di pistola e poi, una volta tornato a casa, con la stessa arma si è ucciso. La tragedia familiare a Santa Lucia di Serino, borgo di 1500 abitanti ai piedi del monte Terminio.
Era disperato Alessandro Mariconda, muratore di 57 anni: pochi giorni fa aveva pianto nello studio del sindaco del paese per aver perso il lavoro. “Ma non potevo immaginare che sarebbe arrivato ad un gesto così grave”, confessa il sindaco di SantaLucia di Serino, Fenisia Mariconda.
La vittima si chiamava Anna Tavino, 62 anni, bidella: da qualche anno si era trasferita a Serino. Nel pomeriggio in via Moscati, nei pressi di un supermercato, il muratore ha incrociato la donna da cui si stava ormai separando da circa tre anni: lei stava andando dal medico. Secondo una prima ricostruzione i due hanno litigato, l’ennesimo scontro stavolta in strada davanti a diversi testimoni.
Sono volate accuse: lei non sopportava le continue molestie dell’ormai ex marito che non si rassegnava alla fine del rapporto. Al centro della discussione anche il fatto che l’uomo avesse perso il lavoro. All’improvviso lui ha estratto la pistola ed ha fatto fuoco lasciando la donna morta sull’asfalto. Poi, è scappato in auto raggiungendo l’abitazione dove ormai viveva da solo, a circa un chilometro dal luogo dell’omicidio. Sul posto sono tempestivamente giunti i carabinieri, appena in tempo per sentire il colpo di pistola sparato da Alessandro Mariconda alla tempia per farla finita. Il piccolo paese è sotto choc per la tragedia, il sindaco ha dichiarato il lutto cittadino.
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