LA DONNA AGGREDITA
E’ morta Maricica Hahaianu
i medici staccano la spina
Da ieri i medici del Policlinico Casilino dove l’infermiera era ricoverata, parlavano di “coma irreversibile”.Si aggrava la posizione di Alessio Burtone, il legale: “Sarà difficile difenderci”. Alemanno: “In carcere”
ROMA – E’ morta Maricica Hahaianu, l’infermiera romena di 32 anni colpita con un pugno venerdì scorso al termine di una colluttazione alla stazione della metropolitana Anagnina, a Roma. Maricica era in coma dopo essere stata colpita con un pugno dal ventenne Alessio Burtone, con cui aveva discusso poco prima, in fila alla biglietteria. Poi, dopo un leggero miglioramento, l’aggravarsi delle sue condizioni ieri. Pochi giorni dopo, il giovane che l’aveva colpita 1, ha chiesto perdono in una lettera alla famiglia. 2
Il dolore del marito. “Mia moglie spesso, rientrando a casa dopo il lavoro, mi diceva: ‘Siamo riusciti a salvare una vita’. Purtroppo questa volta nessuno è riuscito a salvare lei”. Sono queste le parole con cui il marito di Maricica ricordava la moglie mentre i medici aspettavano solo di staccare la spina. “Sull’eventuale donazione degli organi della donna – spiega il legale della donna- dovono ancora decidere. E’ un momento di grande sconforto per i parenti e non sono in grado di avere lucidità su questo. Ci siamo presi qualche ora di tempo per valutare”. I
Si aggrava la posizione del ragazzo – Ora Burtone è ai domiciliari. Ma ora potrebbe venirgli contestato l’omicidio preterintenzionale e il pm potrebbe richiedere la custodia in carcere. Il suo legale ha già preannunciato che la sua difesa sarà difficile. “Nel processo avremo difficoltà a difenderci – afferma l’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Burtone – la crudezza dell’ultima immagine, quella in cui il mio assistito se ne va, è orribile. Le lesioni non sono state provocate del pugno, sono derivate dalle caduta successiva al colpo. Il reato contestato sarà quindi omicidio preterintenzionale e non volontario. Ma la posizione del mio assistito potrebbe aggravarsi”.
Le voci nel suo quartiere – “Alessio non è un assassino, lui e la sua famiglia sono brave persone”. Nel quartiere Cinecittà dove abita Burtone, vicini di casa, amici e conoscenti hanno una sola voce: “Non lo ha fatto apposta”. Nell’androne del palazzo dove vive il giovane c’è trambusto da questo pomeriggio. Un gruppetto di amici di Alessio racconta: “Ci abbiamo parlato su Facebook e ha detto che sta male. Ci ha detto che l’ha colpita perchè aveva paura, perchè la signora aveva messo le mani nella borsa. E’ un bravo ragazzo…”. Quando nel pomeriggio i carabinieri sono arrivati a casa di Burtone (al momento agli arresti domiciliari), per il consueto controllo tra molti serpeggiava il timore che potessero portarlo via. “L’ho visto nascere – dice dispiaciuta un’anziana signora del suo palazzo – spero non lo portino in carcere, è un ragazzino, non se lo merita”.
Alemanno in ospedale – A fare visita a Maricica, oggi, era arrivato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, appena tornato dalla Cina. “Non posso non chiedere al procuratore – ha dichiarato Alemanno – che questo assassino venga portato in carcere e non agli arresti domiciliari”. “Chiedere scusa – ha proseguito il sindaco riferendosi a Burtone – è sempre un fatto positivo. Questo sarà sicuramente valutato dai giudici. Però purtroppo quello che gioca contro l’aggressore è il fatto che anche in altre occasioni abbia dato luogo a gesti del genere”. “Il Comune – ha aggiunto – vuole contribuire a tutte le spese, sia che si facciano i funerali a Roma sia per la traslazione della salma”.
Maroni sulla sicurezza – : “Non c’è meno sicurezza perché a Roma è accaduto il grave episodio della donna rumena gettata a terra in stazione”, dice il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a conclusione del Forum delle polizie locali a Sacile (Pordenone). Per Maroni, quello di Roma “è stato un banalissimo litigio, ma – aggiunge – la ripetizione di quelle immagini nei mass media può far pensare alla gente che atti violenti possano succedere in una stazione pulita, non degradata, in pieno giorno. Una sensazione – ha concluso – che non c’entra nulla con la sicurezza”.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/15/news/donna_metro-8105376/?ref=HREA-1
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Maricica, l’accusa è omicidio
La Procura chiede il carcere
Il decesso dell’infermiera aggredita nella stazione della metro modifica l’imputazione per il giovane che aveva sferrato un pugno alla donna. La Procura chiede il trasferimento in carcere. La lite sarebbe scaturita dalla frase rivolta da Alessio Burtone. ” Ma la fila al tuo paese non la fai?”. Il sindaco: pagheremo le spese per il funerale e per il trasporto della salma
Omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Questo il reato contestato dalla Procura ad Alessio B., il ragazzo agli arresti domiciliari per l’aggressione dell’infermiera rumena Maricica Hahaianu. La stessa Procura chiederà al gip l’aggravamento della misura cautelare, ossia il trasferimento in carcere.
In precedenza nei confronti del giovane era ipotizzato il reato di lesioni gravi. Il cambio di imputazione è una conseguenza della morte dell’infermiera, avvenuta venerdì sera.
Stando a quanto si apprende, nel capo di imputazione, si afferma come la lite, poi degenerata nell’aggressione, sarebbe scaturita da un’affermazione rivolta da Alessio B. alla donna: “Ma la fila al tuo paese non la fai?”.
In marrinata è arrivata una dichiarazione del sindaco Alemanno. ‘Il Comune di Roma si costituira’ parte civile – ha annunciato – come in tutti i casi di violenza contro le donne, violenza che in questo caso è anche gratuita”.
“Siamo tutti colpiti dal fatto che una donna possa morire per motivi così futili, per un’aggressività senza senso”, ha aggiunto il sindaco a margine di un incontro con le comunità cinesi d’Europa. E ha aggiunto: “saremo vicini alla famiglia pagando le spese per i funerali e il trasporto della salma. Ho conosciuto per qualche momento il marito Adrian e mi è sembrata un’ottima persona, il che dimostra che ci sono tantissimi immigrati che lavorano seriamente e con grande impegno a favore della comunità italiana. Dobbiamo quindi superare ogni pregiudizio – ha concluso – perchè la violenza e le buone azioni possono arrivare da qualsiasi parte”.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/10/16/news/maricica_scatta_l_accusa_di_omicidio_preteritenzionale-8112072/?ref=HREC1-1
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