Madre e figlio uccisi a Milano, un 36enne ha confessato: “Mi aveva rifiutato”
Dopo un interrogatorio durato tutta notte, l’uomo è stato fermato. E’ un amico di famiglia, era a cena a casa delle Iue vittime, la 29enne Libanny Mejia Lopez e il figlio di 3 anni e mezzo. Aveva portato con sé anche il figlio, amico del piccolo che poi ha ucciso
MILANO – Risolto in dodici ore il duplice omicidio di via Segneri a Milano. Fermato nella notte, negli uffici della squadra Mobile, un 36enne salvadoregno ha confessato, davanti al procuratore aggiungo Alberto Nobili e al sostituto Gianluca Prisco. Ha ammesso di aver ucciso lui Libanny Mejia Lopez, 29 anni, e il figlio, tre anni e mezzo, di averli sgozzati nel loro appartamento, e poi di essere scappato a nascondere il coltello. Ha detto di aver perso la testa, perché lei lo aveva rifiutato. Ha detto anche di aver fatto tutto questo nonostante suo figlio di cinque anni, amico del piccolo ammazzato, fosse con lui.
A cena a casa della vittima. E’ notte quando gli inquirenti arrivano a lui. L’uomo si chiama Victor Hugo Menjivar Gomez, ha 37 anni, è irregolare in Italia, ma non ha nessun precedente, è sposato, sua moglie è incinta e ha già un altro bimbo piccolo. E’ un amico di Libanny, anzi lei, la vittima, è un amica di sua moglie. La sera dell’omicidio Menjivar Gomez è a cena in via Segneri. Con lui c’è anche suo figlio. La moglie è rimasta a casa, perché non si sente bene. Ma tutti i conoscenti della vittima sanno di quella cena.
Venticinque birre. Mentre i bambini giocano nella stanza del piccolo Leandro – è la ricostruzione dell’omicida – i due adulti bevono. “Abbiamo bevuto 25 Corona”, dice l’uomo agli inquirenti. Poi, racconta ancora, ballano. A quel punto lui cerca di metterle le mani addosso e quando lei rifiuta e lo schiaffeggia, lui perde la testa e la uccide.
I due bambini. Dopo la madre uccide anche il piccolo Leandro che si era rinchiuso in bagno. Lo sgozza, come già aveva fatto con la sua mamma. Il figlio dell’assassino è chiuso nella cameretta di Leandro, terrorizzato dalle grida. Poi Gomez prende il figlio, le venticinque birre, il coltello e scappa. Nasconde l’arma in un cespuglio in via Primaticcio, vicino al luogo dell’omicidio, e torna a casa. Ma sono troppe le persone che sanno della cena, gli investigatori arrivano a lui in poco tempo. E lui, messo alle strette, confessa: “Sono stato io, ho perso la testa”. Poi porta i poliziotti davanti al cespuglio, dove ha nascosto l’arma.
Il compagno della vittima. Era stato sentito a lungo dagli inquirenti anche il compagno della donna. Il padre del piccolo Leandro,
che non conviveva stabilmente con la vittima e con il bambino, era ricercato dal pomeriggio. In serata si è presentato spontaneamente sul luogo del duplice delitto ed è stato portato in questura per essere interrogato. L’uomo è poi risultato totalmente estraneo alla vicenda.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/03/05/news/madre_e_figlio_uccisi-80234367/
—
Sgozzati giovane mamma e il suo bimbo
Rintracciato il papà del piccolo
La ragazza, 29 anni, era originaria di Santo Domingo. I corpi trovati in casa dalla madre della vittima in due stanze diverse
Una giovane donna, Libanny Mejia Lopez, nata a Santo Domingo nel 1984, e il suo bambino, Leandro nato a Milano nel 2010, sono stati uccisi in casa, martedì pomeriggio in via Signeri 4, alla periferia sud-ovest di Milano. La ragazza e il piccolo sono stati trovati morti dalla nonna materna del bimbo nell’appartamento dove abitavano, al secondo piano di un grande caseggiato in via Paolo Segneri 4, tra via Giambellino e via Lorenteggio. La mamma della giovane era preoccupata perché da un po’ non rispondeva al telefono. Entrambe le vittime sono state sgozzate: Libanny era riversa a terra in salotto, nuda, in una pozza di sangue, mentre Leandro era in bagno in pigiama, su di un fianco.
L’ALLARME – A dare l’allarme, poco dopo le 16, sono state le chiamate di alcuni vicini che hanno telefonato al 118. La scena apparsa ai soccorritori era estremamente violenta, con molto sangue a terra e sulle pareti e lesioni evidenti, forse da taglio, sui corpi. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver sentito, durante la notte tra lunedì e martedì, delle urla provenire dall’appartamento.
I VICINI — Due ragazzi che vivono nel palazzo di via Segneri dicono di ricordare la vittima: «Una ragazza alta, snella, con i capelli neri. Viveva con un fidanzato ma non sappiamo che lavoro facesse. Ricordiamo anche il bambino, era molto carino, con i capelli neri come la madre. Questo omicidio sconvolge tutti, non è mai successa una cosa simile qui». Sul particolare, però, la polizia mantiene il massimo riserbo, e non precisa nemmeno la nazionalità dell’uomo.
PARENTI — Intorno alle 18.30 di martedì la polizia ha accompagnato fuori dalla casa popolare di via Segneri 4 due persone, che sono state caricate su un’automobile. Sarebbero il fratello e la sorella della vittima. Uscendo dalla casa la donna ha detto a un uomo lungo la strada «tuo fratello e’ un uomo morto» e avrebbe indicato alla polizia una terza persona, che è stata portata via assieme a lei. Pochi minuti dopo un’altra automobile della polizia ha trasportato fuori dalla casa un uomo e una donna di mezza età, forse un’altra sorella della vittima. Successivamente e’ uscita dal caseggiato una terza auto della polizia, con a bordo due persone, un uomo e una donna, forse testimoni. L’uomo sarebbe la persona che ha dato l’allarme. Intorno alle 20 la polizia ha rintracciato il fidanzato di Libanny nonché padre di Leandro per interrogarlo.
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/14_marzo_04/giovane-donna-uccisa-coltellate-insieme-il-suo-bambino-tre-anni-0d8beb5e-a3b7-11e3-85bd-aff5c7c5e706.shtml