Padre spara alla figlia pugile per vendetta, non combatterà più
Rola non potrà più combattere. Campionessa di pugilato nella categoria pesi piuma in corsa per il terzo titolo mondiale. Il padre padrone le spara alle mani e ai piedi per vendetta.
Una vendetta familiare o un raptus dettato dalla pura follia? Un padre spara alla figlia campionessa di pugilato pronta a salire sul ring per combattere e aggiudicarsi così il terzo titolo mondiale. Sembra la trama di un film, ma purtroppo è la storia vera e reale capitata ad una ragazza di 26 anni, di origine libanese ma residente in Germania, campionessa di pugilato per la categoria pesi piuma. Rola El Halabi si stava riscaldando nello spogliatoio prima di salire sul ring e affrontare l’avversaria bosniaca Irma Adler.
Con indosso tuta e guantoni era pronta e concentrata per raggiungere la vetta, quando all’improvviso il padre – padrone nonché suo allenatore gli si è presentato davanti con in pugno una pistola. Lei, che di avversarie ne ha mandato giù al tappeto svariate volte, non è riuscita a proteggersi dall’ira di un padre ambizioso che le ha sparato alle mani e ai piedi, mandandola al tappeto per sempre. Rola non potrà più combattere. È lei stessa a raccontare la triste fine di una carriera e lo fa attraverso le pagine del quotidiano tedesco Bild. Nella lunga intervista, la ragazza ricostruisce i momenti che hanno segnato la fine definitiva della sua carriera sportiva, spezzati per sempre dall’invidia e dalla vendetta di un padre – padrone. “ Papà è entrato con la pistola, ha obbligato tutti quanti ad uscire dalla stanza e mi ha sparato alla mano destra da tre metri di distanza. Ho iniziato a urlare, ma lui continuava a sparare, prima al mio piede sinistro, poi al ginocchio e poi all’altro piede”. Un racconto straziante che ha dell’incredibile. I motivi di un simile gesto? Piuttosto futili a sentire il racconto della giovane. Come tutte le ragazze di 26 anni, Rola si era innamorata di un suo coetaneo. Ma l’aspirante fidanzato non andava a genio al padre (adottivo) che ha tentato varie volte di far cambiare idea alla figlia. Ma lei persisteva. Un controllo capillare della vita della giovane, a cui si aggiunge la cultura e la tradizione. Nonostante Rola fosse naturalizzata in Germania, i genitori di origine araba e di fede musulmana erano profondamente attaccati alle loro origini. Questa potrebbe essere una spiegazione di un attaccamento morboso e di un controllo ossessivo da parte del padre. “Parlare di ragazzi era tabù”, racconta ancora Rola. “Nessuno doveva provare ad avvicinarsi a me”.
Un amore pagato caro. Rola non potrà più salire sul ring. La conferma arriva pure dall’ospedale dove è stata ricoverata. La ferita alla mano è troppo profonda, lo sparo ha danneggiato i tessuti, per cui non potrà più combattere. Il padre rischia invece dieci anni di carcere.
http://www.universy.it/2011/04/padre-spara-alla-figlia-pugile-per-vendetta-non-combatter-pi/