Tre preti e un sacrestano, indagati per presunti abusi nei confronti di alcuni bambini

Savona/ Tre preti nel mirino della Procura per pedofilia
Dopo confessione sacrestano

Tre preti e un volontario della parrocchia di San Dalmazio nel quartiere savonese di Lavagnola sono finiti nel mirino della Procura di Savona per presunti abusi nei confronti di alcuni bambini che frequentavano la parrocchia fino agli anni ’90. L’inchiesta, secondo quanto riportato dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, sarebbe la stessa che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del sacrestano e contabile della parrocchia Franco Briano, che davanti agli inquirenti avrebbe ammesso di aver molestato fino al 1996 alcuni minori, ora 40enni.

Ad alzare il velo sui numerosi casi di pedofilia che in passato avrebbero interessato la Diocesi di Savona era stato Francesco Zanardi, l’omosessuale savonese salito agli onori della cronaca per aver manifestato a favore dei matrimoni gay, sostenendo insieme al suo compagno un lungo sciopero della fame.

http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/19/savona_tre_preti_nel_mirino_della_procura_per_pedofilia,26594081.html

Tre preti e un volontario
nel mirino della Procura
19 ottobre 2010 | Alberto Parodi
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L’inchiesta partita da Briano rischia ora di coinvolgere altri religiosi

Franco Briano

Tre preti e un volontario. Alcuni di loro ancora adesso in servizio a Lavagnola. Altri ci sono stati. Il loro nome, e il loro operato, sono adesso al vaglio della Procura di Savona. Inseriti nello stesso dossier-memoriale che ha portato ad iscrivere nel registro degli indagati il contabile della parrocchia di San Dalmazio, Franco Briano.

Le indagini sulla pedofilia “strisciante”, nascosta, a Savona si allargano. La comunità parrocchiale di Lavagnola è sotto choc, squassata dalla confessione durante l’interrogatorio di venerdì sera del sacrestano di San Dalmazio, Franco Briano, indagato per violenza sessuale. Le indagini adesso toccano altri preti e altri volontari che operano sempre nella stessa parrocchia. Alcuni di loro sarebbero gli stessi che hanno presentato ai pm Giovanni Battista Ferro e Alessandra Coccoli le denunce sugli abusi sessuali subiti da Briano, in passato. Rivelazioni choc contenute nei memoriali delle vittime al vaglio della magistratura. Gli abusati da Briano, a loro volta all’interno di San Dalmazio, avrebbero perpetuato a loro volta gli orrori. Un filone tutto da verificare, ma che rappresenta più di un’ipotesi. Ci sono infatti nomi e cognomi, indicati con precisione nei dossier finiti all’attenzione della Procura in questi giorni. I magistrati sono impegnati nel valutare la fondatezza di quanto riferito, i tempi della prescrizione, e soprattutto la possibilità di reiterazione del reato.

Il tutto scatenato da genitori che chiedono informazioni, genitori che raccontano dubbi e sospetti sul comportamento del sacrestano, e madri che si dicono pronte a presentarsi in Procura per riferire, segnalare abusi. Una corsa che rischia di sfociare in psicosi. Infatti gli stessi pm che indagano hanno posto un freno agli stessi preti che si sono presentati più volte davanti ai loro uffici per prendere appuntamento e raccontare voci, sospetti.

«Ai campi solari estivi, Franco Briano si occupava della gestione della piscina. Era a contatto con i bambini, gli faceva fare la doccia». Un esempio delle dichiarazioni, tutte da verificare, ma che sono piombate come un macigno in Procura dalla comunità di San Dalmazio, e adesso nella vita di Briano. L’ex postino -contabile e stretto collaboratore di don Giovanni Lupino nella gestione della parrocchia- ha infatti ammesso di aver abusato nell’interrogatorio di venerdì di chi, ora quarantenne, lo ha denunciato. Ha ammesso abusi solo sino al ‘96: «Poi ho capito il male che facevo e ho smesso». Si è limitato poi, secondo la sua linea difensiva, a scaricare foto da internet: «Senza pagare, senza partecipare a nessun gruppo organizzato». La precisazione contenuta nel verbale.

Ieri Briano ha ricevuto a casa sua, in via Scotto, la visita del proprio avvocato Luca Morelli affiancato dalla collega Giorgia Ferrari. Nell’incontro, a cui ha partecipato anche la sorella del postino in pensione, è stata presa in considerazione la possibilità di ulteriori interrogatori.

«La situazione è in evoluzione» si limitano a dire in Procura. Dove continuano ad arrivare esposti sull’operato di Briano e sui legami e rapporti intrecciati all’interno della parrocchia. L’ex contabile, formalmente, è solo indagato in stato di libertà, ma si è autorecluso in casa. Troppo lo stress e la tensione di fronte alle telefonate anonime di minacce e alle invettive di chi è venuto a protestare sin sotto le sue finestre. «Esci, fatti vedere» le grida che hanno convinto l’ex contabile a chiedere l’intervento dei carabinieri. Briano ha preso in considerazione con i legali la possibilità di lasciare la sua abitazione per trasferirsi altrove ed evitare le pressioni psicologiche. Non risponde più al telefono di casa.

«Di qualsiasi spostamento ne verrà informata preliminarmente la Procura. Siamo a disposizione» ha chiarito Morelli che ieri ha chiesto anche un incontro al pm Coccoli. Nei prossimi giorni altro tornata di interrogatori. A partire da chi è finito nel dossier che ha portato all’interrogatorio- confessione di Franco Briano. Un altro colpo di scena potrebbe essere il ribaltamento della posizione di alcuni firmatari delle denunce contro lo stesso ex postino. Uno di loro, uno stimato medico, sarebbe stato indicato da una mamma come l’autore di carezze e attenzioni sospette sul figlio durante e i campi estivi, sempre a San Dalmazio.

http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2010/10/19/AM6jp59D-mirino_procura_volontario.shtml

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